Aspromonte, quali gli effetti idrologici provocati dagli incendi: la Mediterranea di Reggio Calabria al lavoro con l’Università di Murcia

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Ieri i professori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria sono tornati sui luoghi del disastro accompagnati dai colleghi geomorfologi (Proff. Carmelo Conesa-García e Pedro Pérez Cutillas) dell’Università di Murcia (Spagna), che integrano il gruppo di studiosi reggini al fine di assicurare un approccio multidisciplinare al problema

Continuano le attività di ricerca finalizzate alla quantificazione degli effetti idrologici degli incendi che hanno interessato l’Aspromonte, e in particolar modo, l’area grecanica. Ieri i professori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria sono tornati sui luoghi del disastro accompagnati dai colleghi geomorfologi (Proff. Carmelo Conesa-García e Pedro Pérez Cutillas) dell’Università di Murcia (Spagna), che integrano il gruppo di esperti reggini al fine di assicurare un approccio multidisciplinare al problema. Sul campo erano presenti anche il Prof. Demetrio Zema con il suo collaboratore Gianmarco Carrà, il Dott. Alfonso Picone, il Prof. Giuseppe Bombino e l’amico nonché guida ufficiale del parco, “Demi”.

“Abbiamo camminato lungo le linee di crinale dei principali bacini idrografici e valutato la perdita di copertura forestale nella testata dei bacini, dove hanno origine i fenomeni di dissesto idrogeologico. Ad oggi non possiamo che ribadire la necessità impellente di garantire le normali condizioni di deflusso dei canali naturali e artificiali nelle aree vallive, che risulteranno incapaci di far transitare in sicurezza le portate di piena (acqua e detriti) attese. D’altra parte, con altrettanta urgenza, si dovranno pianificare azioni e interventi di messa in sicurezza dei versanti acclivi, privilegiando il ripristino degli ecosistemi forestali danneggiati dal fuoco”, si legge nel post pubblicato sui social della pagina Difesa del Suolo UNIRC.

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