Calabria, Spirlì riceve la terza dose: “non ho mai amato i vaccini, ma con il Covid non ci ho pensato un attimo”

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“L’ho fatto per dovere civico e istituzionale”, spiega l’ex governatore f.f. della Calabria, Nino Spirlì

Nino Spirlì ha ricevuto oggi la terza dose del vaccino anti-Covid. L’ex presidente facente funzioni della Regione Calabria ha effettuato la dose booster dopo che tra maggio e giugno aveva completato il primo ciclo vaccinale. Ad annunciarlo lo stesso esponente leghista, che con un post sui social parla del suo rapporto con i vaccini: “in verità, non ho mai amato i vaccini. Mi riportano al terrore di una mattina di oltre cinquant’anni fa, quando, in fila con i miei compagni di classe, bimbo di seconda elementare, aspettavo, pallido e confuso, il mio turno per essere sottoposto allo strazio dell’antivaiolo. Sentivo le urla bagnate di lacrime dei miei compagnetti e, muto come un abisso, affidavo ad ogni passo la speranza che quell’orrore trovasse una fineUn’ora dopo, ero a casa con febbre altissima e un rifiuto tale, a quella porcheria che mi era entrata nelle vene, che nemmeno la cicatrice lucida mi rimase sul braccio. Negli anni a venire, il mio rapporto con i vaccini rimase lo stesso. Anzi, peggiorò alquanto. Sia a quello ricevuto nell’infermeria del battaglione di Cesano, da allievo ufficiale di complemento, che a quelli antitetanici che ho subito più volte per i vari interventi chirurgici a cui mi sono dovuto sottoporre”.

“Ma, tant’è! All’arrivo del Covid, per dovere civico e istituzionale, non ci ho pensato su nemmeno per un secondo: lasciavo casa alle sette del mattino e ci tornavo a notte fonda. Per tutti i giorni della settimana. E a casa ci vive Lei, la Madre divenuta Figlia. La Radice Sacra da tutelare. Già, mia Madre in primis, poi la Famiglia, i Collaboratori, la Gente di Calabria che ho continuato a ricevere e visitare, sia in ufficio che in giro per tutti i Comuni della Calabria. Per Tutti Loro, ho porto il braccio, per una, due, tre volte. Lo farò ancora per mille e mille, se sarà necessario. Perché, non ciò che vogliamo noi, egoisticamente e arrogantemente, ma ciò che è giusto per Tutti dobbiamo fare perché non viviamo in una isolata casa nella prateria, ma nel cuore della Società Umana. Ecco perché. A prescindere”, conclude Spirlì.

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