Una maestosa Fata Morgana anima Reggio Calabria: chi c’è dietro lo splendido murales del Tempietto

L'intervista di StrettoWeb a Roberta Fiorito, giovane artista calabrese che ha vinto il bando della Città Metropolitana sulla Street Art e che ha realizzato uno splendido e maestoso murales nell'area del Tempietto, in pieno centro: rappresenta la Fata Morgana con la Sicilia in trasparenza e simboleggia il fenomeno presente sullo Stretto

  • Murales Fata Morgana al Tempietto Reggio Calabria
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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StrettoWeb

Il mito simbolo per eccellenza di Reggio Calabria, la Fata Morgana, con la Sicilia in trasparenza, che poggia sullo sguardo della Fata stessa. E’ il contenuto dello splendido murales che da qualche giorno anima l’area del Tempietto, in pieno centro. A realizzarlo, Roberta Fiorito, giovane artista calabrese (di Fuscaldo, in provincia di Cosenza) che ha vinto il bando della Città Metropolitana sulla Street Art. Ad ogni artista sono stati assegnati due Comuni. A lei, oltre Reggio, è toccato quello di Palmi, in cui ha realizzato una sirena sulle pareti della scuola scuola Pietro Milone. Il bando 2022 aveva come prerogativa la mitologia locale. Il murales, dunque, doveva essere collegato al mito e alla storia del Comune per cui si realizzava l’opera. Sullo Stretto, Roberta ha scelto dunque la Fata Morgana. “E’ stato difficile scegliere quale mito associare a Reggio – ha affermato ai microfoni di StrettoWeb – e per questo ho fatto diverse bozze, tra cui l’Oracolo di Delfi e la Lupa, un disegno simile con Scilla protagonista. Ha vinto la bozza della Fata Morgana perché mi piaceva il risultato finale, anche adattato alle misure del muro. Io infatti eseguo l’opera nel contesto dello spazio in cui vado a realizzarla. In questo caso il muro è lungo in ampiezza ma stretto in altezza, schiacciato. Ho pensato che fosse perfetto rappresentare la sagoma della Sicilia e mettere in risalto gli occhi”.

Il significato non è solo visivo, ma anche rappresentativo di ciò che simboleggia il fenomeno vero e proprio della Fata Morgana: “a me – prosegue l’artista ai nostri microfoni – non piace rappresentare la realtà così com’è, ma preferisco farlo attraverso la trasmutazione in segni e simboli. La Sicilia in trasparenza, che poggia sullo sguardo della Fata, è per tradurre in immagini il fenomeno Fata Morgana, e cioè lei che dice al Re Barbaro ‘avvicinati a quest’isola, te la posso dare’. La leggenda vuole che sia un incanto, che sia lei a generare questo miraggio, e infatti Fata Morgana in inglese si traduce in miraggio. A me piace sempre lasciare un messaggio nelle opere, in questo caso che gli occhi siano magnetici e che coinvolgano lo spettatore che passeggia. Nello specifico, la domanda che l’osservatore dovrebbe porsi è ‘Tu cosa vuoi?’. E’ un opera che si rivolge a chi la guarda, perché mi piace anche inserire questo aspetto psicologico”.

Roberta ha impiegato due giorni lavorativi per realizzare l’opera, dalle 7 di mattina alle 18. Tantissimi sono stati i curiosi che, passando di lì, si sono fermati, anche con l’auto, chiedendo informazioni. “E’ il bello di quando si lavora con la Street Art”, dice Roberta. “Tuttavia – precisa quando le si chiede se la Street Art è da vedere come una novità soprattutto a Reggio – questa forma d’arte non è più una novità, neanche in Calabria. Piuttosto, il reale cambiamento sta nell’interesse da parte delle Istituzioni, per riqualificare aree e veicolare messaggi positivi, per riportare l’arte per tutti. Una riqualificazione urbana si può fare in tanti modi, ma la Street Art si appella ad arti ed emozioni. Le istituzioni del Sud lo hanno capito di più, adesso, rispetto a prima”.

Arte è soprattutto libertà di esprimersi, volontà di trasmettere un messaggio e un’emozione. “Agli inizi sei più malleabile a livello personale. Quando ti fanno delle richieste specifiche, da artista inesperta, sei più accondiscendente. Ma io oggi non lavoro più così – precisa l’artista – perché ho capito che per creare delle opere che veramente lascino il segno, devo potermi esprimere. Con le Istituzioni qui a Reggio non ho riscontrato problemi. Io presento le bozze, anche se loro mi danno un tema, e poi sono io a scegliere. Non scendo a compromessi. Quali limiti a volte si possono riscontrare sui temi? Il messaggio politico o il nudo volgare, ad esempio. Ma bisogna precisare che la totale e piena ispirazione è nel proprio studio, perché con la Street Art si ha sempre a che fare con un suolo privato. In questo caso, ad esempio, io lavoravo sul murale di Ferrovie dello Stato. Non è totale ispirazione sempre, perché lo devo inserire in un contesto”.

Ma chi è Roberta Fiorito e come si approccia al mondo dell’arte?Io disegno da sempre, già dall’asilo uno dei miei momenti della giornata lo dedicavo a tenere i pennelli in mano e scarabocchiare su fogli di carta. Ho intrapreso una strada diversa a livello di studi, con il Liceo Scientifico e poi Ingegneria”. La svolta, però, è la Facoltà di Architettura, proprio a Reggio Calabria, dove ha tanti amici e anche il fidanzato. E comincia per caso: “facevo esposizioni di disegni, chiamata da amici di amici, e così ho iniziato ad avvicinare questo mondo, che inizialmente tenevo per me. Nel 2016, per gioco, ho partecipato al mio primo bando sulla Street Art e sono arrivata seconda, quindi ho dovuto realizzare davvero la bozza su muro. E’ qui che nasce quello che chiamo amore a primo muro. Poi ho partecipato a diversi altri bandi, con Comuni locali, e a vincerli, per un totale di 9 al momento. Pensa che sono iscritta ancora ad Architettura, ma nel frattempo lavoro, sia in studio, occupandomi delle mie tele, sia girondolando per l’Italia a realizzare murales, a lavorare con i Comuni da Nord al Sud. Sono veramente contenta della piega che ha preso la mia vita, è stato tutto inaspettato. Io disegnavo solo per me e, pensa, dopo la scuola avevo provato a iscrivermi a un’Accademia, ma mi avevano detto che non ero poi così brava”.

Dal passato al presente fino agli obiettivi futuri: “poter lasciare un’opera in più posti possibili, around the world – rivela Roberta a StrettoWeb – Ultimamente sto lavorando molto in studio, su pannelli e tele, e la speranza è di uscire nel 2023 con una mostra personale. Come, dove e quando non è ancora delineato. Non sarebbe la mia prima in assoluto, ma se fino ad ora ho esposto opere staccate l’una dall’altra ora è un discorso un po’ diverso. C’è un tema e ci sono dei messaggi che voglio lasciare impressa”. E allora non resta che augurare un grande in bocca al lupo all’artista calabrese, con la speranza che possa lasciare in segno in tanti posti del mondo e, chissà, ancora una volta anche a Reggio Calabria, la sua seconda casa anche per via degli affetti costruiti.

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