Messina, il Consiglio comunale boccia il piano di liquidazione Atm. De Luca: “Presentata istanza di fallimento, ora si salvi chi può”

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Il Consiglio comunale boccia il piano di liquidazione Atm: stasera il sindaco di Messina comunicherà i retroscena e le conseguenze gestionali di questa “squallida e inquietante vicenda”. E intanto di susseguono i colpi di scena: presentata istanza di fallimento

Alta tensione ieri sera in Consiglio Comunale. Con 11 voti favorevoli e 12 astenuti il civico consesso ha bocciato il piano di liquidazione Atm. Una bocciatura che suggella la sconfitta politica della Giunta De Luca, sebbene il sindaco abbia evidenziato che quella di ieri sera era solo una “presa d’atto” e che il programma del Salva Messina proseguirà. Ma intanto si susseguono i colpi di scena. Stasera alle 22 in diretta Fb il sindaco De Luca comunicherà i retroscena e le conseguenze gestionali di questa “squallida e inquietante vicenda”. Per De Luca quanto accaduto ieri in aula rappresenta una “vendetta politica” nei suoi confronti e stamattina ha reso noto che i commissari liquidatori hanno presentato l’istanza di fallimento di Atm. 

De Luca: “Complimenti al Consiglio Comunale per la forzatura dei tempi, solidarietà ai Commissari, è solo cecchinaggio politico”

Ai Commissari liquidatori ho tentato di spiegare che si tratta di una ripicca e vendetta politica nei miei confronti e che le motivazioni sciorinate sono pretestuose e finalizzate a giustificare il voto contrario. Ho sempre sostenuto che di questa vicenda legata ad ATM, doveva occuparsene la Procura di Messina. La decisione dei liquidatori a seguito dell’azione di cecchinaggio, non ha fatto altro che anticipare la mia posizione, fermo restando che ho avuto rispetto della posizione assunta dai liquidatori, che in piena autonomia hanno preso atto che non c’erano più le condizioni per proseguire il loro mandato– spiega De Luca.

“Violento attacco di Cgil e Uil”

“Il violento attacco ricevuto da CGIL e da UIL – continua il sindaco – oltre che soprattutto dalla sfiducia che il Consiglio comunale ha espresso nei confronti del Piano di liquidazione, sono figli di motivazioni pretestuose, che non tengono conto della vera storia di ATM. Si sono concentrati solo sugli ultimi diciotto mesi di attività, come se ATM non fosse nata quasi trent’anni fa, con bilanci mai approvati dal 2002 e agendo per oltre quindici anni in violazione di legge. L’azienda  ha accumulato oltre 80 milioni di euro di debiti. Ribadisco che dal 2002 non ha bilanci approvati e che già dal 2009 – quindi dalla passata Amministrazione – doveva essere messa in liquidazione. La precedente Giunta ha dunque consentito che l’azienda continuasse ad operare nonostante nel 2012 era stata votata dal Consiglio comunale la messa in liquidazione. Quindi ha continuato ad operare in violazione di legge. Questa è la motivazione di fondo che ci ha spinto il 23 novembre 2018 a portare in Consiglio comunale la delibera di messa in liquidazione votata poi da 23 consiglieri comunali su 32″.

Siracusano (Articolo Uno Messina): “il Consiglio Comunale ha fatto bene a fermare l’ostinazione e l’arroganza del Sindaco”

Di fronte numeri cosi incongruenti, relativi ai bilanci di ATM, tra quelli certificati dal Comitato di Liquidazione e dal Collegio dei Revisori è stato un atteggiamento da incoscienti quello di pretendere una presa d’atto del Consiglio Comunale. Al di là delle opinioni sull’attivazione o meno della nuova SPA sarebbe stato doveroso arrivarci con chiarezza sul quadro finanziario e con certezza sul destino dei lavoratori e dei servizi. Invece il Sindaco De Luca è voluto andare avanti senza curarsi delle conseguenze drammatiche per il futuro del trasporto pubblico a Messina di fronte a facilmente prevedibili ricorsi e istanze cghe rischiano di bloccare l’intero sistema: un gioco inaccettabile ai danni dei messinesi.  Bene ha fatto il Consiglio Comunale a fermare l’ostinazione e l’arroganza del Sindaco.”- dichiara il coordinatore provinciale di Art. 1 Domenico Siracusano.

