Reggina, i retroscena dell’agente di Rivas: “tante offerte, ma…”. Ed elogia Taibi: “tifoso prima che ds”

L'intervista di StrettoWeb all'agente di Rigoberto Rivas, Filippo Pacini, che ha parlato delle offerte e del futuro dell'honduregno, elogiando Taibi e spiegando quanto il calciatore amaranto si trovi bene a Reggio e con mister Inzaghi

StrettoWeb

Rivas quest’anno vive al Sant’Agata, non si muove da lì. Mangia lì, cena lì. A volte, se l’allenamento è al pomeriggio, la mattina corre o va in palestra. Fa una vita che non aveva mai fatto”. Ad affermarlo, ai microfoni di StrettoWeb, è Filippo Pacini, procuratore di Rigoberto Rivas. Queste parole bastano a far capire la grande crescita, anche da questo punto di vista, dell’honduregno, che dal suo arrivo alla Reggina nel 2019 ne ha fatta di strada. A Reggio sta una meraviglia, è entusiasta della nuova proprietà e di mister Inzaghi: “un allenatore come Inzaghi non l’ha mai avuto – ammette Pacini – cura ogni dettaglio e per un calciatore è fondamentale anche la gestione dal punto di vista fisico e mentale”.

Anche per questo, sia in estate che a gennaio, l’ala sinistra non ha fatto grandi salti all’idea di andare via, nonostante le offerte. E ce n’erano tante, come scritto ieri su StrettoWeb. “La Cremonese ha proposto lo scambio con Buonaiuto, l’Ascoli quello con Bidaoui più un milione di euro, mentre l’Empoli ci stava pensando ma poi è andata su Vignato. La Reggina era su La Mantia, c’erano questi 800 mila euro di obbligo di riscatto della Spal all’Empoli, che avrebbe potuto pagare la differenza alla Reggina per assicurarsi Rivas. Non dimentichiamo poi un’offerta dall’Olanda, Fortuna Sittard, che però Rivas ha rifiutato”. La grande occasione, per l’honduregno, sarebbe stata la Fiorentina: “avrebbe lasciato il ragazzo a Reggio fino a giugno, per poi averlo dall’estate prossima. Poi però i viola hanno preso Sabiri e non se n’è fatto nulla”.

Poco male. La Reggina non spingeva obbligatoriamente per una cessione, il calciatore non scalciava per andare via. Vuole concludere il suo percorso al meglio sullo Stretto: “la società amaranto non accettava scambi, voleva puntare solo sul cash, 2 milioni di euro, anche perché c’è il 20% da dare all’Inter. Ma di liquidità ce n’è e ce n’è stata poca. Il mercato di gennaio è così, è anche quello che penso quando leggo di lamentele dei tifosi. Nessuno, tra A e B, si è mosso con grandi manovre. La Reggina ha fatto il mercato che doveva fare”. E Pacini, a tal proposito, spezza una lancia a favore di Taibi: “lo dico per voi lì a Reggio, Taibi è forte, quando si mette in testa una cosa è un martello pneumatico. Prima di essere direttore è tifoso, l’ho visto veramente soffrire. Quando fa le trattative, se non le chiude, ti martella di chiamate, chiama anche 25 volte al giorno, così per sfinimento cedi. E’ un direttore di quelli svegli, che piacciono a me”. E qui svela: “dalla situazione Rivas ho percepito che il club non avesse intenzione immediata di fare cassa con lui. Non c’era necessità. Sono nel ballo e vogliono ballare, riferito alla Serie A, ho percepito questo. E cosa succede con Rivas in caso di A? Vedremo, non è escluso che si possa anche rimanere”. A un certo punto è stato anche fatto il nome di La Gumina, all’interno di un possibile scambio: “no, il Benevento non voleva darlo via – rivela Pacini – quindi è stata una situazione chiusa in partenza. Non si sarebbe comunque parlato di scambio”.

Rivas nel 2019 era arrivato a Reggio in prestito secco, poi è stato fatto un gran lavoro per acquisirlo a titolo definitivo. Un’operazione, va detto, difficilmente replicabile. “E’ stato fatto un miracolo, dice Pacini, che svela anche i retroscena: “Taibi non ha dormito tre notti, mi chiamava 25 volte al giorno perché aveva paura che saltasse”. Per questo, difficilmente sono ripetibili trattative del genere: “mettono riscatti alti, non è facile. Si deve lavorare sui settori giovanili e anche lì non è facile, in Italia lo fanno in pochi: Empoli, Atalanta, ad esempio. Si pensi a Baldanzi, fa gol e ora vale 7-8 milioni.

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