“Trieste chiama, Reggio Calabria risponde”: a piazza Camagna il presidio “No Green Pass” dalle 15 alle 20 di Venerdì 22 e Sabato 23 [FOTO e DETTAGLI]

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Anche a Reggio Calabria si scende in piazza per manifestare il dissenso al Green-pass

Anche a Reggio Calabria scendono in piazza i manifestanti contro il Green Pass: il “Comitato Diritto al Lavoro Reggio Calabria” ha organizzato tre giorni di sit-in a piazza Camagna, un inizio soft stamani nelle ore mattutine servito ad organizzare la protesta assolutamente pacifica e rispettosa delle leggi democratiche. “Trieste chiama, Reggio Calabria risponde” il grande striscione su sfondo tricolore esposto dai manifestanti, che si sono organizzati per le manifestazioni che si svolgeranno domani e dopodomani, sempre a piazza Camagna, stavolta nelle ore pomeridiane (dalle 15 alle 20). L’intenzione dei manifestanti è quella di esprimere il proprio dissenso contro uno “strumento ricattatorio” come quello del Green Pass in modo particolare sui luoghi di lavoro, e di tutelare le libertà individuali garantite dalla costituzione.

Non vogliamo entrare nel merito dei temi inerenti la pandemia, il vaccino, o altro – afferma il loro portavoce Giuseppe Modafferima riteniamo umiliante che molti lavoratori siano costretti ogni due giorni a fare lunghe file e sottoporsi ad un fastidioso tampone per poter svolgere il proprio lavoro. E lo è sia sotto il profilo economico, per i costi legati ad ogni esame, un vero e proprio pizzo, sia sotto il profilo fisico, per le difficoltà e i disagi di essere sottoposti a tampone ogni 48/36 ore“.

La nostra iniziativa qui in piazza – afferma ancora Modafferi – è soprattutto informativa ma anche di sostegno, perché abbiamo notizia di persone psicologicamente provate da questa procedura, ed infine di solidarietà ai lavoratori portuali di Trieste che stanno portando avanti una battaglia, non solo per loro, ma per tutta l’Italia. Trieste è diventato il ‘fronte nazionale’ per un ritorno alla libertà e per il rispetto della nostra Costituzione. Venerdì e sabato ci sposteremo in piazza Italia. Sabato, in particolare stiamo tentando di coinvolgere più persone per un abbraccio. Quando c’è un momento di crisi, culturale, sanitaria, economica, i cittadini devono aggregarsi, abbracciarci e manifestare civilmente e democraticamente il nostro punto di vista. Non siamo per azioni violente. Siamo padri di famiglia, imprenditori, liberi professionisti che democraticamente vogliono fare sentire il loro dissenso. Pur essendo questa una iniziativa ‘politica’, non si tratta più di un problema ideologico. Siamo lontano dai partiti. In Italia abbiamo un Parlamento, di fatto, sterilizzato, con le decisioni che passano da un nucleo ristretto di individui e la democrazia un po’ ne soffre“. “Anche Reggio, così come le altre città si unisce a questa protesta civile -conclude Modafferi – le persone hanno bisogno di essere tranquillizzate, hanno bisogno di uscire fuori da questa situazione che si trascina orma da quasi due anni“.

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