Mentre chiude l’Aeroporto di Reggio, la Regione Calabria costruisce un nuovo scalo “abusivo” sul fiume Lao nel cosentino [FOTO]

/
StrettoWeb

Mentre chiude l’Aeroporto di Reggio, la Regione Calabria finanzia uno scalo fra la Riviera dei Cedri e la costa di Maratea. Italia Nostra e Legambiente presentano una denuncia al Ministero dell’Ambiente

Aeroporto Scalea (6)Mentre l’Aeroporto dello Stretto è ad un passo dalla chiusura (Alitalia smetterà di volare tra tre giorni nel silenzio delle istituzioni), la Regione Calabria, incredibilmente, finanzia la costruzione di uno scalo a Scalea, nel cosentino, ad un passo dalla Riviera dei Cedri e dalla costa di Maratea. La cosa che desta scalpore, al di là della poca chiarezza sul futuro dell’Aeroporto di Reggio Calabria, è che il finanziamento per il nuovo Scalo del cosentino è per un’opera abusiva, progettata sul letto del fiume Lao! Per crederci basta guardare le foto dall’alto che Italia Nostra e Legambiente hanno scattato e inviato all’autorità giudiziaria, alla Regione e al Ministero dell’Ambiente per denunciare “l’assurdità di questo aeroporto che non potrà mai funzionare, è contro ogni legge e mette tutti a rischio: serve soltanto per far guadagnare soldi pubblici a imprenditori e non solo”, spiega Renato Bruno, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle che da mesi sta conducendo la battaglia.  E’ utile sottolineare che circa due milioni di soldi pubblici sono già stati spesi, senza avere la certezza della realizzazione dell’opera. Sembrerebbe, inoltre, che già la ‘ndrangheta vi abbia messo piede: un’inchiesta della procura di Catanzaro, presieduta dal reggino Gratteri, ha documentato come Luigi Muto, figlio del boss Franco, pretendeva una tangente dello 0,7 per cento del finanziamento pubblico.

Che la malavita cerca di lucrare per la nostra regione sembra ormai quasi normale, sta di fatto che resta da capire se davvero un aeroporto possa essere costruito in un fiume e se la Regione Calabria possa finanziare nuovi scali (in zone poco popolate) mentre quelli storici e più importanti della Regione, come Reggio Calabria, non riescono a mantenersi in piedi e sono costretti alla chiusura. La pista del nuovo scalo di Scalea è stata realizzata nel 2001 quando è stata creata l’avio superficie che fino a qui ha ospitato aerei leggeri o al massimo scuole di paracadutismo.  “E’ una zona naturale di interesse comunitario, tutelata da Bruxelles, con l’erosione del suolo rischia di mangiarsi tutto”, affermano i militanti di Italia nostra.“Si sta creando un caso sul nulla” rispende però l’ingegner Alberto Ortolani, amministratore delegato della società Aeroporto di Scalea. “Non c’è nessun pericolo idrogeologico, il fiume ha la giusta distanza, la autorizzazioni sono a posto dal 2001 quando fu creata l’avio superficie, ora stiamo realizzando soltanto le infrastrutture attorno”. Una posizione che non convince le associazioni ambientaliste, e ora anche il Ministero dell’Ambiente ha chiesto chiarimenti alla Regione Calabria. Ma a prescindere dal tema ambientale, ci chiediamo che senso possa avere realizzare un nuovo scalo di questo tipo in una Regione in cui, appunto, non si reggono in piedi quelli già esistenti, e soprattutto quello di Reggio Calabria, attivo da decenni nella città più popolosa della Regione.

Ecco, intanto, le foto dello “scempio” (come lo definiscono le associazioni ambientaliste) di Scalea:

Condividi