Referendum sulla Giustizia, è il giorno della verità: 51 milioni e mezzo di italiani chiamati a votare. Le prime FOTO dai seggi

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Referendum sulla Giustizia: urne aperte, stasera alle 23 lo spoglio

Election day al via, con l’apertura in tutta Italia alle 7 dei seggi elettorali per votare sui 5 referendum sulla giustizia. Con 51.533.195 elettori aventi diritto (di cui 25.039.273 uomini e 26.493.922 donne) chiamati in tutto il Paese a votare i Referendum e quasi 9 milioni di elettori (8.896.929) chiamati alle urne in 978 Comuni anche per il rinnovo di Sindaci e Consigli comunali.

Quanto ai Referendum, i cinque quesiti proposti da Lega e Radicali sono abrogativi. Quindi, chi vuole mantenere in vigore le norme che i singoli Referendum si propongono di cancellare sulle schede deve votare ‘No’. Chi invece è d’accordo con i promotori deve votare ‘Si’ in modo che non abbiano più valore di legge. Affinché la legge oggetto del quesito sia abrogata, ovviamente la maggioranza dei voti espressi deve essere un sì. Tre dei cinque Referendum e cioè quelli relativi alla separazione delle funzioni dei magistrati, all’intervento degli avvocati nei consigli giudiziari e alla cancellazione delle firme per le liste di candidati al Csm, riguardano temi affrontati nella riforma dell’ordinamentio giudiziario e del Csm che è stata approvata alla Camera e deve essere approvata al Senato. Veniamo più nel dettaglio ai cinque quesiti.

Referendum n.1. Incandidabilità e abolizione legge Severino. E’ sulla abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.

Referendum n.2. Limitazioni delle misure cautelari. Si chiede l’abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale.

Referendum n.3. Separazione delle funzioni dei magistrati. Si chiede l’abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.

Referendum n.4. Valutazione magistrati. E’ sulla partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. La richiesta dei promotori è di abrogare norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte. Si chiede, in pratica, di aprire la valutazione dei magistrati anche a giuristi, avvocati, professori universitari. Attualmente la valutazione della professionalità e delle competenze delle toghe è una prerogativa del Csm.

Referendum n.5. Elezione componenti togati Csm. Chiede l’abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. Oggi un magistrato che vuole candidarsi al Csm deve raccogliere almeno 25 firme. I promotori del Referendum vogliono eliminare questa soglia così del da favorire la candidatura di chiunque senza necessità di appoggi per limitare il peso delle correnti.

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