Atm: richiesta per la dichiarazione di liquidazione coatta amministrativa

Premesso
• Che con delibera n.72C del 23 novembre 2018 il Consiglio Comunale di Messina ha disposto la messa in liquidazione dell’Azienda Trasporti Municipalizzata di Messina;
• Che con decreto sindacale n.18 del 17 giugno 2019 i sottoscritti sono stati nominati liquidatori con l’obbligo dell’esercizio transitorio del T.P.L. e dei servizi accessori come per altro deliberato dalla Giunta Comunale con delibera del 23/5/2019 n. 346, fino al 31 dicembre 2019;
• Che in data 17 luglio 2019 i sottoscritti liquidatori hanno accettato l’incarico;
• Che cosi come disposto dall’autorità comunale i sottoscritti liquidatori hanno provveduto all’esercizio transitorio del trasporto pubblico locale e contestualmente avviato gli adempimenti per la liquidazione del patrimonio aziendale;
• Che entro il termine stabilito dal Consiglio Comunale i liquidatori hanno depositato il piano di liquidazione in base al quale emerge che la massa passiva dell’azienda in liquidazione è di gran lunga superiore alle attività;
• Che nel corso dell’esercizio provvisorio i liquidatori hanno dovuto fare fronte alla gestione ordinaria ed a tutte le sopravvenienze necessarie per il regolare svolgimento del T.P.L.;
• Che nelle more della gestione transitoria del trasporto locale e della contestuale attività finalizzata alla liquidazione, l’azienda ha continuato a subire iniziative giudiziarie ordinarie, d’urgenza ed esecutive che hanno necessariamente inficiato sia la gestione ordinaria che le attività propedeutiche e finalizzate alla liquidazione;
• Che tuttavia i liquidatori nei limiti delle disponibilità sinallagmaticamente preventivate hanno fatto fronte nella maniera più razionale agli impegni dell’azienda al fine di non interrompere il servizio pubblico;
• Che cosi come previsto dall’art. 50 dello statuto sociale hanno presentato al Consiglio Comunale di Messina il piano di liquidazione al fine di rappresentare la situazione patrimoniale dell’azienda, atto propedeutico all’avvio dell’attività liquidatoria;
• Che il Consiglio Comunale nella seduta del 16 dicembre ha ritenuto di non prendere atto del detto piano di liquidazione con un esito pari a 12 astenuti e 11 favorevoli;
I commissari liquidatori stante le osservazioni critiche formulate dai consiglieri astenuti e dalle relative dichiarazioni di voto ritengono che non sussistano la condizione per procedere con il supporto dell’Ente Comunale ad una adeguata attività liquidatoria e fanno presente quanto segue.
Dalla disamina della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’azienda cosi come specificato nel piano di liquidazione esitato sfavorevolmente dal Consiglio Comunale, emerge che sussistono i presupposti soggettivi ed oggettivi per la dichiarazione di liquidazione coatta amministrativa dell’azienda speciale Atm in liquidazione volontaria; infatti l’Azienda trasporti è azienda speciale del Comune di Messina e, quale Ente strumentale, pur non essendo soggetta alle procedure fallimentari è soggetta, ricorrendone i presupposti, alla liquidazione coatta amministrativa.
In ordine ai presupposti oggettivi si fa rilevare che come emerge nella relazione al piano di liquidazione l’attuale situazione è stata determinata da gravi irregolarità nella gestione e nella amministrazione, nonché da gravi e reiterate violazioni di norme di legge e/o regolamentari e comunque di disposizioni dettate nel pubblico interesse ed inoltre, non principalmente per tali cause nonché per l’inadeguatezza dei fondi messi a disposizione nell’esercizio dell’attività, la detta azienda verte in uno stato di insanabile insolvenza.
La dichiarazione di liquidazione coatta amministrativa oltre che per la presenza dei suindicati presupposti si rende particolarmente urgente in quanto non è ipotizzabile procedere ad una liquidazione volontaria in assenza del supporto dell’Ente Comunale, assenza conclamata dalla disapprovazione del piano di liquidazione. Inoltre, la non condivisione dell’operato dei liquidatori manifestata anche con esposti e ricorsi giudiziari da alcune sigle sindacali, a prescindere dalla loro valutazione e nel rispetto della loro ed eventuale fondatezza, alterano la sensibilità del sistema. In particolare, si prende atto che nonostante la disponibilità dell’Azienda ad agevolare anche a mezzo di programmati tavoli tecnici con i sindacati non si è avuta la piena disponibilità in tal senso, con conseguente ed inevitabile impossibilità di procedere per come si era previsto per evitare la mera cessazione dei rapporti di lavoro in conseguenza della cessazione del servizio. Peraltro, ciò ha comportato anche l’allarme per il sistema bancario e l’aggressione con procedure esecutive individuali dei creditori le quali, inevitabilmente, rischiano di alterare la par condicio creditorum non consentendo inoltre ai liquidatori di avviare tentativi di definizione stragiudiziale e di composizione bonaria con il ceto creditorio.
Per quanto sopra vista la imminente scadenza dell’esercizio provvisorio cui conseguirà tra l’altro la cessazione di tutti i rapporti di lavoro nonché il mancato conseguimento dei corrispettivi, si rende necessario provvedere con tempestività alla dichiarazione di liquidazione coatta amministrativa al fine di evitare l’alterazione dei criteri di liquidazione e la conseguente dispersione dell’attuale residuo attivo.
Ciò premesso si invitano le autorità in indirizzo ciascuna per le proprie competenze a porre in essere gli atti conseguenziali finalizzati alla chiesta dichiarazione di liquidazione coatta ammnistrativa della azienda speciale A.T.M. di Messina in liquidazione volontaria.
I Commissari Liquidatori

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