Milazzo, la discarica in riva al mare diventa un set fotografico [FOTO]

StrettoWeb

A Milazzo le mareggiate hanno fatto riemergere una discarica abusiva di rifiuti interrati. La “discarica con vista mare” diventa un set fotografico per tenere i riflettori accesi sul dramma ambientale

Il rinvenimento della discarica di rifiuti a pochi passi dal mare di Milazzo ha spinto la giovane fotografa di moda Greta Bartuccio ad utilizzare il suo talento per sensibilizzare la società su uno dei grandi problemi del nostro secolo: l’inquinamento da plastica. 

Grazie alla collaborazione della stylist Cristina Cucinotta, della modella Allegra Camuti e dell’incantevole cornice della spiaggia di Ponente milazzese disseminata però dalla presenza disastrosa di rifiuti di qualsiasi genere, Greta è riuscita con i suoi scatti artistici a rappresentare il dramma che ci circonda.

Il Report prende il nome di “Assuefazione” scatti (vedi gallery scorrevole a corredo dell’articolo) che raccontano come l’essere umano sia così abituato alla plastica che ormai sembra normale vederla ovunque.

“La spiaggia è un cimitero di plastica”

Foto di Greta Bartuccio

“Sono nata vicino al mare– racconta Gretada sempre è stato essenziale nel mio orizzonte visivo, la mia costante in tutte le stagioni. Sono stata al mare recentemente e ho visto un disastro. La spiaggia un cimitero di plastica, pescatori pescare in un mare pieno di rifiuti. Un’immagine di ciò che amo, devastato.
 La situazione è la stessa nelle spiagge di tutto mondo, stiamo vivendo una profonda crisi, abbiamo compromesso l’ecosistema marino, stiamo uccidendo tutto ciò che c’è intorno a noi. “Assuefazione” è una serie di scatti che raccontano come l’essere umano sia così abituato alla plastica che ormai sembra normale vederla in giro abbandonata per strade, nei mari e nei boschi.
È parte integrante dei nostri paesaggi, quasi ci stupiamo quando ci troviamo davanti ad una spiaggia pulita da qualsiasi rifiuto. Non riusciremo mai a trovare un vero colpevole di questa triste realtà, forse perché infondo i responsabili siamo un po tutti noi”- conclude la giovane fotografa.

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