Aeroporto dello Stretto, il delirio di Falcomatà: per il Sindaco è tutta colpa dei giornalisti e delle precedenti amministrazioni

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StrettoWeb

Aeroporto dello Stretto, le parole del sindaco Falcomatà nel day-after sono al confine tra la realtà e un autentico delirio

aeroporto conferenza falcomatà (12)La libertà di pensiero ed espressione non deve essere tenuta in grande considerazione dal Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che tenta di darsi le più fantasiose spiegazioni sul motivo per cui questi giornalisti così cattivi si permettono persino di criticarlo dopo il grande pasticcio combinato per l’Aeroporto dello Stretto (l’ennesimo, per giunta, in una stagione amministrativa che dopo quasi tre anni ha deluso anche coloro che con grande convinzione riponevano su questa nuova classe dirigente tutte le proprie speranze). Noi che scriviamo – secondo il primo cittadino – saremmo soltanto dei frustrati, invidiosi, cacciatori di like per poterci mangiare la pizza il sabato sera: ecco perchè lo critichiamo.

aeroporto conferenza falcomatà (11)Ma non saremo certo noi ad alimentare questa grottesca gazzarra dai connotati meno che adolescenziali: alla gente interessa l’Aeroporto, ed è di quello che parleremo. Anche se nella sua conferenza stampa il Sindaco ha parlato di tutt’altro. Iniziamo dal principio: alle ore 12:00 riceviamo l’email di convocazione della conferenza stampa per le 16:30, “scusandoci per lo scarso preavviso“. E in sala c’erano molti più tifosi che giornalisti, infatti sono stati molti più gli applausi rispetto alle domande. Noi di StrettoWeb ne abbiamo fatta una sola, la cui risposta però è bastata per capire come stanno davvero le cose (chi ha seguito la conferenza su facebook non ha potuto ascoltare le domande perchè sulla pagina del Sindaco hanno pensato bene di pubblicare la diretta soltanto del comizio, oscurando poi le domande della stampa).

Scusate, egregi signori, a prescindere dagli orari improponibili e da ogni altra considerazione, possiamo anche accogliere con soddisfazione il ripristino dei voli di Alitalia per il mese di Aprile. Ma successivamente, da Maggio in poi, cosa succederà?

Non ci interessa in questo momento, non è importante. Adesso era fondamentale che Alitalia non andasse via per garantire la sostenibilità economica all’esercizio provvisorio dell’Aeroporto, poi avremo modo e tempo di organizzarci per trovare soluzioni alternative a prescindere da Alitalia“.

aeroporto conferenza falcomatà (2)E l’unica notizia che Falcomatà aveva dato durante il suo intervento (più simile ad un comizio elettorale che ad un incontro con i giornalisti), è che la prossima settimana presso la Prefettura di Reggio Calabria verrà istituito un tavolo tecnico per individuare la soluzione meno dolorosa possibile per il destino dei 44 dipendenti di Alitalia. Insomma, il Sindaco ieri tornando da Roma ha trionfalisticamente affermato sui social che “lo scalo è salvo” e oggi in conferenza stampa ci ha detto che si dovrà aprire un tavolo tecnico (evidentemente per individuare gli ammortizzatori sociali) per i 44 dipendenti di Alitalia. Significa che Alitalia andrà via. E loro, i nostri amministratori, sono così furbi e svegli che ce la fanno passare come una vittoria: sono loro che stanno “usando” Alitalia per gli interessi dell’Aeroporto, finché serve, e poi saranno già pronti con soluzioni alternative quando la compagnia nazionale andrà via. Che ci volete fare, siamo noi giornalisti cattivi, frustrati, invidiosi e poveracci al punto da mendicare una Coca Cola, a non capire tale e tanta brillantezza amministrativaPeccato che non lo capisca neanche la gente. Saremo tutti così stupidi, oppure è soltanto un’illusione quella di chi tenta di prendere tutti in giro?

