Gioia Tauro: controlli nei rioni più “difficili”, arresti per furto di energia elettrica e acqua [FOTO]

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Passato ai “raggi x” tutto l’intero plesso di abitazioni a Gioia Tauro

Palazzo2Continua incessante l’attività di monitoraggio dei rioni più “difficili” della cittadina di Gioia Tauro da parte dei Carabinieri della locale Compagnia. All’alba di ieri, infatti, a essere letteralmente setacciata palazzina per palazzina, piano per piano è stato il “Complesso Petrace” sulla SS 18 all’altezza del civico 100. Quaranta CC coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno passato ai “raggi x” questo plesso di abitazioni – sito a sud della cittadina portuale – completamente degradate e con cumuli di rifiuti – anche pericolosi – ammassati nei garage (tra pericolosissime lastre e strutture di Eternit). Nel corso delle operazioni, a cui ha preso parte, anche, una Squadra dei VV.FF. del distaccamento di Palmi, protrattesi fino a tarda mattinata, i militari hanno tratto in arresto – per furto aggravato delle forniture di energia elettrica e di acqua – i seguenti soggetti: AMATO Leonardo cl.’67, pregiudicato anche per reati specifici, AMATO Mirella cl.’74, CENTO Roberto Salvatore cl.’93, FONTI Annunziata cl.’49.

Costoro, in modo fraudolento, tramite allaccio diretto ed abusivo alla rete pubblica, con violenza sulle cose, alteravano palesemente il consumo di energia elettrica e acqua delle proprie abitazioni, bypassando completamente il contatore che in alcuni casi era, addirittura, stato divelto e quindi nemmeno presente.

Durante le operazioni di polizia giudiziaria, in una delle tante abitazioni completamente disabitate sono state rinvenute delle cartucce (una ventina) cal. 12 avvolte in un involucro di plastica. Sono state inoltre rinvenute targhe di moto ed autoveicoli sulle quali sono in corso specifici accertamenti. Negli ampi garage del complesso – tra l’altro riconvertiti in vere e proprie discariche – è stato rinvenuto un sito dove veniva “lavorato” il rame provento verosimilmente di furto in quanto erano stivati centinaia di involucri in gomma isolante già privati del rame interno.

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