Reggio Calabria, primo sabato dopo il lockdown e ripartono le “sciarre”: intervengono gli agenti a Piazza Duomo [FOTO]

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Botte da orbi a Reggio Calabria al primo sabato di libertà dopo il lockdown del Coronavirus: Polizia e Carabinieri intervengono per riportare la calma, se questa è la movida che ci piace…

Ne usciremo migliori. Andrà tutto bene, dicevano. Ma a quanto pare questo Coronavirus non ha cambiato proprio nulla. Anzi, tutto al momento sembra addirittura peggiorato. Scene di pura follia al centro di Reggio Calabria, al primo vero sabato di riapertura dei locali dopo il lockdown. Riparte la movida e riprendono anche le “sciarre” tra i giovani che nelle ore notturne riempiono i punti nevralgici del divertimento reggino, Piazza Duomo e Via della Zecca. Da un lato i locali che cercano di ripartire tra mille difficoltà, con tavoli notevolmente distanziati e sistemati nel pieno rispetto nelle norme di sicurezza, con posti più che dimezzati, con camerieri e baristi che devono alternarsi nel ruolo di “maestrine dell’asilo” per chiedere ai clienti di indossare la mascherina e contemporaneamente fare i conti con le forze dell’ordine che svolgono i necessari servizi di controllo. Dall’altro invece una parte di popolazione senza alcun senso di responsabilità, irrispettosa delle regole di prevenzione al contagio disposte per la Fase 2, ammassata all’inverosimile in barba al distanziamento sociale.

Per molti nulla è successo in questi mesi, il numero di morti che ha colpito l’Italia e il Mondo sembra essere già stato dimenticato. E come detto, la situazione diventa addirittura più tragica perché dopo due mesi e mezzo di quarantena, si registrano due risse in Piazza Duomo: la prima all’1.30 circa di notte, che comunque non ha provocati danni a persone o cose; la seconda, in cui si riporta almeno un ferito, avvenuta intorno alle 3.00, che ha costretto un bar del posto a chiamare l’intervento delle forze dell’ordine. Alcune pattuglie fra Polizia e Carabinieri sono immediatamente giunte sul posto e hanno riportato la calma. Insomma, bella pubblicità di fronte ai giovani spagnoli e russi presenti in città impegnati con i progetti universitari dell’Erasmus, visibilmente increduli e impauriti per quanto assistito.

Nelle prime ore della mattina, quel che rimane poi è il degrado. Bottiglie in vetro gettate nei marciapiedi e lasciate come presentino per gli operatori Avr, che all’alba cancellano le testimonianze di una serata da dimenticare per tutti. A quanto pare la lezione non è servita a nulla: è chiaro che una parte dei cittadini ha preso la situazione come un “liberi tutti”, ma in realtà non è così. C’è poco da fare gli spavaldi quando ne va di mezzo la salute propria e quella di chi ci sta intorno. Indossare la mascherina e mantenere la distanze sono semplicissime regole che vanno rispettate, ma alla prima occasione buona di “libertà concessa” l’obiettivo risulta miseramente fallito. Se questo è il divertimento che vi piace, allora meglio che ce ne torniamo tutti in lockdown.

Se una rissa ci indigna solo per la psicofobia del “contagio da movida”

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