Aeroporto dello Stretto, ennesima protesta di Fratelli d’Italia: “c’è bisogno di più serietà per mantenere vivo lo scalo” [FOTO e INTERVISTA]

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StrettoWeb

Si è svolta oggi la protesta all’Aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria del partito Fratelli d’Italia

2R4A0419Mentre i nostri deputati e senatori reggini pensano solo al loro personale destino politico, il terzo rapporto alla città di Fratelli d’Italia si arricchisce oggi della partecipazione dell’On. Fabio Rampelli, Capogruppo alla Camera del Movimento di Giorgia Meloni, giunto da Roma per assumersi pubblicamente l’onere di rappresentare le istanze reggine in Parlamento,  a completamento dell’iter iniziato con l’interrogazione parlamentare che Fratelli d’Italia aveva presentato. Rampelli giunge in riva allo stretto per dare forza alla grande battaglia condotta a volte in solitaria dal Consigliere Massimo Ripepi,  affiancato dal Consigliere Regionale Fausto Orsomarso, dal Portavoce regionale Ernesto Rapani, dal Senatore Renato Meduri grande uomo della destra storica reggina. Primo a prendere la parola è il Senatore Renato Meduri, memoria storica della città, che nel 2006 si è autosospeso da AN ma è rimasto sempre in prima linea nelle battaglie in difesa di Reggio sposando le cause portate avanti da FDI e riconoscendo in Massimo Ripepi la prosecuzione ideale delle storiche battaglie del Movimento Sociale. Massimo Ripepi continua Meduri è stato ed è l’unico grande oppositore della fallimentare amministrazione Falcomatà. La Città ormai lo riconosce come l’unico in grado di condurre grandi battaglie in favore del nostro territorio, “sono sceso direttamente in campo perché ho riconosciuto in Massimo un vero e genuino guerriero in favore della nostra città, sarò al suo fianco in questa battaglia”, prosegue il Senatore.

A partire dal suo accorato intervento, il filo conduttore della manifestazione passa dalle tematiche stringenti dell’isolamento del territorio rispetto le sue carenze sul fronte infrastrutturale, del disinteresse della classe politica al governo, dall’esigenza di assicurare al Tito Minniti un programma di potenziamento strategico connaturato alla rilevanza dello scalo nel contesto calabrese e dell’area dello Stretto.  “Rampelli rappresenta l’unità del partito che oggi è qui presente in Calabria, una regione che va rilanciata in prospettiva europea al di là dei concetti di destra e sinistra. Come possiamo pensare di rimanere con un solo aeroporto mentre nelle altre regioni ne vengono potenziati anche più di tre? Si pensi dunque ad un piano serio per gli scali calabresi, in particolare per Reggio, del quale il management di Sacal deve farsi garante”, afferma il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, Fausto Orsomarso.  E’ la volta del Portavoce Regionale FDI, Ernesto Rapani che pone l’accento sulla macrostortura della probabile chiusura, preceduta dal taglio dei voli, del Tito Minniti: “Oliverio prospetta l’arrivo di molti turisti dell’est, nonchè molti altri visitatori richiamati  dal giusto apprezzamento a livello internazionale da parte del New York Times che ci ha collocati al 35esimo posto tra le mete da visitare. Come pensa il nostro governatore che ci possano raggiungere? Forse via mare?” “Il nostro presidio è cominciato 28 giorni fa – esordisce Ripepi – ed ha portato alla raccolta di 5000 firme che consegneremo all’onorevole Rampelli, con la fiducia che si farà intermediario delle nostre esigenze in parlamento.” L’intervento del consigliere comunale Massimo Ripepi si focalizza sulla necessità che l’aeroporto venga qualificato come strategico e venga reinserito nelle mappe geografiche degli aeroporti italiani e europei: “Serve un intervento politico, senza aeroporto è morte certa per Reggio! Non solo nessuno ha mosso un dito da quando nel 2012 il governo Monti ha iniziato a depennare il nostro scalo dal Piano Nazionale trasporti, ma con l’ulteriore complicità del governo Renzi lo smantellamento è stato portato a termine con tanto di “gentile annuncio” dell’on.Carbone braccio destro di Renzi; gli studi universitari smentiscono le sentenze del PD riguardo la presunta marginalità del nostro territorio e anzi confermano ciò che avevamo intuito: solo l’utenza di Reggio è di 500 mila utenti e questo dimostra che ci sono i numeri per il requisito strategico, possiamo arrivare facilmente con Messina a un milione e mezzo di passeggeri. Noi ce ne eravamo accorti e abbiamo lanciato subito un allarme, rimasto purtroppo inascoltato e oggi tamponato dallo scialbo intervento autocelebrativo di Falcomatà. Dalla nostra città deve partire il riscatto del sud, e dal riscatto del sud deve ripartire la grande Italia. Non molleremo e non perderemo la speranza di vedere Reggio risorgere, il Signore ci aiuti a combattere questa battaglia, tanto i deputati reggini nonfaranno niente perché hanno altro per la testa”.

Conclude la serie di interventi il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia- On. Fabio Rampelli che ha esordito ringraziando per l’impegno profuso con determinazione e forza dal Consigliere Massimo Ripepi dai militanti e dalla intera comunità reggina. ” Siamo al vostro fianco, il nostro gruppo parlamentare sarà strumento che si opporrà ad un destino che appare ineludibile e che sta consegnando il sud alla disgregazione. L’Italia non può agganciare la ripresa europea senza investimenti sul meridione: pensiamo alla Germania, riunificatasi nel 1990, che non si dimenticò  dell’est più povero ma lo coinvolse da subito in un piano di investimenti pubblici e privati, ed oggi è diventata cuore economico dell’Europa. La battaglia riguarda tutti gli italiani: dispiace che i parlamentari calabresi di altre fazioni  abbiano avuto paura ad esporsi per la logica delle marchette. Nessuno si è preoccupato su come si possa vivere  al sud nei prossimi decenni visto che non ci sono progetti di alcun genere”. E’ questa la dura riflessione di Rampelli che ha messo in luce le criticità di scelte politiche dettate dal “Turboliberismo” che consegna  alle compagnie Low-cost (che praticano prezzi stracciati) i nostri aeroporti, costruiti con soldi degli italiani assieme alla ex compagnia di bandiera. “Io non sono antiliberista, però il liberismo ha bisogno di regole e più attenzione ai problemi sociali, comunque dobbiamo partire da Alitalia che è diventata una grade compagnia grazie ai soldi degli Italiani che devono assolutamente avere un ritorno in termini di servizi. Dal riscatto di Reggio, della Calabria e del Sud dipende il futuro della nostra Italia.”

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