Orrore in Libia, bombardato centro per immigrati: almeno 40 morti [FOTO]

  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
  • AFP/LaPresse
/
StrettoWeb

Sono circa 40 i morti e 80 i feriti nel bombardamento di un centro di detenzione per migranti alla periferia di Tripoli, in Libia

Un raid aereo ha colpito un centro di detenzione per migranti africani a Tajoura, in un sobborgo di Tripoli, in Libia, uccidendo almeno 40 persone e ferendone una ottantina: lo riporta il Guardian, che cita fonti ospedaliere di Tripoli. Si tratterebbe della più grave offensiva aerea avvenuta da quando le forze leali al generale Khalifa Haftar, di stanza a Misurata, hanno iniziato la loro avanzata verso Tripoli, ormai tre mesi fa con truppe di terra e per via aerea. Il centro di detenzione di Tajoura si trova a poca distanza da un campo militare, che potrebbe essere stato il vero obiettivo del raid delle forze di Haftar. Osama Ali, portavoce per i servizi d’emergenza del governo di Tripoli ufficialmente riconosciuto dall’Occidente e guidato da Al Serraj, ha spiegato alla France Press che nell’hangar riconvertito a prigione c’erano 120 migranti, e che la cifra di 40 vittime potrebbe essere rivista al rialzo “perché si tratta di una stima preliminare“. “C’era una guerra in corso in Libia, e l’Europa che cosa fa? Rinchiude le persone dentro la zona di guerra e riporta in Libia chi tenta di scappare” accusa Watch Alarm Med, una associazione attiva nella segnalazione di emergenze in mare. Mediterranea Saving Humans ricorda che il centro di Tajoura è uno di quelli dove vengono portati i migranti catturati dalla cosiddetta guardia costiera libica ed è stato al centro di molte inchieste giornalistiche e denunce di organizzazioni internazionali in cui sono emerse torture e sistematica violazione dei diritti umani Adesso anche le bombe. È più chiaro adesso perché la Libia non può essere considerata un porto sicuro?”.

Condividi