Povertà e sofferenza, Maugeri: “il banco alimentare è in prima linea” | INTERVISTA

Sicilia, Maugeri: "il banco alimentare in prima linea per assicurare un pasto caldo a chi vive nelle periferie dell’esclusione sociale"

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Quello che stiamo vivendo è un periodo storico contrassegnato da eventi che, fino a qualche tempo fa, erano impensabili ed imprevedibili. La povertà ha sempre contraddistinto la vita dei popoli ma oggi, la forbice esistente tra coloro che detengono il potere economico e quelli che sono costretti a subirne la mancanza si è enormemente allargata. I poveri, che Papa Francesco definisce persone “invisibili”, non possiedono un tetto sopra la testa, hanno perso il lavoro, sono stati allontanati dalle loro famiglie, vivono per strada sperando in un atto di generosità da parte di coloro che dissipano ricchezze senza alcun controllo e ritegno. Oltre a quelli che vivono in una condizione di povertà assoluta, adesso si è aggiunta un’altra categoria di poveri: il cosiddetto ceto medio che, fino a qualche anno fa, conduceva un tenore di vita accettabile, poteva permettersi una vacanza l’anno mentre adesso, non riesce ad arrivare a fine mese ed assicurare tre pasti al giorno alla propria famiglia. La speranza rappresenta l’unico requisito che li porta a guardare al futuro, auspicando che il sole possa continuare a brillare dentro i loro cuori. La crisi energetica ha accentuato questa situazione, la dignità di chi non vuole essere considerato un assistito ma, una persona che contribuisce fattivamente alla crescita della società, li porta a chiedere lavoro. Assicurare un futuro ai propri figli lo si può fare solo se si ha un’attività; purtroppo ci si è messa anche la crisi energetica ad accentuare la crisi economica e, molte grandi e piccole aziende sono state costrette a chiudere lasciando i propri dipendenti senza lavoro. I centri per l’impiego non riescono ad assicurare un lavoro dignitoso ai giovani, figuriamoci a quelle persone che, avendo raggiunto un’età compresa tra i cinquanta ed i sessant’anni, si sono trovati a riconsiderare e reimpostare la loro vita. L’unica speranza è fare la fila ai centri Caritas, aspettare una busta dal Banco Alimentare, rivolgersi alla Comunità di Sant’Egidio o a qualche altra associazione di volontari che, con grande spirito solidaristico, si impegnano a dare un pasto a chi veramente ha bisogno. La solidarietà è proprio questa, riuscire a condividere il poco che si possiede con tutti quelli che non hanno nulla; non voltarsi dall’altra parte quando qualcuno ti tende una mano, alimentare speranza senza pensare di ricevere qualcosa in cambio. Donare il superfluo, farlo con gioia e solidarietà, è l’appello che il Banco Alimentare rivolge a tutti i cittadini. Purtroppo gli aumenti dovuti al costo dell’energia si riverberano sull’attività di associazioni come il Banco Alimentare, sia nel settore dei trasporti che in quello della conservazione degli alimenti.

Pietro Maugeri, presidente di Banco Alimentare Sicilia, dichiara che “alle vecchie povertà quelle classiche per antonomasia, persone che non avevano un lavoro, migranti, extracomunitari, persone che non riuscivano a trovare lavoro, se ne sono accompagnati altri figli della crisi energetica provocata dalla guerra in Ucraina. Questi si individuano quando vanno a fare la spesa al supermercato, scelgono alimenti che hanno costi bassi perché, non posso più permettersi alimenti di prima qualità. Adesso, dice Maugeri, chiedono aiuto al Banco Alimentare attraverso le sue strutture caritative”. Ma questi nuovi poveri, chi sono? Sono spesso famiglie monoreddito con stipendi medio bassi, spesso con molti figli a carico, che non riescono più a pagare le bollette per cui si trovano ogni giorno, di fronte a questa bruttissima scelta: pagare le bollette o dare da mangiare alla propria famiglia.

Banco Alimentare prosegue Maugeri, “è un Ente di secondo livello cioè, non aiuta direttamente i poveri ma, ogni giorno distribuisce cibo alle strutture caritative (Caritas parrocchiali, Comunità di Sant’Egidio, Enti religiosi, Enti non religiosi) naturalmente appartenenti alle Onlus cioè, non devono avere fini di lucro. Banco alimentare aiuta loro e, attraverso loro, vengono aiutati moltissimi cittadini siciliani. In questo momento i dati in possesso del Banco Alimentare prosegue Maugeri, dicono che vengono aiutati 700 strutture caritative accreditate con il Banco, pertanto, ogni giorno arrivano aiuti a 260 mila siciliani un dato, purtroppo in crescita del 15% a seguito della guerra e della crisi energetica. A seguito di questi dati importanti, la rete del banco si muove ogni giorno per recuperare cibo ancora buono e commestibile ma non più commerciabile, e girarlo alle strutture caritative”. Per raccogliere cibo è necessario che accresca la sensibilità di tutti coloro che orbitano attorno alla catena alimentare.