aeroporto conferenza falcomatà (7)L’incontro con la stampa s’è aperto in modo insolito: un video con tanto di colonna sonora (speriamo che la SIAE non chieda i diritti d’autore) raccoglieva le immagini degli articoli dei giornali con tutte le riflessioni e le considerazioni di coloro che si sono permessi di criticare l’operato della maggioranza di governo. Falcomatà non ha voluto convocare quest’incontro per spiegare alla città cos’è successo e cosa succederà sull’Aeroporto, ma per togliersi qualche sassolino dalla scarpa (?) nei confronti delle opposizioni politiche e di quei (pochi) giornalisti che non sono abituati ad assumere atteggiamenti subordinati rispetto a chi detiene il potere. Per intenderci, quelli che non gli leccano il culo.

aeroporto conferenza falcomatà (6)In avvio ci sono stati gli interventi dell’assessore ai trasporti Marino e del Presidente del consiglio regionale Irto: entrambi pacati, moderati, un po’ imbarazzati sul contenuto del giorno ma tipicamente nella parte, hanno espresso il loro punto di vista sulla questione dell’Aeroporto dello Stretto senza particolari colpi di scena. Non è mancata qualche arrampicatina sugli specchi, ma neanche qualche indicazione importante come quelle sull’impegno di Messina, tramite il Sindaco Accorinti, per il Tito Minniti. Non se n’è parlato per nulla, eppure è forse la cosa più importante di tutta questa storia (ammesso che sia vero, e che non rimanga soltanto una delle tante belle intenzioni del primo cittadino peloritano che è a fine mandato e in una legislatura intera non è riuscito a fare nulla rispetto alle tante belle cose che aveva in mente cinque anni fa per l’integrazione dello Stretto senza Ponte). Insomma, entrambi hanno recitato il loro ruolo tipicamente politico.

aeroporto conferenza falcomatà (12)Poi è arrivato il turno di Falcomatà, in fundo ma senza dulcis. Ed ecco il colpo di teatro del fenomeno: il Sindaco si distingue dagli altri non solo per l’abbigliamento (un bel maglioncino con le toppe nei gomiti in pieno stile Marchionne, eppure al tavolo con Irto e Marino persino l’addetto stampa era in giacca e cravatta. Certo, se il metro di giudizio è Accorinti stiamo parlando comunque di un’eleganza al top), ma è anche l’unico ad alzarsi in piedi e parlare dall’apposito pulpito. Quasi quaranta minuti del nulla. Un delirio raccapricciante. Non s’è parlato di Alitalia e di Aeroporto, il Sindaco ha iniziato dai Trattati di Roma, poi s’è scagliato contro i precedenti amministratori, colpevoli di aver provocato tutti i danni di oggi, successivamente se l’è presa con i giornalisti, ma anche con manager milionari, tecnici, dirigenti. Prima di lui nessuno aveva capito nulla: ha raccolto un’eredità disastrosa, ma non ha fatto neanche un nome delle persone con cui ce l’aveva. Così, ha sparato nel mucchio con tanta retorica (“io ho visto cose che voi non potete immaginare“, si l’ha detto davvero!). Poi ha iniziato con i ringraziamenti: grazie ad Alitalia, grazie al governo Gentiloni, al ministro Delrio, alla Regione Calabria, alla Sacal, al Prefetto. Non si sa di che cosa dovremmo ringraziarli (ne’ l’ha detto). Soltanto “grazie”. Eppure l’unico a meritarseli, questi ringraziamenti, è proprio il Prefetto Michele Di Bari. Secondo alcune indiscrezioni che arrivano dalla Capitale, è proprio grazie a lui che Alitalia ha rinviato di un mese il suo addio da Reggio Calabria. E’ stato l’unico ad alzare la voce, a chiedere almeno un po’ di tempo per provare a sistemare l’aspetto sociale della vicenda. E ha avuto la decenza e la serietà istituzionale di tornare a Reggio in silenzio, lontano dai riflettori. La politica, invece, parla di “salvezza e rilancio” dello scalo ma poi non dice nulla, vuole meriti che non ci sono e si incazza se qualcuno si permette di fargli notare che è una vittoria di Pirro. Che quegli orari sono inutili. Che tra un mese saremo punto e a capo senza Alitalia. Insomma, che non si è risolto nulla. Però anche noi … non siamo mai contenti!!!

