Reggio: “urgente mettere in sicurezza la strada comunale che da Lazzaro conduce a Comunia” [FOTO]

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StrettoWeb

DSC08972 (Medium)La strada comunale che dal centro abitato di Lazzaro conduce alla località Comunia, non è, allo stato attuale, idonea a sopportare un traffico veicolare pesante. Presenta, infatti una carreggiata molto stretta con numerosi tornanti, visibilità limitata e fondo stradale non opportunamente mantenuto. Lo afferma in una nota Vincenzo Crea Referente unico dell’ANCADIC Onlus e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.

A certificarlo sono i funzionari delegati dal  Ministero dell’Ambiente e dell’ Ufficio del Commissario delegato all’emergenza rifiuti della Regione Calabria che hanno eseguito un sopralluogo presso la ex discarica comunale di rsu di Comunia,  l’attiguo impianto di compostaggio e aree circostanti. L’intervento è scaturito dietro interrogazione a risposta scritta in commissione nr.5.0755 dell’On.le laganà + altri su segnalazione del Comitato “Torrente Oliveto” concernente pressioni ambientali sul territorio di Motta San Giovanni. Più volte lo scrivente, ha richiamato l’attenzione delle istituzioni competenti sulla pericolosità della strada in questione sottolineando che il transito dei mezzi pesanti diretti o provenienti dalla discarica verso o dalla SS106 attraversa il centro urbano di Lazzaro interessando una vasta zona urbana sede di importanti strutture pubbliche (scuola media, delegazione comunale, impianti sportivi, farmacia e diverse strutture commerciali), si configurano pertanto condizioni di rischio per il cittadino nei suoi spostamenti quotidiani .

La strada, nel tratto che dal cimitero giunge alla località Comunia, è invece caratterizzata da tanto significative quanto gravi condizioni di pericolosità derivate non solo dall’andamento planimetrico tortuoso ma anche dalla localizzazione della sede stradale, infatti essa nel tratto iniziale e terminale presenta i cigli rispettivamente destro e sinistro ai margini della sommità di dirupi con dislivello dell’ordine di circa 20 metri. Atteso che la sezione stradale ha una larghezza non superiore a m 4.80 circa, è priva di illuminazione pubblica, è sprovvista di barriere di sicurezza e non presenta idonei slarghi che possano consentire gli incroci con i mezzi pesanti, criticità amplificate dalla lunghezza del tratto di strada in questione che risulta essere pari a circa 1600 metri . Con esposto del 23 luglio 2012 per lo stesso tratto di strada, è stato segnalato che il rischio era  decisamente aggravato dallo sbancamento abusivo effettuato ai piedi del versante collinare su cui insiste la strada comunale dando vita a possibile sfaldamento del pendio.

A rafforzare le motivazioni che conferiscono alla strada de quo le condizioni di non transitabilità per i mezzi pesanti si ricorda che essa è per lunghi tratti in forte dissesto e di recente all’uscita di un tornante sulla destra scendendo, a pochi metri dal centro di raccolta comunale di rsu recentemente realizzato, si è verificata una frana che ha interessato porzione di carreggiata, sono state collocate delle transenne al margine della strada, ma la situazione di grave pericolo, con possibili ulteriori smottamenti di terreno, perdura. Altra frana tempo addietro ha interessato un ulteriore tratto di strada lato Nord/Est della discarica, con erosione della sede stradale lato Reggio.

Visto la pericolosità che presenta la strada e non escludendo che gli smottamenti possano espandersi anche a seguito delle piogge è stato chiesto all’Autorità Amministrativa competente l’emissione di un provvedimento che vieti nell’intero tratto la circolazione dei mezzi pesanti, concausa del dissesto stradale permanente e della condizione di rischio per la mobilità degli abitanti e alla Procura della Repubblica di disporre la misura cautelare reale del sequestro preventivo del tratto di strada che si presenta più pericoloso ovvero quel tratto compreso tra il cimitero e la discarica ove ci sono dei precipizi che sfiorano come sopra detto i 20 metri di dislivello, tratto sul quale si sono registrati degli smottamenti di terreno, concedendo l’utilizzo ai residenti delle tre abitazioni presenti nella zona.

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