Ecojazz 2016, gran finale con l’omaggio ad Ornette Coleman

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Ispirato alla musica del sassofonista americano Ornette Coleman, lo spettacolo dal titolo “The golden circle” in scena martedì 9 agosto al centro equitazione “Foti” di Pellaro, conclude la rassegna jazz nata in memoria del giudice Scopelliti. Sul palco di Ecojazz per l’occasione due fiati – suonati da musicisti di prima grandezza, Fabrizio Bosso alla tromba e Rosario Giuliani al sax, e accompagnati da Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla batteria – si sfidano a colpi di note e melodie che ripercorrono l’album più famoso di Coleman, omaggiato anche nel titolo del concerto stesso. Il Golden circle, era un famoso club di Stoccolma dove Ornette, all’inizio degli anni 60 e dopo una lunga assenza dalle scene, registra il primo live show, diventato subito un doppio album contenente i concerti tenuti dall’ Ornette Coleman Trio le sere del 3 e 4 dicembre del 1965. Un disco storico, che segna l’inizio del rapporto contrattuale tra Coleman e l’etichetta discografica Blue Note; il primo in cui l’artista si cimenti a suonare anche il violino e la tromba, oltre al suo strumento abituale, il sassofono.

Da quel momento il compositore si dedica ad un intensa attività concertistica volta a presentare un nuovo progetto, il new thing, che vede ampliarsi la gamma espressiva della propria musica, soprattutto sul piano timbrico, attraverso delle nuove sonorità, influenzando in maniera decisiva tutta la musica del nord Europa. “Questa sera abbiamo voluto reinterpretare non solo la musica di un grande artista, – spiega Giuliani introducendo il concerto – ma abbiamo tenuto a riproporre un progetto che adesso diventerà il nostro new think”. Di fronte ad un vastissimo pubblico, il quartetto si esibisce in numerosi pezzi del grande interprete del free jazz, come la celebre ballata “lonely woman” introdotta da un soul di contrabbasso di Pietropaoli, per poi concedersi due brani originali: la composizione, scritta da Enzo Pietropaoli, dedicata ad Ed Blackwell, uno dei batteristi più importanti della storia del jazz che ha spesso accompagnato le esibizioni di Coleman, a cui segue il pezzo composto da Giuliani, che prende il nome dal gruppo “The golden circle”.

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