Un Bronzo Greco del V secolo a. C. all’asta? Ecco cosa sappiamo e tutte le FOTO

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StrettoWeb

Un Bronzo Greco del V secolo a. C. all’asta? Ecco cosa sappiamo e tutte le foto

bronzo greco (4)

Francesco Gerardo Marra, curatore di “Giuseppe Braghò – Bronzi di Riace: il vero e il falso“, ha inviato a StrettoWeb una clamorosa rivelazione sunna messa all’asta di una statua che (solo apparentemente) sembrerebbe un altro Bronzo di Riace. Ma vediamo con ordine quanto segnala Francesco Gerardo Marra: “una fantomatica Casa d’Aste americana, al secolo Royal Collection LLC, ha messo all’asta su liveauctioneers.com una statua spacciata come un originale greco risalente al V secolo a.C. e molto simile ai Bronzi di Riace; per Koichi Hada “la barba è quella di B, e i capelli sono quelli di A, anche l’orecchio si intravede come A” e poi “alcuni dettagli mostrano la non-grecità: regione inguinale, dita …”; lo studioso giapponese trova anche il modo di scherzare con una equazione matematica “evidentemente la forma della testa è stata fatta così: (A+B)÷2=Terzo”; a lasciare perplessi sono inoltre le vene inguinali in cresta iliaca e quelle sull’avambraccio sinistro, fin troppo pronunciate per i canoni della bronzistica greca; il prezzo di partenza è inverosimile, 40 milioni di dollari, specie per un portale su cui sono battuti anche articoli da giardinaggio e generica mobilia; per gli interessati, la colletta va ultimata entro Tue, Apr 10, 2018 9:00 PM CEST, momento in cui la misteriosa asta avrà inizio; nella descrizione dell’asta si legge che l’oggetto proviene dal Mira Paris International Museum, sito in 5757 Washer Boulevard Los Angeles (California) e che tale museo ha chiuso i battenti nel 2001; bene, non solo tale indirizzo non esiste ma, in aggiunta, “washer” è un termine usato nel gergo inglese per descrivere un individuo in stato di dispercezione esaltata e rilassamento legato all’uso di THC (tetraidrocannabinolo) ovvero il principio attivo della cannabis; letteralmente, l’oggetto dell’asta proverrebbe da “Via degli Psicotici da Marijuana”; cercando “Mira Paris International Museum” salta fuori come altresì collocato in 3315 Dakota Way Las Vegas (Nevada); stavolta l’indirizzo è reale; peccato trattasi di una proprietà residenziale di 2.05 acri messa in vendita nell’agosto 2017 su redfin.com/NV/Las-Vegas/3315-Dakota-Way-89169/home/29487232 per 380 mila dollari; chiunque abbia realizzato questa messa in scena ha ben chiare le circostanze sollevate dall’inchiesta “Facce di Bronzo” di Giuseppe Braghò la quale ha già indissolubilmente legato la statua gemella dei Bronzi di Riace a Los Angeles; la descrizione non è redatta in perfetto inglese e la forma è flagellata dall’incuria; nel leggere una maiuscola dopo una virgola al passo “… the bronze, Using scanning electron …” o una parola attaccata alla parentesi come in “… )verify the origin …” non si può che sobbalzare dalla sedia;  questi errori grossolani sembrano appartenere ad una sorta di “montatura” costruita ad arte al fine di burlare; il vertice dell’incuria volontaria è senz’altro nel riferirsi ai Bronzi di Riace come una coppia di statue trovate “a largo della Sicilia”; Royal Collection LLC ha un account su liveauctioneers.com almeno dal luglio 2015 (vedi liveauctioneers.com/auctioneer/3788/royal-collection-llc/) e le aste battute ad oggi sono circa una ventina; a Royal Collection LLC si definiscono degli esperti in pezzi rari risalenti all’età egizia/mesopomatica e dintorni, con oltre 35 anni di esperienza nel settore; a Royal Collection LLC la modestia ha perso la residenza; Royal Collection LLC è uno scherzo (o, forse, una copertura di qualcos’altro): il loro sito ufficiale Royalcollectionlv.com corrisponde ad un dominio in vendita e quindi non più (o forse mai) mantenuto; infatti visitandolo campeggia il messaggio “This domain has recently been listed in the marketplace. Please click here to inquire”; Royal Collection LLC è una burla americana: la loro sede fisica (3395 South Jones Blvd #104 Las Vegas, NV 89146 United States) è fin troppo prossima ad un ristorante cinese; l’ossimoro MADE IN CHINA – BRONZISTICA GRECA fa pensare… male; Royal Collection LLC è il plagio americanizzato (per via dell’LLC) dello stimato marchio Royal Collection (senza LLC), una famosa collezione internazionale di beni d’Arte (vedi royalcollection.org.uk/collection); se volete parlare con Royal Collection LLC, registratevi su liveauctioneers.com e cliccate su “Ask a Question”; Royal Collection LLC non è nuova a queste offerte eccezionali di pezzi unici: un’asta terminata il 26 aprile 2016 ha aggiudicato una testa bronzea attribuita sempre al V secolo a.C. (vedi liveauctioneers.com/item/44432164_greek-bronze-warrior); il valore stimato fu quella volta fra 3 e 6 milioni di dollari; vista la falsità della statua, si può parlare di crimine; il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei CC è stato avvertito e si attendono sviluppi  “quotati”.
CONCLUSIONI E DOMANDE:
– la Rete… ovvero quel luogo in cui, tra l’altro, è possibile sparare proiettili (virtuali, si intende) per poi nascondersi efficacemente;
– l’arsenale di brutture e stranezze consente di bollare il tutto come una “fake news”… ma non si può assolutamente archiviare il caso per una serie svariata di motivi; la circostanza della “vendita” in assunto merita attenzione particolare;
– lo sforzo di fabbricare una riproduzione di un bronzo greco tutto sommato plausibile (tanto da farlo sembrare autentico) per poi proporlo ad una cifra paranormale appare irragionevole se si pensa che, in fase di accertamento, normali analisi chimiche farebbero scoprire ad un potenziale compratore la falsità della datazione;
– il mondo che ruota intorno alle aste è oltremodo strano e singolare; si possono riportare casi di aste condotte su calchi piuttosto simili agli originali; le riproduzioni sono da protocollo distrutte mentre gli originali vengono consegnati “discretamente” agli ignoti compratori;
– pertanto, chi ci dice che non ci troviamo di fronte ad un calco utilizzato in un’altra asta che ha effettivamente assegnato l’originale?
– chi ci dice che non ci sia l’originale stesso dietro questa riproduzione?
– e se le brutture fossero dovute ad un restauro da dilettanti?
– infine è innegabile che solo una osservazione diretta potrebbe fugare ogni dubbio; lo stesso Koichi Hada appare vacillante visto che chiosa se stesso così “è, senza dubbio, una fabbricazione moderna, anche se il giudizio è provvisorio, basato su una decina di foto … “.
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