Reggio Calabria, lo studio di Zaha Hadid scrive al Sindaco e batte cassa: “rammarico per bocciatura waterfront ma almeno ci ascolti”

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StrettoWeb

La lettera dello studio di Zaha Hadid al Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà dopo la bocciatura del progetto del waterfront da parte dell’Amministrazione Comunale

Nuova tegola sul Comune di Reggio Calabria, che nei giorni scorsi ha ricevuto l’ennesima lettera inviata direttamente dalla sede londinese dello studio di Zaha Hadid, relativamente alla vicenda del waterfront della città progettato dalla grande archistar di fama internazionale. Già un anno fa, l’8 maggio 20015, lo studio di Zaha Hadid aveva scritto al Sindaco Falcomatà, senza mai ricevere risposta. Adesso non solo si esprime il rammarico per la bocciatura, da parte dell’Amministrazione Comunale, di un progetto straordinario che avrebbe potuto portare benefici molteplici alla città, ma si batte cassa con tanto di sollecito di pagamento delle spettanze dovute preannunciando l’inevitabile avvio delle necessarie procedure legali.

La lettera è stata inviata al Sindaco Giuseppe Falcomatà, al Capo di Gabinetto Gianpaolo Puglia, al Responsabile del Procedimento, ing. Pasquale Crucitti, e al Dirigente ai Lavori Pubblici, Marcello Romano.

Questo il testo integrale della missiva:

Egregio Signor Sindaco,
Abbiamo appreso per vie informali che la realizzazione del Museo del Mediterraneo non rientra più negli obiettivi prioritari e strategici della Città. Sebbene sia comprensibile che l’Amministrazione abbia identificato finalità più immediate, vogliamo esprimerle tutto il nostro rammarico per questa decisione sorprendente, che vanificherebbe il risultato di tanti anni di impegno sul possibile sviluppo della città.
Evidentemente, un progetto di questa ambizione non può prescindere da una volontà altrettanto forte e dal necessario impegno gestionale da parte dell’Amministrazione, e certamente sono comprensibili le preoccupazioni sull’effettiva riuscita del progetto e sul costo di gestione.

Tuttavia, se è vero che anche le più prestigiose istituzioni culturali devono ricorrere a consistenti contributi pubblici, come dimostrato anche in metropoli che possono contare su straordinarie affluenze, è altrettanto vero che le ricadute positive sulla città devono essere stimate su diversi piani. Vorremmo pertanto spendere qualche parola a difesa delle motivazioni del progetto.

Nelle migliori intenzioni della gestione precedente, il Centro delle Culture del Mediterraneo si proponeva, tramite la combinazione di una forte offerta culturale a supporto di una strategia di rilancio turistico, di attrarre l’interesse dei grandi vettori turistici (croceristici e low-cost) con opportunità evidenti per la città; Reggio Calabria, una capitale culturale quale possibile centro di attrazione turistico economica nello splendido scenario dello Stretto.

Ci preme chiarire che, al fine di delineare la possibile vocazione culturare del Centro, l’Amministrazione aveva commissionato un primo riscontro di concretezza alla società inglese Lord, Cultural resources. Un’organizzazione specializzata nei servizi di supporto alle strutture culturali, che vanta infinite collaborazioni in tutto il mondo. Vale giusto la pena ricordare, tra i vari committenti, il Centre Pompidou e il Museum Du Louvre di Parigi, la Tate e la Nationat Gallery di Londra e la Solomon Guggenheim Foundation di New York. Dallo studio, cui si rimanda per il contenuto specialistico, emergevano alcune indicazioni a supporto del progetto.
Il Centro delle Culture del Mediterraneo come suggerito da Lord Culture, avrebbe dovuto essere un luogo di svago, di scoperta e di conoscenza del patrimonio marittimo dello Stretto; un Forum culturale dinamico e vivace, rinomato a livello regionale e nazionale e caratterizzato da un impareggiabile marchio culturale.

La missione del Centro delle Culture del Mediterraneo potrebbe essere riassunta nei seguenti punti programmatici:

  • Creare una meta internazionale con una forte identità
  • Attrarre visitatori di tutte le età, sia del luogo che turisti
  • Incoraggiare il senso di appartenenza ed il coinvolgimento della comunità locale
  • Offrire una struttura culturale e ricreativa di alto livello, con programmi di qualità
  • Proporre un’esperienza completa e di rilevo, basata su un concept unico ed originale
  • Rapprensentare la meta di una giornata, con una moltitudine di servizi ed offerte
  • Divenire un punto di incontro ed uno spazio sociale attivo in ogni momento
  • Sviluppare programmi educativi di rilievo
  • Raccontare la storia delle Culture del Mediterraneo e del territorio calabrese

Come tale, il Centro avrebbe voluto offrire il giusto mix di aspetti culturali e sociali. Un luogo dove si viene educati e, al contempo, stupiti dalle meraviglie del territorio. Inoltre, i diversi spazi sociali offerti avrebbero unito il pubblico e presentando svariate attività ed opportunità di scambio in diversi momenti del giorno, della settimana e dell’anno.
Il Centro avrebbe presentato l’intera storia della relazione tra l’uomo ed il mare nella regione di Reggio Calabria e Messina in tutti i suoi aspetti culturale, naturale, di civiltà.

