Si può morire per le mani di un immigrato già espulso una volta? La tragica fine di David Raggi [FOTO]

/
StrettoWeb

Violenza inaudita e immotivata, i particolari che hanno più colpito nell’omicidio del giovane italiano

giovane ucciso«Non arrivo in ospedale, dite ai miei che gli voglio bene»: le ultime parole di David Raggi, sgozzato a Terni la scorsa notte. Ha chiesto lui stesso di chiamare un’ambulanza, poi: «Questa è una emorragia arteriosa, non ce la faccio». Gli ultimi minuti del 27enne che ha perso la vita senza motivo.

Sul posto si e’ subito recato anche il questore Carmine Belfiore: “un episodio estremamente brutto – ha ribadito -, ma nella disgrazia sembra che siamo riusciti a fermare il presunto aggressore. Stiamo cercando di ricostruire l’accaduto“. E’ stata un’aggressione di “violenza inaudita”.”E’ un fatto imprevedibile, assurdo, avvenuto nel giro di pochi minuti” ha sottolineato ancora il questore. L’aggressione e’ avvenuta poco prima di mezzanotte. Il marocchino e’ risultato sotto l’effetto dell’alcol ma la polizia sta valutando se abbia assunto anche altre sostanze. Nel bar ha cominciato a dare in escandescenze e il personale, insieme ai due agenti in borghese presenti, hanno cercato di calmarlo. Ne e’ nato un parapiglia nel corso del quale sono stati rotti bicchieri e bottiglie. Lo straniero e’ entrato e uscito dal locale varie volte. Improvvisamente – la ricostruzione fornita dagli investigatori – ha colpito al collo David Raggi che era in piedi davanti al bar. Diversi i vetri raccolti dalla polizia e che ora saranno esaminati. L’ipotesi e’ comunque che il giovane sia stato ferito mortalmente con il collo di una bottiglia rotta. E’ stato subito soccorso da un medico presente sul posto che lo conosceva e poi e’ intervenuta un’ambulanza. I soccorsi sono stati pero’ vani. Il marocchino e’ stato individuato in via Roma dagli agenti che lo hanno bloccato nonostante la sua resistenza. Che e’ proseguita anche in questura. Il presunto aggressore e’ stato poi riconosciuto da diversi clienti del locale.

Il marocchino era già stato espulso ma era rientrato a Lampedusa.  Aassoul Amine, espulso dall’Italia nel 2007 per vari reati commessi anche nelle Marche e rientrato nel maggio 2014 da Lampedusa, quindi su un barcone, tanto da poter fare richiesta di asilo politico, che gli venne però negato proprio a causa dei precedenti di polizia. Subito però un ricorso e l’attesa di un secondo pronunciamento. La madre, secondo quanto riferito durante l’incontro degli investigatori con la stampa in Questura, risiederebbe a Terni, ma non è stata ancora rintracciata. La ricostruzione dell’accaduto è stata abbastanza veloce: quando il marocchino, già ubriaco, ha continuato a chiedere alcolici al barista ottenendo il suo rifiuto, è uscito dal locale dove si trovavano anche due agenti di Polizia in borghese. Sono stati loro a cercare di calmare lo straniero, tanto che ne è nata una colluttazione: il marocchino è caduto a terra, portandosi dietro bottiglie e bicchieri che si sono rotti. Uno dei poliziotti ha quindi chiamato le Volanti, mentre l’altro si stava lavando una mano leggermente ferita: Aassoul Amine si è allontanato, ma fermatosi davanti a David Raggi, seduto da solo ad un tavolo da dove stava osservando la scena, gli ha detto “cosa ti guardi??”. Inutili i soccorsi: per David che era un volontario della Croce Rossa, non c’è stato nulla da fare, è morto subito dopo.

Condividi