Messina: Gioveni ‘non mandiamo in fumo i 4 milioni di euro dei fondi PAC’

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libero-gioveni3L’allarme lanciato dal Dirigente del Dipartimento servizi sociali Giovanni Bruno sul serio rischio di mandare in fumo i 4 milioni di euro dei fondi PAC non può passare inosservato, specie per le motivazioni addotte (mancanza di personale), che tra l’altro erano state anticipate dal sottoscritto!

Con queste parole il consigliere comunale Libero Gioveni giudica inqualificabile l’atteggiamento di troppa superficialità dell’Amministrazione nella gestione di questa grande opportunità per Palazzo Zanca per lo sviluppo di un settore delicato come quello dell’infanzia, per il quale il consigliere aveva proposto per l’occasione l’istituzione di un “ufficio speciale asili nido”.

Come più volte sottolineato da Gioveni, infatti, la costituzione di ufficio composto da tecnici, funzionari e amministrativi con il compito di monitorare meglio le opportunità di nuove risorse ed avviare quelle progettualità che avrebbero potuto consentire di farsi trovare sempre preparati nell’intercettare i futuri fondi necessari per uno sviluppo del settore (ancora troppo depotenziato rispetto agli standard previsti), avrebbe fatto gestire meglio la preziosa opportunità concessa dal Ministero attraverso, appunto, il nuovo piano di azione e coesione.

L’esponente Udc ricorda la necessità di aumentare i posti nell’asilo nido di Camaro (che attraverso questi fondi da 21 passerebbero a 30 realizzando il locale cucina) e in quello di San Licandro (che dagli attuali 48  raggiungerebbero quota 60), per non dimenticare anche il vecchio progetto di un nuovo asilo nido in via La Farina di 60 posti che giace ancora nei cassetti di Palazzo Zanca.

Il consigliere rincara poi la dose facendo un paragone col passato e chiedendosi: “Se queste risorse dovessero andare in fumo, cosa ci sarebbe di diverso con le gestioni precedenti visto che ai tempi di Buzzanca e Croce 15 dei 41 milioni di euro per la Sicilia messi a disposizione dalla Comunità Europea e 26 dei 400 stanziati per il Mezzogiorno dal Governo nell’ambito del vecchio “Piano di Azione e Coesione” si erano anch’esse “volatilizzate” perché Palazzo Zanca non rispose alle comunicazioni dell’assessorato regionale alla famiglia notificategli sia nel dicembre 2012 che, con nota di sollecito, nell’aprile 2013??

Gioveni auspica, pertanto, che l’allarme lanciato dal Dirigente possa essere colto immediatamente dall’assessore ai servizi sociali Mantineo, atteso tuttavia che lo stesso consigliere comunale chiederà di avviare un’indagine amministrativa nella competente Commissione consiliare servizi sociali al fine di accertare eventuali responsabilità.

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