Messina, ma non dovevamo uscirne migliori? Gli insulti a Nino Cucinotta e le scelte di uno Stato che è riuscito solo a dividere il popolo

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Su Twitter è partita una guerra di insulti nei confronti di Nino Cucinotta: il rispetto neanche di fronte alla morte di un uomo

Ma vi ricordate quando nel marzo 2020, nel pieno della prima ondata di pandemia Covid, cantavamo dai balconi “andrà tutto bene” e sui social scrivevamo “ne usciremo migliori”? Stanno per passare due anni da quei tristi giorni e onestamente tutto sembra, meno che questa situazione ci abbia reso delle persone migliori. Su Twitter è partita una guerra di insulti nei confronti di Nino Cucinotta, giovane imprenditore di Messina deceduto nelle scorse ore, a causa degli screen che alcuni “no-vax” hanno iniziato a far circolare. Al di là delle posizioni che ognuno di noi può avere sul tema del Green Pass, di fronte alla morte di una persona e di una tragedia che ha squarciato il cuore di una famiglia, la cosa più giusta da fare è portare rispetto. Si, perché almeno in momenti del genere, insultare o persino “godere” del decesso di un uomo è un sentimento davvero orribile da provare, figuriamoci che figuraccia si faccia a manifestarlo pubblicamente.

“Non era il suo obiettivo arrivare a 90 anni. Non è arrivato alla metà. Restano dubbi sulla copertura Wind ma credo che li terremo”. E’ soltanto uno dei vergognosi commenti che si leggono sotto un post, gli altri nemmeno abbiamo il coraggio di leggerli e riportarli. Il pensiero dell’utente, un classico odiatore del web, presuppone che la causa della morte di Nino Cucinotta sia stata la somministrazione del vaccino anti-Covid (correlazione che in questo caso non può essere stabilita da alcun dettaglio) ed inoltre mette in evidenza quella smaniosa ricerca di correlazioni per ogni “morte improvvisa”. Tutto questo ha davvero stancato. Perché se non vaccinarsi è una scelta legittima, essendo la terapia non obbligatoria al momento, anche vaccinarsi è una scelta libera e nessuno va attaccato per questo. Quando si dice che Nino Cucinotta lottava per convincere i suoi concittadini a vaccinarsi, questo fa solo che renderlo un uomo migliore. Perché dire che il vaccino può non essere la soluzione alla pandemia, vista l’incapacità di diffondere il contagio, è un ragionamento logico sotto certi aspetti; ma che vaccinarsi sia un atto sbagliato, questo assolutamente è un messaggio inconcepibile.

Di fronte a tali situazioni è meglio tacere, portare rispetto, perché poi si rischia di perdere credibilità. Se Nino Cucinotta si impegnava a chiedere il Green Pass ai clienti che desideravano entrare nel suo locale, ciò non lo presentava assolutamente come una cattiva persona, anzi, lo rendeva un bravo cittadino perché ne faceva rispettare la legge. La legge di quello Stato che si, questo si, sta affrontando la pandemia senza alcun criterio scientifico e sta generando soltanto confusione, tensioni, inutili paure, divisioni all’interno della società stessa, oggi spaccata in due fazioni: si vax e no vax. E la legge, seppur sbagliata, si rispetta, al massimo si discute nelle sedi giuste e nei modi corretti. Questo mare di insulti, questa caterva di discussioni è totalmente inutile. La pandemia è una, riguarda tutti, tutti noi italiani, e se davvero non si capisce che rispettarsi l’un l’altro è la soluzione per uscirne, beh allora… difficilmente ne verremo fuori presto.

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