Edilizia a Messina, report Uil: “inaccettabile aumento del lavoro nero ed irregolare”

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Nel 2022 registrati “aumenti da capogiro” di tutti gli indicatori che “nascondono le insidie di una ‘bolla’ temporale”

Anche quest’anno, come tradizione e consuetudine, la Uil Messina e la Feneal Uil Messina-Palermo, in prossimità del Ferragosto, diffondono l’esito dello studio e dell’analisi dettagliata dei dati relativi allo stato dell’edilizia nella città metropolitana di Messina. “Un report che fino al 2020, per oltre un decennio, ha drammaticamente fotografato un costante ed inarrestabile disfacimento del settore dell’edilizia: un comparto che da sempre è stato il volàno per l’intera economia della provincia messinese”: lo hanno affermato Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Messina-Palermo.

“Come noto, il 2021 è stato l’anno di una tangibile ripresa che ha ridato ossigeno al mondo del lavoro edile e all’imprese del comparto – spiega il comunicato – . Mentre, oggi, già da dati del primo semestre del 2022, possiamo con soddisfazione affermare che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio boom che ha certamente positive rifluenze per l’intera economia del nostro territorio. Ma, onde evitare facili entusiasmi, dobbiamo affermare che non è tutto oro quello che luccica. Infatti, nel leggere ed analizzare i dati con la dovuta attenzione e con la giusta lente d’ingrandimento possiamo affermare che l’incontrovertibile aumento di tutti gli indicatori e dei numeri delcomparto che, solo con i dati del primo semestre del 2022, portano ad Immaginare una chiusura dell’anno con cifre da record è da ascrivere esclusivamente alle molteplici previsioni legislative degli ultimi anni, vale a dire: il bonus 110, l’eco-bonus, il sisma bonus e il bonus ristrutturazioni. Tutti provvedimenti che hanno avuto impatti sull’edilizia privata poiché vi è assoluta assenza di cantieri e di occupazione nell’edilizia pubblica. Esprimiamo, pertanto, forte soddisfazione poiché, finalmente, dopo un lunghissimo trend negativo aggravato dall’emergenza pandemica che ha pesantemente decimato lavoratori ed aziende, possiamo certificare una forte ripresa dell’edilizia”.

“Il nostro dettagliato ed analitico studio è basato su un’articolata elaborazione ed incrocio dei report statistici prodotti dalla Cassa Edile, dall’Inps e dall’Inail che nel consegnare numeri decisamente positivi ci dice, contestualmente, che vi è il concreto e preoccupante rischio di assistere ad una “bolla” del settore dell’edilizia che, in mancanza di interventi strutturali e duraturi, rischia di produrre, nei prossimi anni, un tonfo senza precedenti. Infatti, l’occasione è propizia per rilanciare con forza il tema della chiarezza e delle prospettive sul tema dei bonus edilizi che, al netto dei tantissimi cantieri aperti, rappresenta un nodo strutturale che, già oggi, investe e, per molti versi, sta paralizzando migliaia di aziende impantanate dalla scarsa chiarezza e dal blocco dei crediti già acquisiti, operato dalle banche e dagli istituti finanziari. Una situazione appesantita dalla sostanziale mancanza di interlocutori causato dall’assenza di un governo nella pienezza delle funzioni che possa dirimere la questione e mettere la parola fine a questa precarietà normativa. Si tratta di una questione non banale che sta causando forti fibrillazioni nel mondo dell’edilizia. Inoltre, nonostante l’incremento di tutti gli indicatori del comparto, altro tema dolente e preoccupante che emerge con pericolosa drammaticità dal nostro studio è rappresentato dall’ulteriore vergognoso ed ingiustificato aumento dei lavoratori in nero, nonché delle maestranze assunte in maniera assolutamente irregolare”.

“Registriamo – si legge ancora – , infatti, molteplici casi quotidiani di lavoratori che operano nell’edilizia ai quali viene applicato il contratto agricolo o quello metalmeccanico, ovviamente più convenienti per le sedicenti imprese che si distinguono per questa odiosa pratica e, contestualmente, vi sono casi limite rappresentati da lavoratori edili assunti addirittura con contratti part-time da pizzaiolo o cameriere. Insomma, una giungla inaccettabile ed indecente che raggiunge l’apoteosi con la pratica dura a morire della manodopera in nero: lavoratori sfruttati e costretti per un tozzo di pane ad accettare condizioni da quarto mondo con le conseguenti problematiche legate all’applicazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Esprimiamo, quindi, profonda soddisfazione per un oggettivo e tangibile sviluppo del settore edile e, soprattutto, per l’aumento del numero degli occupati nella provincia di Messina. Al contempo, desideriamo rilanciare con forza, specie in questa fase di campagna elettorale, la necessità che le forze politiche si esprimano con chiarezza sul dirimente tema che investe le prospettive del comparto dell’edilizia e, ovviamente, non sono ammesse chiacchiere inutili o patetiche promesse slegate dai programmi ufficiali. Si tratta di una questione dirimente che impatta sulla carne viva dei lavoratori e sulle prospettive economico-sociali di Messina e della sua provincia”, hanno così concluso i sindacalisti Uil. Di seguito i dati e il confronto con gli anni precedenti.

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