Attraverso le sue esposizioni, sie permanenti che temporanee, e tramite l’acquario, la sede si proponeva di rappresentare, tra i vari temi suggeriti, la relazione tra l’uomo ed il mondo marino nella Regione. Inoltre, anche a seguito delle discussioni con il Soprintendente ai beni Archeologici, al fine di avviare la necessaria sinergia con il Museo Archeologico, il Centro avrebbe presentato il mito del Mar Mediterraneo, alla base della cultura odierna della regione. Tra le altre attività il Centro avrebbe promosso l’aspetto per l’ambiente e sottolineato l’identità ed il patrimonio immateriale della regione, costruita attorno alla natura e al mare.

Il punto di forza del progetto consisteva nella combinazione tra l’offerta della collezione permanente e la programmazione dinamica di quelle temporanee. Le strutture, anche indipendenti, dell’acquario e dell’Auditorium, che erano state dimensionate con particolare attenzione rispetto ad istituzioni simili in Europa, completavano le dotazioni funzionali offrendo ottime potenzialità e spazi ben misurati rispetto alle possibili esigenze.

Sempre a supporto della concretezza del progetto si deve ricordare che, al fine di verificare la fattibilità del Centro, sono state indette ben due conferenze dei servizio, di cui la preliminare subito all’indomani del concorso di Progettazione, che hanno invitato tutte le autorità coinvolte e raccolto pareri sempre favorevoli allo sviluppo del progetto. Inoltre, sulla base della previsione di dettaglio dell’affluenza al Centro, suggerita da Lord Culture, spingendosi fino ad identificare il numero massimo di visitatori nel giorno di maggior affluenza, è stato commissionato uno studio di valutazione del traffico e dell’impatto sulla viabilità di accesso all’aerea.

Non per ultime, è certo il caso di menzionare le possibilità d’impiego che una struttura simile avrebbe offerto. Si stimavano almeno 54 posti disponibili per i seguenti settori:

  • Marketing
  • Comunicazione e Relazioni Pubbliche
  • Amministrazione e Risorse Umane
  • Servizi al Pubblico
  • Manutenzione
  • Sicurezza
  • Boutique
  • IT
  • Personale specializzato Museo
  • Personale specializzato Acquario
  • Programmazione Pubblica / Auditorium

A questi dovevano comunque aggiungersi i servizi di Ristorazione, i servizi di progettazione delle Esposizioni e la Sicurezza.

Sulla base dell’esperienza desumibile da simili strutture culturali, lo studio di Lord Cuture concludeva indicando alcune condizioni essenziali per la riuscita del progetto:

-Abilità nel creare eventi ed un programma culturare di rilievo associati ad una vigorosa strategia di comunicazione
– Capacità di ancorare l’istituzione nel territorio e di costruire una solida rete di partnership con i principali attori culturali, sociali ed economici delle scena locale
– Capacità di sviluppare un network su scala nazionale ed internazionale
– Abilità nel fidelizzare la comunità locale attraverso la definizione di programmi e destinazione delle scuole
– Capacità di attivare una nuova strategia di promozione turistica nel territorio
– Abilità nel rappresentare il punto di partenza nel motivare la visita del territorio

Fermo restando l’esigenza della più forte volontà da parte della gestione, e il rispetto delle condizioni di cui sopra, considerando anche le somme spese e quelle necessarie per il saldo della progettazione già resa, riteniamo che tutto il lavoro di questi anni meriti almeno un’ultima considerazione. Le chiediamo pertanto la possibilità di un incontro per spiegare, ancora una volta, tutte le migliori intenzioni di questo progetto.

Con l’occasione, facendo seguito alla nostra precedente lettera dell’8 maggio 20015, cui non abbiamo mai ricevuto risposta, torniamo a sollecitare il pagamento delle spettanze dovute preannunciando l’inevitabile avvio delle necessarie procedure legali.

Certi di un suo sollecito intervento, rimaniamo in attesa di un suo cortese riscontro e siamo a disposizione per ogni eventuale chiarimento.

Cordiali saluti,
Filippo Innocenti

Senior Associate, Project Director
For and on behalf of Zaha Hadid Architects

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