Reggio Calabria: incoraggiano i risultati sulla presenza di Aquila Reale e Gufo Reale nel Parco dell’Aspromonte [FOTO e INTERVISTE]

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L’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e Federparchi – Europarc Italia hanno presentato, presso l’Aula Seminari del Dipartimento di AGRARIA dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, i primi risultati sullo stato di conservazione dell’Aquila reale e del Gufo reale nel territorio del Parco. L’attività di studio e monitoraggio dei due super predatori è stata cofinanziata da ICCREA Banca, realtà creditizia che supporta da anni iniziative di tutela e conservazione della biodiversità dell’Aspromonte.

Il Direttore del Dipartimento di AGRARIA, Giuseppe Zimbalatti, ha evidenziato l’ormai consolidata sinergia istituzionale, che su più fronti ha generato momenti qualificanti sia per il dipartimento, sia per il Parco. Virna Fasone, Docente di Etologia e Gestione della Fauna, da canto suo, ha invece ricordato le attività che congiuntamente le due istituzioni stanno conducendo anche con il coinvolgimento di studenti e laureandi.

I lavori sono stati introdotti dal Responsabile dell’Ufficio Biodiversità dell’Ente, Antonino Siclari, che ha posto l’accento sull’importanza ecologica delle specie faunistiche di particolare rilievo conservazionistico a livello nazionale e continentale.

Il Direttore dell’EPNA Sergio Tralongo ha sottolineato come i dati sulle popolazioni dei superpredatori, come Aquila reale e Gufo reale, siano importanti ai fini di una corretta lettura della qualità di un territorio, in quanto specie che, collocandosi ai livelli più alti delle catene alimentari, rappresentano preziosi testimoni della buona qualità degli ecosistemi.

Sullo status e sull’ecologia dei due rapaci hanno relazionato gli esperti naturalisti Giuseppe Martino e Eugenio Muscianese che sono stati impegnati nell’attività di osservazione e di monitoraggio delle due specie nel loro habitat. I risultati illustrati hanno evidenziato il buon stato di salute delle popolazioni di Aquila reale e Gufo reale censite in Aspromonte; lo studio, peraltro, ha rivelato come la presenza delle due specie, in termini di densità, esprima valori tra i più alti dell’intero Appennino. La rilevanza e le inaspettate risultanze delle indagini stimolano l’Ente Parco a proseguire nelle attività di ricerca e di studio.

Il progetto, come detto, è stato cofinanziato da ICCREA Banca, la cui sinergia con Federparchi- Europarc Italia ha garantito la possibilità di dare continuità alle azioni di conoscenza, salvaguardia e tutela della Biodiversità italiana, “valore che non può essere disperso”, secondo quanto ha affermato Nicola Paldino, in rappresentanza della Federazione Calabrese delle Banche di Credito Cooperativo (BCC).

“La sinergia con ICCREA Banca – ha spiegato il Presidente di Federparchi – Europarc Italia, Giampiero Sammuri – ci consente, da alcuni anni, di portare avanti progetti fondamentali per la tutela della biodiversità e per il sostegno alle iniziative di sensibilizzazione e di educazione ambientale”. Relativamente alle attività di monitoraggio presentate, Sammuri ha evidenziato come “l’Aspromonte sia il sito più a Sud dove sia stata accertata la presenza del Gufo reale; tale dato – ha concluso – risulta pertanto fondamentale per la sua rilevanza nazionale”.

Le conclusioni del Convegno sono state affidate al Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte Giuseppe Bombino, che ha voluto sottolineare “lo sforzo complessivo della struttura dell’Ente, impegnata quotidianamente con un lavoro di altissimo spessore tecnico e professionale. La tutela e la salvaguardia di questo prezioso mondo è l’obiettivo primario per l’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte, che intende divulgare ed estendere, anche attraverso queste iniziative, la conoscenza della complessità e delle peculiarità delle specie animali che popolano l’Area Protetta. Conoscenza e divulgazione, quindi, per preservare la fauna e proteggere gli ecosistemi che ne garantiscono la vita. È finita la stagione dei conflitti, dei bottini e delle prede, delle lotte di affermazione territoriale, è questo il tempo della conoscenza e del rispetto, di una convivenza che deve mutuarsi e sublimarsi nella contemplazione di quell’istante più vicino a noi, a ciò che abbiamo e siamo. Questa è la natura, questo è il nostro Parco”.

 

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