aeroporto conferenza falcomatà (1)Il Sindaco, dicevamo, ha parlato quasi 40 minuti: la notizia peggiore per i reggini (se era sincero) è che ha detto che non ha alcuna intenzione di candidarsi alla Camera perchè gli piace fare il Sindaco, poi ha detto che è diventato Sindaco Metropolitano da appena un mese e che quindi non poteva fare nulla per l’Aeroporto, e che appena ha potuto s’è mosso “tempestivamente” (! sigh) riuscendo a salvare la presenza di Alitalia da un giorno all’altro. Peccato che Falcomatà è Sindaco da due anni e mezzo abbondanti, e che Alitalia ha annunciato con un mese d’anticipo l’addio, quindi se si è arrivati a discuterne solo l’ultimo giorno utile, evidentemente tanto “tempestivamente” il nostro Super Sindaco non si è mosso.

aeroporto conferenza falcomatà (4)Insomma, un delirio senza confine che trova il momento culmine quando Falcomatà attaccando i precedenti amministratori della città, ha addirittura parlato di “buche nelle strade provocate da chi ha lasciato i precedenti buchi di bilancio“. Ma non era stato proprio lui il 1° dicembre con il famoso, entusiastico, post su facebook ad annunciare il risanamento di tutte le strade cittadine grazie all’apposito finanziamento? Che fine hanno fatto quei soldi, viste le condizioni della città? E comunque, che cosa c’entra con l’Aeroporto?

Sui predecessori di Falcomatà, poi, ci sarebbe da aprire un capitolo a parte. Per l’amor di Dio, di errori ne hanno fatti tantissimi e ne abbiamo parlato a lungo (con strascichi giudiziari che proseguono ancora oggi). Ma sono passati oltre sei anni. Sei anni! Lui è Sindaco da due anni e mezzo e prima di lui per altri due anni e mezzo c’erano stati quei commissari che il suo partito aveva voluto, sostenuto e auspicato per “risanare le casse di Palazzo San Giorgio” (così dicevano) con manovre lacrime e sangue per i cittadini che da quel momento stanno pagando il massimo livello di tassazione prevista dal nostro ordinamento, pur vedendo crollare la qualità dei servizi. La città sta perdendo finanziamenti perchè non riesce a presentare progetti validi, sta crollando in tutti i settori e da tutti i punti di vista, da quasi tre anni è governata da Falcomatà e prima per due anni e mezzo aveva avuto i commissari prefettizi. Non regge più l’alibi delle “precedenti amministrazioni”, anche perchè Falcomatà dice che un Sindaco non può fare nulla per l’Aeroporto e poi se la prende con chi era Sindaco prima. Era l’inverno 2013 (quasi 4 anni fa) quando Falcomatà annunciava la sua candidatura alle primarie per il Comune: difficile immaginare che dopo quattro anni sarebbe venuto a dire che non poteva fare nulla per colpa di chi c’era prima. Cosa si è candidato a fare? Se ritiene di poter dare ai reggini qualcosa di buono, lo faccia e la smetta di accampare alibi nel passato. Altrimenti vada via e lasci spazio a qualcuno che, magari, a prescindere da partiti e movimenti politici, abbia voglia e intenzioni di fare le cose per bene senza mai parlare di chi c’era prima.

Perché questo gioco al massacro sta soltanto distruggendo quel che resta di una città dalle grandi risorse che la mala politica oggi ha portato sull’orlo del baratro. E senza Aeroporto non ci potrà essere futuro.

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