Detti messinesi, perché si dice: “Mamma, Cicciu mi tocca. Tocchimi Ciccu ca a mamma non c’è”

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Quando qualcuno si sente superiore, ma quando inizia a non sentirsi considerato va alla ricerca di attenzioni

Uno dei detti siciliani, molto diffuso anche a Messina, è: “Mamma, Ciccu mi tocca. Tòcchimi Ciccu ca a mamma non c’è”. Ad utilizzarlo recentemente in un’uscita pubblica è stato anche il Sindaco Cateno De Luca, durante un battibecco social avvenuto col deputato grillino Angela Raffa. Ma cosa significa? L’espressione si utilizza per descrivere una persona “presuntuosa”, non intenzionata a dare confidenza (“mamma, Cicciu mi tocca”), ma che quando nota di non essere calcolata allora richiama l’attenzione su di lei (“tocchimi Cicciu ca a mamma non c’è”). In altri termini, mentre la prima frase esaspera una colpa di molestia da additare a Ciccio, nella seconda frase il consenso della madre rende la molestia di Ciccio tollerabile e addirittura quasi desiderabile. Si tratta di quel genere di persone che per certi versi si sentono superiori, ma in realtà sono molto insicure di se stesse ed hanno bisogno di considerazione e che i riflettori siano puntati su di loro. Il modo di dire, comunque, viene utilizzato anche quando due bambini litigano, uno vuole giocare e sentirsi stuzzicato, ma poi fa la parte della vittima di fronte ad un genitore.

Per degli esempi chiari si può trovare anche una canzone, dal tono molto simpatico, facilmente reperibile su Youtube, che di seguito proponiamo e aiuta a capire il significato di questo famoso detto.

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