Vertenza Stretto: Messina risponde a bassa voce. Un piccolo corteo per difendere la mobilità (FOTO)

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manifestazione vertenza stretto messina (47)Se doveva essere una prova di forza, il risultato agognato non è stato raggiunto: la manifestazione per difendere il diritto alla mobilità dei siciliani ha coinvolto più i social-network che la piazza. Guardando le sigle che avevano sponsorizzato l’iniziativa, e confrontato poi la partecipazione sulla carta alla sfilata del corteo, ci rendiamo perfettamente conto di come i numeri non tornino.

Massiccia è stata la partecipazione dell’Orsa, genuina e passionale. Cospicua anche la presenza di lavoratori Cisl e Cgil. Per il resto poca roba. Questo equivale ad un segnale di disaffezione della città? Non spetta a noi dirlo. Il tema è sentito, non c’è dubbio, ma la forma di protesta scelta non ha evidentemente persuaso una popolazione ormai disillusa e stanca della solita retorica dei tribuni. Gli appelli accorati dei sindaci, Collica e Accorinti su tutti, ed il linguaggio sanculotto di qualche rivoluzionario di professione non tolgono l’isola dall’isolamento. La rete ferroviaria siciliana risale quasi all’era mesozoica, le condizioni di viaggio affrontate dai pendolari sono a dir poco indecorose, ma l’indignazione pubblica, accompagnata dalle urla e dagli ultimatum fini a se stessi, lascia il tempo che trova.

In piazza, almeno in teoria, sfilava la classe dirigente cittadina: partiti e sindacati, reti e movimenti, istituzioni e associazioni. Ma se ciascuna forza ha rispedito al mittente il progetto di dismissione ventilato da FS, è normale chiedersi quanta voce in capitolo abbiano i nostri rappresentanti, a Palermo come a Roma. E’ qui che si crea il cortocircuito che spegne le rare punte di entusiasmo partecipativo di una cittadinanza talvolta restia e sonnolente. E non bastano tutti i “mi piace” del mondo su Facebook per ottenere l’ennesima carta bianca sulla fiducia.

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