Strage di famiglia a Licata, quel tema inquietante della nipote e la confessione all’amica: “papà litiga con lo zio…”

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Un tema inquietante e una confessione significativa: Alessia Tardino, nipote dello zio omicida Angelo, confidava questo all’amica prima della strage familiare di Licata

Una strage ha sconvolto ieri mattina la quotidianità di Licata. Un uomo, Angelo Tardino, 48 anni, ha sterminato la famiglia del fratello: lui, la cognata e i nipotini di 11 e 15 anni. Questioni economiche, di terreni da dividere. Li ha uccisi tutti con freddezza, l’uomo, di buon mattino, andando a trovare anche i piccoli in cameretta. Poi ha chiamato la moglie, confessandole gli omicidi e che l’avrebbe fatta finita. Così è stato.

Non si tratta, però, di un episodio isolato. Più volte tra i due fratelli erano volate parole grosse e le tensioni tra le famiglie erano continue. Uno dei due figli uccisi, Alessia Tardino, 15 anni e nipote dell’omicida, aveva confessato proprio questo all’amica: “Confidava alla sua amica del cuore le liti del padre con lo zio”, rivela l’insegnante di italiano, che aveva stretto un buon rapporto con la ragazza. Quest’ultima che, scossa dai fatti familiari, non viveva probabilmente bene la situazione, “trasportando” i pensieri anche sui compiti in classe. Nell’ultimo tema aveva ricevuto 8 e mezzo proprio dalla professoressa Costanzo. Il contenuto del testo? Ha parlato di Pascoli, della poesia sulla distruzione del “nido familiare”. Un tema inquietante, col sennò di poi, ma significativo della condizione vissuta dalla piccola.

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