Reggio Calabria, Miramare fatale per Falcomatà: condannato a un anno e 4 mesi, adesso verrà sospeso da Sindaco

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Reggio Calabria, Processo Miramare: la sentenza emessa dai giudici

Dopo l’ultimo atto in Camera di Consiglio, è arrivato il “rompete le righe” dei giudici sul processo Miramare. Il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per “abuso d’ufficio”; condannati ad un anno per lo stesso reato tutti gli altri imputati. Adesso per effetto della legge Severino, tutti i condannati verranno sospesi da ogni incarico pubblico. Falcomatà, quindi, non è più di fatto il Sindaco della Città e della Città Metropolitana, e Neri non è più il vice Sindaco metropolitano, così come Muraca non è più assessore. Decadono da consiglieri comunali anche Marino, capogruppo del Pd a Palazzo San Giorgio, Zimbalatti e Anghelone. Al loro posto subentreranno i primi dei non eletti nelle rispettive liste. Il consiglio comunale verrà stravolto, e il ruolo di Sindaco verrà svolto come “facente funzioni” dall’attuale vice Sindaco, che è Tonino Perna, a meno che Falcomatà non abbia varato una nuova Giunta nelle scorse ore (depositando le nomine prima della sentenza). Rimane un “vuoto” nella Città Metropolitana, dove sia Sindaco che Vicesindaco verranno sospesi. Le sospensioni verranno formalizzate dal Prefetto nelle prossime ore. E’ un caso senza precedenti nella storia delle Città Metropolitane, un vero e proprio terremoto politico.

Di seguito quanto emesso dai giudici:

  • Giuseppe Falcomatà 1 anno e 4 mesi di reclusione
  • Armando Neri 1 anno di reclusione
  • Giovanni Muraca 1 anno di reclusione
  • Giuseppe Marino 1 anno di reclusione
  • Antonino Zimbalatti 1 anno di reclusione
  • Saverio Anghelone 1 anno di reclusione
  • Paolo Zagarella 1 anno di reclusione
  • Giovanna Acquaviva 1 anno di reclusione
  • Patrizia Nardi 1 anno di reclusione
  • Agata Quattrone 1 anno di reclusione
  • Maria Luisa Spanò 1 anno di reclusione

Tutti gli imputati sono stati assolti dall’accusa di “falso”.

La procura, nel corso della requisitoria condotta dai pm Walter Ignazitto e Nicola De Caria, aveva chiesto una condanna a 1 anno e 10 mesi di reclusione per Falcomatà e 1 anno e 8 mesi per gli ex assessori comunali Anghelone, Neri, Nardi, Marino, Muraca, Quattrone e Zimbalatti, per il segretario comunale Acquaviva, per la dirigente comunale Maria Luisa Spanò. La stessa pena era stata chiesta per l’imprenditore Zagarella, a cui il Comune aveva assegnato la gestione dell’hotel dopo che lo stesso imprenditore, nel corso della campagna elettorale del 2014, aveva concesso i suoi locali gratuitamente per la segreteria di Falcomatà. Secondo le indagini, coordinate anche dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’allora Aggiunto Gerardo Dominijanni, il 16 luglio del 2015 Falcomatà e la sua giunta avrebbero adottato una delibera con la quale “statuivano l’ammissibilità della proposta proveniente dall’associazione ‘Il Sottoscala’ (che faceva capo all’imprenditore Zagarella, ndr) per l’utilizzo del piano terra del Miramare“. Gli imputati, di fatto, sempre secondo la pubblica accusa, avrebbero omesso “di dare preventivo avviso pubblico per consentire a terzi di manifestare l’interesse per l’assegnazione dell’immobile“, così da affidare il Miramare previo accordo del Comune con l’associazione.

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