Scanzi-Dieni, è scontro sui social: “voltagabbana e caso umano”, “hai saltato la fila per il vaccino”

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La scelta di passare dal M5S ad Italia Viva non è passata inosservata al giornalista: “pochi giorni dopo la conferma della regola dei due mandati, ha annunciato il suo addio al Movimento”

Federica Dieni ha lasciato il M5S passando ad Italia Viva, ma la vicenda non è passata inosservata a livello nazionale. A commentare l’episodio è il giornalista Andrea Scanzi, che sui social scrive: “sapete chi è questa qua? E’ Vice presidente del Copasir. Movimento 5 Stelle. Con i 5 stelle ha fatto due mandati alla Camera. Era eletta per due legislature con i 5 stelle in Calabria. A inizio agosto, pochi giorni dopo la conferma della regola dei due mandati, ha annunciato il suo addio al Movimento. Sapete dove si è accasata? Da Renzi. È entrata in Italia viva (cioè nel vuoto). La Boschi è stata la prima a darle il benvenuto. La quantità di voltagabbana, casi umani e/o scalzacani che i 5 Stelle hanno regalato alla politica è allucinante. Allucinante”.

Non si è fatta attendere la risposta del deputato originario di Reggio Calabria, che sempre tramite le pagine social replica: “mi fa piacere che qualche intellettuale de Il Fatto Quotidiano, giornale che ho smesso di seguire da molto tempo, si diverta a fare il tiro al piccione soprattutto contro le donne, utilizzando immagini private come quella del mio viaggio di nozze, per denigrare chi fa una scelta che ad alcuni può sembrare sbagliata. Mi fa piacere che dopo 9 anni e mezzo si accorga che esista. Ho lavorato tanto con senso del dovere, prodotto centinaia di interrogazioni parlamentari ed atti che sono facilmente verificabili sul sito della Camera, ho provato a sopperire alla mancanza di consiglieri comunali e regionali nel mio territorio occupandomi anche e soprattutto di problemi legati alla mobilità, ai servizi mancanti. Sono stata ovunque tutti i fine settimana quando non ero impegnata alla Camera in questi anni e lo rifarei per senso di responsabilità istituzionale e per aiutare chi ha bisogno sempre per quanto possibile”.

“Ho lavorato in un comitato che si occupa di sicurezza della Repubblica, il Copasir, solitamente composto da soli uomini, io unica donna e vicepresidente dello stesso sempre con alto senso di responsabilità – prosegue Dieni – . Ho rinunciato al tempo personale ma solo per passione politica e non rinnego e non rimpiango nulla. Ci sono tanti parlamentari, sconosciuti ai più, che lavorano a testa bassa e in silenzio per potare avanti il proprio lavoro anche senza supporto e a volte, avendo “contro” il proprio stesso partito che seleziona chi può parlare e cosa dire. Sul M5S non dirò nulla di male, molte motivazioni le terrò per me. Ma ho votato col gruppo di tutto; provvedimenti proposti dalla Lega ed il loro contrario, per senso del dovere e per disciplina di partito. Il cambio casacca è quando si decide di cambiare in corsa per costruire altro. Nel mio caso ho preso atto della fine di un percorso e a camere sciolte, quindi a legislatura finita, ho scelto di PROSEGUIRE quel percorso che tutto il M5S aveva accolto e votato ed improvvisamente ha rinnegato. Non potevo che prendere atto che su molti temi ho una posizione diversa”.

“Credo che ognuno sia libero di pensarla come crede ma denigrare una scelta non è mai sensato e redditizio. Non mi abbasso a rispondere ai megafoni di chi ha un ego smisurato e che fa il predicozzo mentre salta la fila prendendo il posto di persone più fragili per fare prima il vaccino, non voglio farlo. Questi atteggiamenti si qualificano per quelli che sono. Facile con la propria visibilità da salotto provare a colpire persone poco visibili ai più, posso però assicurare che ciò non mi scalfisce anzi mi fa maggiormente ritenere la mia scelta corretta. Ho le spalle larghe e sono abituata ai bulli da tastiera, poi però non si faccia la morale parlando di violenza soprattutto di genere, ma questo atteggiamento si qualifica o squalifica da sé. La violenza è prima di tutto quella verbale messa in atto da persone sconosciute che si divertono a fare la voce grossa in grandi gruppi salvo poi giustificarsi in privato. Ho lasciato ad un mese dalle elezioni , ci saranno nuovi eletti contro cui sfogarsi. Ognuno è giusto che faccia le proprie scelte in piena libertà. Ognuno sarà libero di scegliere e votare chi ritiene il progetto più convincente. Buona continuazione. A camera sciolte non ci si dimette perché si vota. Ps: magari inizierei ad interrogarmi sul motivo per cui tante persone, a partire dal fondatore, a persone più note, a moltissimi della prima legislatura siano andati via o abbiamo deciso di non ricandidarsi. Perché un minimo di autocritica quando vanno via oltre 150 persone e 2/3 dell’elettorato si dovrebbe fare per correggere gli errori. Ma se può far stare meglio tutti e stare bene con la propria coscienza fate pure”, conclude Dieni.

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