Messina: i Carabinieri arrestano i 2 autori di un tentato omicidio, aggravato dal metodo mafioso
I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, alle prime luci dell’alba di oggi, 18 settembre 2019, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 2 persone ritenute responsabili – a vario titolo – dei reati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, porto e detenzione di armi comuni da sparo, rapina aggravata in concorso e trasferimento fraudolento di valori.
Il provvedimento restrittivo trae origine dagli esiti di un’articolata attività d’indagine sviluppata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro a seguito del tentato omicidio del 64enne pregiudicato Francesco Cuscinà, avvenuto il 25 agosto 2018 sul Viale Giostra a Messina, che ha consentito di individuare i responsabili del fatto di sangue – perpetrato in un contesto mafioso – e di far emergere il loro coinvolgimento in altri reati.
Nello specifico i due destinatari della misura restrittiva, il 39enne Giuseppe Cutè ed il 22enne Paolo Gatto, entrambi messinesi, sono ritenuti responsabili, in concorso tra di loro, di aver compiuto “atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte” dell’uomo, “esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco, che lo colpivano alla testa, all’addome e al braccio”. Con la “circostanza aggravante di aver commesso il fatto con premeditazione e con modalità mafiose”.
L’agguato a Giostra
La vittima dell’agguato, dopo le dimissioni dall’Ospedale, è stata sentita dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Messina Centro, dimostrandosi assolutamente non collaborativo e fornendo una versione dei fatti del tutto discordante rispetto a quanto accertato dai militari dell’Arma.
Nonostante le dichiarazioni fuorvianti della vittima, la successiva attività investigativa condotta dai militari dell’Arma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Messina, ha consentito di ricostruire la dinamica dei fatti e attribuire la responsabilità del tentato omicidio ai due arrestati.
Dall’inchiesta, inoltre, sono inoltre emersi ulteriori responsabilità dei due arrestati anche in relazione ad altri reati.
Clima di omertà e allarmante caratura criminale dei due arrestati
È stata documentata l’attribuzione fittizia ad un prestanome della titolarità di un negozio di scommesse sportive sito nel quartiere “Villa Lina” , di fatto di proprietà e gestito dal CUTÉ ma intestato ad una 20enne incensurata del posto al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca del suddetto esercizio commerciale che, peraltro, è stato recentemente chiuso.
Inoltre, Paolo Gatto è stato individuato quale responsabile di una rapina a mano armata perpetrata nel mese di gennaio 2019 presso un distributore di benzina del Viale Giostra a Messina. In tale occasione, sotto la minaccia di un coltello, puntato alla gola e al ventre dell’addetto al distributore, il 22enne si era fatto consegnare l’incasso della giornata, pari a 500 euro.
Dagli elementi raccolti emerge inoltre l’allarmante caratura criminale degli indagati che ha indotto il GIP a sottoporre gli arrestati alla misura di massimo rigore, ritenuta “unico strumento cautelare adeguato ad arginarne la temibile vocazione criminale e a prevenire il fondato pericolo di recidivizzazione”.
Al termine delle operazioni gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Messina.