Dal Mali allo Stretto: da domani rush finale per il Play Music Festival

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sala-strettoL’incontro sui collage dell’identità, il concerto inedito di Baba Sissoko e Luigi Masciari, la performance conclusiva: sono solo alcuni degli appuntamenti del rush finale del Play Music Festival, la rassegna che si propone di raccontare, a partire dalla musica, gli incroci tra persone e culture differenti. Dopo il secondo weekend segnato dalle riflessioni sui suoni degli approdi sullo Stretto e del bagaglio musicale e umano lasciato da Mimmo Martino, le ultime tappe della rassegna, organizzata alle Officine Miramare dall’associazione Soledad sotto la direzione artistica di Alessio Laganà, incroceranno, come ormai di consueto, incontri, concerti e performance artistiche per arricchire la valigia di suoni che portiamo dentro e che possiamo costruire e condividere con gli altri.

Gli appuntamenti di questo weekend

Si comincia venerdì 11 alle 18 con l’incontro “Collage in valigia: che rumore fa l’identità?” in cui incroceranno le loro prospettive, moderati da Josephine Condemi: Alessandro Cartisano, volontario all’Help Center “Casa di Lena”, Denise Celentano dell’associazione Terrearse, curatrice del progetto “Sud Altrove”, Mauro Geraci, etnomusicologo dell’università di Messina, e Ali Ibrahim, ospite del progetto Sprar “Approdi Mediterranei”. Sabato alle ore 20 gli ”Ascolti con Grammofono” di Giuseppe Nicolò nella buvette del Miramare prima dell’inedito concerto, alle 21, di Baba Sissoko con Luigi Masciari. Sissoko, uno dei maggiori rappresentanti dell’etnojazz, ha uno stile inconfondibile, che fonde  melodie e   ritmi  della tradizione musicale africana,  con sonorità occidentali come il jazz e il blues moderno. La sua capacità di suonare una vasta gamma di strumenti lo hanno portato a collaborare con star come Youssou N’Dour, Buena Vista Social Club, l’Art Ensemble of Chicago, Dee Dee Bridgewater. Nel segno delle tematiche di integrazione del festival,  il direttore artistico Alessio Laganà ha pensato di proporre uno spettacolo inedito, affiancando a Sissoko il chitarrista rock jazz italiano Luigi Masciari, anche lui forte di pregevoli collaborazioni internazionali. I musicisti si incontreranno per la prima volta sul palco del Play Music e uniranno idealmente i due mondi musicali. Alla serata parteciperanno anche i ragazzi del Progetto Sprar, Sistema per l’assistenza e l’integrazione di richiedenti asilo e rifugiati,  “Approdi Mediterranei”, e tra questi George Francis Ropino, giovane rapper africano, che interagirà in una performance al fianco dei musicisti. Domenica 13, gran finale in crescendo: alle ore 10 Sissoko racconterà a grandi e piccini storie e aneddoti africani nell’incontro “I suoni del griot”; alle 11.30, scambio finale degli oggetti della performance artistica “Risonanze #1”: per tutti i giorni del festival, l’invito è a posare sulla scala del Miramare un oggetto importante e, grazie alla collaborazione con i ragazzi de “Il Cerchio dell’Immagine”, condividerne la storia e poi scambiarlo durante la mattina di domenica con l’oggetto degli altri. Alle ore 12, la performance conclusiva “Soggetti smarriti” in collaborazione con Techné Contemporary Art, che cercherà di raccogliere tutte le suggestioni prodotte dai tre weekend di influenze reciproche e intrecci.

Lo scorso weekend, sullo Stretto indispensabile  sissoko

Lo scorso weekend si è aperto sabato con l’inaugurazione della mostra fotografica “Senza Valigia. Visioni Incrociate” di Marco Costantino, fotografo, e Daniela Liconti, giornalista, in cui gli scatti degli sbarchi al porto di Reggio Calabria scorrono in parallelo a quelli delle carrette del mare di Lampedusa. L’installazione porta il visitatore sottocoperta, dentro la stiva di una nave,  e lo obbliga a guardare le immagini attraverso la prospettiva di chi è su una imbarcazione. Una prospettiva analizzata nell’incontro “Questo mare è pieno di voci: lo Stretto dei passaggi”, in cui Bruna Mangiola, responsabile del Coordinamento Ecclesiale Diocesano Sbarchi e Davide Grilletto, coordinatore del progetto Sprar “Approdi Mediterranei”, moderati dalla giornalista Josephine Condemi, hanno raccontato le loro esperienze di accoglienza e integrazione, spinti dalle sollecitazioni letterarie di MassimoBarilla della Fondazione “Horcynus Orca”La necessità di andare incontro all’altro attraverso rapporti umani autentici anche al centro dell’incontro di domenica 6, “Un bagaglio di suoni: la ricerca di Mimmo Martino”. «Attraverso forme diverse di espressione, il tentativo era sempre quello di capire il rapporto con se stesso, con gli altri, con il contesto in cui si muoveva. Questo diritto ad esistere, attraverso rapporti umani autentici, è parte del bagaglio che ha lasciato»: è stato  Simone Martino ad unire i puntini di una ricerca, insieme musicale ed esistenziale, compiuta da uno dei più grandi cantautori calabresi, ripercorsa alcune delle voci di chi di questa ricerca è stato testimone ed ha incrociato il suo percorso artistico e umano: l’etnomusicologo Danilo Gatto, il musicista Mario Lo Cascio, il cantautore Fabio Macagnino, il sacerdote Giovanni Ladiana, l’associazione Magnolia con Ezio Marrari, la giornalista Paola Bottero.

Tutti gli eventi, esclusi i concerti, sono a ingresso libero. Il festival, che non riceve fondi pubblici, si sostiene grazie ai biglietti dei concerti e a piccoli contributi di aziende che hanno creduto nel progetto.

Ulteriori informazioni su www.playmusicfestival.it e sulla pagina Facebook Play Music Festival. 

Foto Marco Costantino

 

 

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