La storia di Bakari, uno dei tanti clandestini a Reggio Calabria [FOTO e VIDEO]

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Ecco l’intervista ad uno dei tanti giovani clandestini che si trovano nel centro accoglienza di Reggio Calabria

immigratoSi chiama Bakari ed è originario del Gambia, il più piccolo paese dell’Africa continentale, enclave anglofana del Senegal, paese dominato da Yahya Jammeh, salito al potere nel 1994 con un golpe, un dittatore che reprime ogni forma di dissenso con torture e uccisioni, negando ogni forma di libertà ai propri cittadini. Per questo motivo il Gambia è il terzo paese di provenienza di molti immigrati e richiedenti asilo in Italia. Anche Bakari, come molti altri compaesani, è fuggito dal suo paese di notte e ha affrontato un “viaggio della speranza” per raggiungere la Libia: “non volevo arrivare in Italia – dice – avrei preferito restare in Libia ma da li mi hanno mandato in Italia” continua “la situazione nella mia terra è molto difficile, speravo arrivato qui di migliorare la mia condizione ma noi tutti ci troviamo a vivere in condizioni pessime senza sapere cosa ne sarà di noi, i giorni passano e noi siamo ancora qui”. Bakari è visibilmente provato come altri ragazzi che ormai da mesi si trovano in situazioni al limite della sopravvivenza, non hanno cibo a sufficienza, non hanno scarpe, vestiti e nemmeno un pallone o altro con cui trascorrere il tempo. Alla domanda più banale, “come passi le tue giornate“, Bakari e tanti altri ragazzi hanno risposto “Dormiamo, dormiamo quasi tutto il giorno, non ci sono attività da svolgere”. Hanno voglia di riscatto, di lavorare, di studiare, non parlano e non comprendono la nostra lingua e vedono molta ostilità da parte chi dovrebbe ospitarli e che invece di fornire loro assistenza li lascia vagare per la città nell’attesa di una destinazione che tarda ad arrivare. Nel frattempo gli abitanti del quartiere di Archi ne lamentano ormai da tempo la presenza e dopo le tante proteste di questi mesi che non hanno portato alcun esito hanno deciso di organizzare per questa domenica un presidio popolare nel quartiere di Archi.

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