Il lupo ha perso il pelo. E il vizio?

La maggioranza di governo e il lato oscuro di sé stessa

StrettoWeb

Di Kirieleyson. Il Governo Meloni, il primo a trazione prettamente conservatrice nella storia della Repubblica, sta finora riscuotendo un certo successo; ha ottime prospettive di durata, grazie ad una maggioranza abbastanza omogenea, senza apparenti palle al piede che ne possano condizionare troppo l’azione e ritrovandosi di fronte un’opposizione parlamentare ampiamente divisa e inconsistente.

Per il momento il Paese (chiedo perdono: volevo dire, la Nazione), ha assistito ai pregnanti ed urgenti interventi per quando si radunano quattro sfigati (che la smetteranno di infastidire la brava gente) e contro le malefiche navi delle ONG, che adesso sono obbligate ad effettuare 1000 km in più per scaricare il loro carico umano, nonché alla muscolare prova di forza dimostrata nella telenovela sul prezzo della benzina.

Peraltro, a fronte di un buon inizio in politica estera, sulla traccia del governo precedente, non pare tuttavia sia cambiata l’italica abitudine ad affidarsi alla fedeltà degli amici piuttosto che alla competenza.

C’è da dire che nessun governo nel nostro Paese (chiedo nuovamente perdono: volevo dire, nella nostra Nazione),  ha goduto di una situazione così favorevole, tanto da poter far ragionevolmente supporre che questo potrebbe durare addirittura per l’intera legislatura.

Ma allora perché attaccare così selvaggiamente in parlamento (non allo stadio o in una riunione di condominio), il maggior partito dell’opposizione (come se quello non avesse già altre gatte da pelare per conto suo N.d.A.), tacciandolo di collusione con i terroristi?

Quanto accaduto l’altro giorno in Parlamento lascia perplessi, forse non tanto per il fatto di per sé (ormai si è abituati a quasi tutto), ma per la circostanza che colui da cui sono partite le assurde ed offensive illazioni appartenga al maggior partito di governo.

E un partito di governo normalmente ha l’interesse a pretendere senso istituzionale, o quanto meno prudente, da parte dai propri esponenti; infatti non ha generalmente bisogno di fare l’ultrà di curva Sud, non ha nessuna convenienza, non ha nulla da guadagnare nel fare il contestatore destabilizzante, contrariamente a quanto accade invece quando si sta all’opposizione.

Evidentemente qualcuno, nel partito della Meloni, è rimasto un po’ indietro.

O forse, più semplicemente, si tratta di un liberatorio rigurgito di “Me ne frego”, retaggio dell’epoca fascista, finora rimasto represso sotto le ceneri di una fiamma mai sopita?

Sorge spontanea la domanda: e se il lupo avesse perso il pelo, ma non il vizio? 

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