Da “Babbo Natale non esiste” a “Babbo Natale è gay”

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In un nuovo spot delle Poste norvegesi Babbo Natale diventa gay, ma è polemica

Da “Babbo Natale non esiste” a “Babbo Natale è gay” il passo è breve. Il simbolo per eccellenza di questa tradizione, anzi, il simbolo per eccellenza dei bambini, probabilmente esiste, a questo punto, ma è omosessuale. Quantomeno lo è in Novergia, dove – per festeggiare i 50 anni di diritti omosessuali nel paese del Nord Europa – si è deciso di inscenare uno spot pubblicitario delle Poste con protagonista proprio Babbo Natale. La storia racconta l’amore di due uomini: Harry e, appunto, Babbo Natale. Si vedono poco, a causa degli impegni del secondo, ma alla fine i due riescono a trovare stabilità grazie alla scelta di Babbo Natale di affidarsi alle Poste per la consegna dei pacchi natalizi. E, la rappresentazione piena e totale della loro felicità, è un bacio passionale a cui si lasciano andare.

Lo spot non poteva, ovviamente, non suscitare risalto mediatico, stupore, o comunque in generale far discutere. Forse, l’eccessiva dimostrazione nel voler esaltare l’uguaglianza di razza e genere a ogni costo – succede ormai ovunque, da qualche anno a questa parte – in alcuni casi è forzata. Ci sembra lo sia in questo caso, volendo considerare Babbo Natale un simbolo dolce, simbolico, tradizionale per ogni bambino. E nulla più. Non di certo un “(s)oggetto” da utilizzare e strumentalizzare per ben altri temi, che possono essere sensibilizzati in tantissimi altri modi. Ma la cultura norvegese, come in generale quella Nord Europea, è un po’ diversa soprattutto dalla nostra, ancora (troppo) legata ai temi della fede e della famiglia.

Lo spot non ha, per questo, lasciata indifferente Luciana Presta, consigliere comunale di Pianezza (Torino) del Popolo della Famiglia: “Un crimine vigliacco per sabotare la mente dei bambini e stuprare la loro anima – ha scritto la donna in un post su Facebook – Vogliono distruggere i loro sogni per realizzare i loro progetti di trasformare la società brutalizzando la realtà e la verità. Qui appare l’ideologia gender che le élite, l’Onu e la Ue vogliono imporre. Dobbiamo proteggere i bambini e trasmettere loro la fede, unico antidoto a questo veleno satanico. E cercare di fermare questa follia. Fosse anche di un centimetro, fosse anche ritardandola di un solo minuto. E pregare, e convertirci, perché contro un resto convertito davvero a Cristo il demonio non può nulla. Preghiamo per i nostri bambini e ragazzi, contro questa follia!”.

Di seguito il video dello spot.

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