Crollo palco Pausini: su Reggio tornano gli avvoltoi, in primis reggini senza vergogna

StrettoWeb

Lo ripeto da anni, gli spazi per la musica in Italia sono inadatti. Poi, più vai a sud e più la situazione peggiora: menefreghismo, mancanza di professionalità, costruzioni di 40 anni mai ammodernate. Ci sono spazi in cui è impossibile montare una struttura per un concerto, ed è per questo che da molto tempo non faccio più date al sud“: con queste parole Eros Ramazzotti ha commentato sulla “Repubblica” in edicola oggi, la tragedia di ieri a Reggio Calabria dove è crollato il palco del concerto di Laura Pausini (qui le foto) uccidendo un operaio, il povero 31enne romano Matteo Armellini.
Stavolta, però, Ramazzotti casca male. Quello di Reggio Calabria è uno dei palasport più capienti e moderni d’Italia.
Inaugurato nel 1990 e ristrutturato nel 2010 per i campionati mondiali di pallavolo maschile, ha una capienza di 9.000 spettatori, è completamente climatizzato, ha due palestre riscaldate ed è una delle struttura più prestigiose d’Italia. Solo il Mediolanum Forum di Milano (12.000) e il PalaLottomatica di Roma (11.200) possono ospitare, in Italia, più spettatori, basti pensare che al PalaRuffini di Torino ne entrano appena 4.500, al Nelson Mandela Forum di Firenze solo 6.500, al PalaTrieste 7.000, al PalaOlimpia di Verona 6.200 e sono tutte strutture del nord. La stessa Laura Pausini è costretta ad effettuare due spettacoli consecutivi in molte località (Ancona, Acireale, Caserta …) per il suo Inedito Tour, a causa della capienza dei palasport, ma a Reggio uno poteva bastare vista la grandezza del palazzetto.
Il PalaPentimele di Reggio Calabria, che dal 2004 è intitolato al giornalista sportivo reggino Francesco Calafiore, è diventato glorioso grazie ai trionfi della Viola Basket, ma anche nel campo della musica e dello spettacolo vanta una storia di tutto rispetto. Nel 1991 ha addirittura ospitato il primo concerto europeo del “Soul Cage Tour” di Sting, che s’è detto straordinariamente meravigliato della bellezza della struttura. Negli anni ’90 qui hanno cantato Vasco Rossi, Pino Daniele, Claudio Baglioni (due volte), Zucchero (due volte), Ligabue (due volte), gli 883 (due volte), Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori, Jovanotti, Biagio Antonacci (due volte) e molti altri …
Anche nel nuovo millennio ha ospitato molti concerti prestigiosi, oltre al Capodanno di Rai 1 del 2001, ma anche quelli di Biagio Antonacci (altre due volte), ancora Jovanotti, Renato Zero, Laura Pausini (tre volte, esclusa quella in programma per ieri sera), Franco Battiato, Gianna Nannini e nel 2006 anche la lettura della Divina Commedia di Roberto Benigni. Tutti hanno lasciato parole di grande apprezzamento per la struttura che li ha ospitati.
Casca male Ramazzotti, si traveste da avvoltoio contro Reggio Calabria e contro il sud Italia senza alcuna valida ragione, basti pensare al fatto che una tragedia analoga a quella di ieri a Reggio si è verificata appena tre mesi fa a Trieste, dove morì Francesco Pinna in circostanze analoghe a quelle di Matteo Armellini, per il crollo del palco per il concerto di Jovanotti durante il montaggio. E Trieste, per quanto sia una città di mare, si trova non a nord, ma all’estremo nord d’Italia. Forse a Ramazzotti non hanno insegnato bene la geografia ai tempi della scuola, ma a prescindere dalle esternazioni del cantante romano, guarda caso ospitate da “Repubblica“, un quotidiano che sparla della Lega Nord ma non perde occasione di sguazzare nel luogo comune del meridione in cui nulla funziona, il problema del giorno-dopo della tragedia è che su Reggio tornano ad aleggiare gli avvoltoi che purtroppo non sono solo cantanti romani e editori torinesi. Fossero quelli, la città si difenderebbe dagli attacchi provenienti dall’esterno ma Reggio è invece costretta – come al solito – a subire il fango che le viene gettato addosso dai suoi stessi reggini che, senza vergogna, sputando nel piatto in cui mangiano, si stanno rendendo protagonisti di un teatrino indecoroso. Già, vergogna e disprezzo per chi, anzichè vivere con orgoglio e dignità l’appartenenza al territorio in cui è nato e in cui vive, ne disconosce pregi e qualità e non vede l’ora di sparare a zero contro la propria Città, riempiendosi la bocca di illusori e inesistenti scenari idilliaci e paradisiaci in altri posti d’Italia, d’Europa e del mondo finchè, spinto a prender la valigia e partire, non si rende conto che tutto il mondo è Paese e che le porcherie esistono ovunque e, in fondo, Reggio Calabria così schifo non fa.

Noi l'Italia la raccontiamo così

Ne è un esempio la sanità/malasanità: è di oggi la notizia di 13 arresti eccellenti in Campania, Toscana e Piemonte per truffe aggravate nel mondo della sanità. Ma lì, almeno in Toscana e Piemonte, è diversa la mentalità della gente che ha orgoglio e dignità dei posti in cui vive e li difende da ogni tipo di critica e accusa, a prescindere se sia giusta o sbagliata. Così crea un’immagine positiva, molto superiore al reale, e attrae fondi, investimenti, turismo, crea lavoro e sviluppo.
I tanti turisti che negli ultimi anni, grazie alle politiche realizzate in tal senso, hanno avuto modo di visitare Reggio Calabria, sono rimasti straordinariamente stupefatti della bellezza della città, e in coro hanno detto di non aspettarsi qualcosa del genere in riva allo Stretto, a causa di uno stereotipo negativo che a nostro avviso non è determinato da cause esterne ma è figlio di una mentalità poco intelligente che tende a ingigantire ed esternare i propri problemi, mascherando invece i pregi.
Per questo, su StrettoWeb, l’articolo sugli arresti nel mondo della sanità in Piemonte e Toscana è in primo piano; per questo, su StrettoWeb abbiamo dato ampio risalto al dato turistico della Calabria che nel 2011 ha incrementato del 18% le presenze, mentre tutti gli altri giornali non ne hanno neanche parlato preferendo raccontare la storia di una buca sull’asfalto. Certo, i problemi ci sono, li raccontiamo ogni giorno a partire dalla ‘ndrangheta, dall’inciviltà, dalla mancanza di lavoro alla carenza di servizi. Ma non fa tutto così schifo nè a Reggio nè al sud e per essere obiettivi bisogna farlo a 360°.
Chiaro, Ramazzotti?

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