Nuovo scandalo calcio scommesse, coinvolta anche la Reggina: nel mirino il 3-0 di Avellino [FOTO]

  • LaPresse/Cafaro GerardoLaPresse/Cafaro Gerardo
  • LaPresse/Cafaro Gerardo
  • LaPresse/Cafaro Gerardo
  • LaPresse/Cafaro Gerardo
  • LaPresse/Cafaro Gerardo
  • LaPresse/Cafaro Gerardo
  • LaPresse/Cafaro Gerardo
  • LaPresse/Cafaro Gerardo
/
StrettoWeb

Scandalo calcio scommesse: c’è anche una partita della Reggina del 2013/2014 in serie B

LaPresse/Cafaro Gerardo
LaPresse/Cafaro Gerardo

Un nuovo scandalo calcio scommesse scuote il calcio italiano: stamattina i carabinieri di Napoli hanno arrestato 10 persone (7 in carcere e 3 ai domiciliari) del gruppo di camorra “Vanella Grassi” di Secondigliano in un’ operazione scattata all’alba nel capoluogo campano. Nei riguardi dei dieci e’ stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare al termine di un’inchiesta della Dda di Napoli sull’attività del clan su scommesse e partite di serie B. Durante le indagini e’ stata intercettata una telefonata nella quale si dice: “Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena“.

Sette persone sono state condotte in carcere, i rimanenti tre ai domiciliari; in particolare, una persona e’ indagata per il favoreggiamento di uno dei capi della consorteria camorristica mentre gli altri due per aver alterato il risultato di partite di calcio professionistico a favore della stessa organizzazione, reati tutti aggravati da finalità mafiosa. Nel corso di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale antimafia di Napoli I militari dell’Arma hanno identificato i componenti la rete di affiliati vicina al capo clan Umberto Accurso (arrestato dai carabinieri l’11 maggio 2016) e individuato gli specifichi incarichi di armiere, capo piazza, pusher e distributori di mesate agli affiliati e ai familiari dei detenuti.

L’indagine dei carabinieri che ha svelato un giro di scommesse su gare di calcio ha portato alla luce la capacita’ di influenzare alcune partite di B del 2013-2014, giocate in Campania nel 2014: attraverso un ‘contatto’ (il difensore napoletano Armando Izzo, che da due anni gioca in serie A nel Genoa ma nella stagione incriminata, il 2013/2014, militava nell’Avellino, indagato ma non raggiunto da misura cautelare) il capo clan e i sodali hanno attratto altre persone; per  i carabinieri hanno messo a disposizione ingenti somme di denaro per corrompere giocatori di una squadra campana di B, influenzando due gare disputate a maggio 2014. Indagati anche il centrocampista dell’Acireale, Francesco Millesi, già in forza all’Avellino, e l’ex calciatore Luca Pini . Nei riguardi dei tre calciatori si ipotizza il reato di partecipazione esterna ad associazione mafiosa.

Secondo l’accusa, il capo clan ed altri affiliati avrebbero attratto altri soggetti, i quali avrebbero messo a disposizione somme di denaro per corrompere diversi calciatori di una squadra campana di Serie B, influenzando due partite. Si tratta di Modena-Avellino ed Avellino-Reggina. Avellino-Reggina si disputò il 25 maggio 2014 e finì 3-0 per i padroni di casa (reti di Fabbro, Galabinov e Ciano). Ma bisogna anche ricordare che quella Reggina era già matematicamente retrocessa in Lega Pro mentre l’Avellino lottava per l’accesso ai playoff.

Sulla partita Avellino-Reggina, Antonio Accurso è accusato di aver offerto 50.000 euro, consegnati attraverso Luca Pini a Millesi che li avrebbe utilizzati per corrompere giocatori della Reggina non identificati e favorire la vittoria dell’Avellino sulla quale lo stesso Accurso aveva scommesso 400.000 euro guadagnandone 110.000.

Questa era la formazione di quella Reggina: Pigliacelli, Maicon, Lucioni, Di Lorenzo, Coppolaro, Bochniewicz, Pambou, Dall’Oglio, Barillà, Sbaffo, Fischnaller. In panchina: Zandrini, Ipsa, Frascatore, Salandria, Caruso, Perrone, Maza, Ammirati, Di Michele.

Ecco le foto di quel match:

Condividi