Strage Texas, spuntano le chat: “vado a sparare in una scuola”

StrettoWeb

La polizia americana sta cercando di ricostruire la vicenda: dubbi sul perché il 18enne non sia stato fermato prima del suo ingresso nell’istituto e perché siano passati 40 minuti prima dell’intervento dei rinforzi

Negli attimi precedenti alla strage nella scuola elementare in Texas, dove sono stati uccisi 19 bambini e due insegnanti, il 18enne Salvador Ramos ha chiamato la ragazza e le ha detto che l’amava. A raccontarlo è la quindicenne alla Cnn. Potrebbe essere un passaggio questo per entrare nella mente del killer, e tornerebbe utile anche uno scambio di messaggi con una ragazza, arrivato in prossimità del fatto. Il nome del suo account Instagram è @epnupues. Ha pubblicato gli screenshoot della chat sul suo profilo. La ragazza dice di non conoscerlo, afferma di vivere in California e di essere finita in questa storia in maniera del tutto casuale.

La telefonata raccontata alla stampa dalla ragazza è avvenuta alle 17. Venti minuti dopo, il giovane le ha scritto che aveva sparato a sua nonna in testa e pochi secondi dopo che stava andando a sparare in un istituto scolastico. La ragazza, ha detto che parlava tutti i giorni con il killer ucciso dalla polizia su FaceTime e tramite un’app chiamata Yubo e di aver giocato con lui su un’altra applicazione che si chiama Plato. Nelle loro conversazioni, ha raccontato ancora, “sembrava felice e a suo agio”. A un certo punto le ha detto che sarebbe andato a trovarla “presto” a Francoforte. Altri messaggi, però, l’avevano turbata: ad esempio quando le aveva detto delle munizioni che si “espandevano a contatto con le persone”. Lei gli ha chiesto cosa avesse in mente di fare e lui le ha risposto: “aspetta, è una sorpresa”. In un altro di questi messaggi inquietanti il killer le ha scritto che “aveva lanciato gatti morti contro delle case”.

Un poliziotto provò a fermare il killer prima della strage

Con il passare delle ore aumentano i quesiti sulla dinamica della strage di Salvador Ramos alla scuola elementare di Uvalda in Texas. Secondo la Cnn, il killer era stato fermato dall’agente della polizia a guardia della scuola, Erick Estrada, che lo ha visto con indosso una grande borsa nera, all’interno della quale erano presenti delle munizioni. L’agente ha raccontato che dopo averlo visto, Ramos ha lasciato cadere le borsa ed è corso dentro la scuola dove poi si è barricato in un’aula e ha compiuto il suo massacro. Quello che ancora non è chiaro, e che gli investigatori stanno cercando di ricostruire, è il perché l’agente non l’abbia fermato, anche sparandogli, e per quale motivo siano passati 40 minuti prima che arrivassero i rinforzi e uccidessero il killer.

Condividi