”Ho chiesto alle commissioni provinciale e regionale di garanzia del Pd di procedere alla sospensione di Concetta Cannavo’, Graziella Feliciotto, Nicola Bartolone, Elio Sauta e Chiara Schiro’ da incarichi di organismi e dall’anagrafe degli iscritti del partito”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd Sicilia, Giuseppe Lupo, commentando la notizia degli arresti a Messina nell’ambito dell’inchiesta della Procura sui corsi di formazione professionale della Regione. ”Nel ribadire la fiducia nella magistratura e auspicando che possa fare piena luce quanto prima, mi auguro – conclude Lupo – che gli interessati possano al piu’ presto dimostrare la loro estraneita’ ai fatti che gli vengono contestati”.
”La formazione in Sicilia e’ stata un regno di cose che non vanno e di una spartizione da parte del sistema di potere che va oltre il caso di Messina. In giunta questo pomeriggio delibereremo la sospensione immediata dell’accredito per tutti gli enti di formazione coinvolti, in attesa di avere le carte della magistratura per procedere alla revoca. Questi sono i messaggi chiari e semplici che questo governo lancia senza perdere tempo”. Lo ha affermato il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta commentando con i giornalisti a Catania, a margine di un incontro, gli arresti a Messina. ”Mi pare – ha continuato Crocetta – che la formazione non ci sia solo a Messina. Ma sul caso messinese ribadisco che interverremo attraverso la sospensione immediata dell’accreditamento per fare corsi di formazione e l’avvio del procedimento di revoca. Sulla formazione abbiamo sempre denunciato tutto pubblicamente”.
“Gli arresti di stamani a Messina, delle mogli del deputato PD Genovese e dell’ex sindaco PDL della città Buzzanca, relativi ad indagini che da giorni investono il comparto della formazione professionale in Sicilia, ci confermano un quadro drammatico di immoralità, sprechi e abusi“. Così il deputato nazionale e coordinatore siciliano di Sel Erasmo Palazzotto, ha commentato gli arresti. “La formazione è stata usata non per dar speranza e futuro alle nuove generazioni ma come vero e proprio bancomat elettorale da cui tirar fuori ingenti somme di denaro e di voti – ha proseguito Palazzotto -. Un sistema marcio che coinvolgendo le maggiori formazioni politiche traeva la forza e la speranza dell’impunità”.
Alle parole di Palazzotto hanno fatto eco quelle del garante della federazione messinese di SEL, Francesco Alparone. Per i due esponenti del partito di Vendola, “una gigantesca questione morale investe la politica siciliana e non si può continuare a far finta di non sapere e di non vedere. Le inchieste sul sistema Giacchetto, le ultime rivelazioni sul voto di scambio ad Alcamo e il modello Messina chiamano in causa sempre più spesso esponenti di primissimo piano del Partito Democratico. Il silenzio assordante dei vertici regionali e nazionali del PD alimenta quel deleterio clima di sfiducia verso la tutta la politica che rischia di essere letale per la democrazia“.