Maugeri confida che “la Sicilia è una regione che risponde con più entusiasmo alle richieste del Banco Alimentare. Oggi sono cambiate certe sensibilità, trent’anni fa non era facile recuperare cibo commestibile per distribuirlo a chi ne aveva bisogno anche perché Banco Alimentare non era molto conosciuto”.

Nel 2016 venne approvata la legge n. 166 meglio conosciuta come legge Gadda grazie alla quale, si è inteso favorire il recupero e la donazione di prodotto alimentari e farmaceutici per fini di solidarietà sociale. Maugeri evidenza che “Banco Alimentare sta cercando di promuovere in tutti gli ambiti, la rete dei sostenitori. La rete della sostenibilità e del recupero alimentare è entrata finalmente sia nei discorsi della politica che, nello stretto consumo alimentare. C’è sempre maggiore sensibilità per cui, Banco Alimentare riesce a recuperare a tutti i livelli della filiera, tranne l’ultimo; dalla grande distribuzione organizzata GDO, dall’industria, dall’agricoltura etc., non riesce, perché non è possibile, dall’ultima parte della filiera che è il consumo familiare. Quando si fa la spesa e se ne fa troppa rispetto al bisogno della famiglia, quello è uno spreco puro per cui, Banco Alimentare lì non può più andare a recuperare”. Per meglio conoscere le finalità e l’attività di Banco Alimentare, vengono organizzati corsi sul consumo sostenibile e sulle buone prassi; fruitori, i ragazzi delle scuole ai quali viene spiegato che è meglio comprare e consumare prodotti di stagione e non alimenti che percorrono magari migliaia di chilometri prima di giungere sulle nostre tavole, per esempio la frutta esotica.  La cultura del non spreco è stata uno dei cavalli di battaglia del Banco Alimentare in trent’anni di appassionata attività. Ancora c’è molto da fare, occorre guardare alla sostenibilità e non allo spreco per evitare di inquinare mari, fiumi e terreni. Papa Francesco invita tutte le nazioni e i loro capi, a mettere in campo politiche ambientali adeguate per sopperire ai danni compiuti fino ad oggi; solo pensando in maniera responsabile si potrà lasciare ai figli ed ai nipoti un pianeta migliore, più vivibile.

I nuovi poveri di adesso sono anche persone che, per riservatezza e per dignità personale non vogliono fare la fila nei centri Caritas; si chiudono dentro le loro case, se ancora ne possiedono una, vivendo nelle periferie esistenziali per vergogna che il loro volto venga associato a chi ha fallito, a chi non è stato in grado di raggiungere un livello di vita dignitoso. Proprio a queste persone dovrebbe giungere la solidarietà più vera e soprattutto discreta. Una solidarietà fatta di atti di gentilezza senza far pesare il gesto del “dare”. Bisogna avere rispetto per chi non è riuscito a superare questa condizione di “emarginazione” dovuta alla miseria. Un ruolo fondamentale di supporto ed aiuto ai nuovi poveri lo svolgono gli anziani i quali, avrebbero voluto vivere, questa ultima parte della loro vita in serenità, attorniati dall’affetto e dal calore dei propri figli e dei propri nipoti; questi anziani invece, diventano l’ultima spiaggia per i loro familiari che, avendo perso tutto, si appoggiano e “sfruttano” l’alloggio e la pensione degli anziani per non dormire in macchina o tendere la mano ed elemosinare uno spicciolo.

Maugeri esprime grande soddisfazione per la “Colletta Alimentare” che a fine novembre, grazie alla generosità dei siciliani, ha permesso di raccogliere tantissimo cibo da destinare ai vecchi ed ai nuovi poveri. Proprio sulla cosiddetta generosità di ritorno, Maugeri afferma che “grazie ai tanti spazi di condivisione e di carità, il Banco Alimentare ha avuto tantissime persone che erano state aiutate quando si trovavano in una condizione di disagio e di difficoltà ora, hanno fatto la spesa per coloro che non potevano, innestando una catena che provoca gioia e speranza; il pacco alimentare è anche e soprattutto condivisione”. Donare è un abbraccio che si dona a persone che hanno problemi; non è solo un modo per assicurare un pasto ma anche, l’occasione per le strutture caritative, per il Banco Alimentare di farsi prossimi. Un piccolo gesto di attenzione per costruire rapporti.

Sicuramente il mondo può cambiare attraverso piccoli gesti di carità e, il tempo di Natale invita tutti ad essere più buoni anche se la situazione non è per niente facile; questo Natale della rinascita, deve servire per far tornare il sorriso a chi non c’è la più. In conclusione il Presidente Maugeri mostrando una sincera commozione, invita coloro che hanno bisogno di aiuto, di cibo, a rivolgersi alle sedi del Banco Alimentare.

 

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