Ponte sullo Stretto, il prof. Siviero scrive a Draghi e smentisce Giovannini: “sul progetto parole che non corrispondono alla realtà”

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Il Rettore dell’Università eCAMPUS Enzo Siviero ha fatto presente questi aspetti al Premier Mario Draghi con una lettera aperta che smentisce le dichiarazioni del Ministro Enrico Giovannini, il quale aveva “bocciato” il progetto a campata unica del Ponte sullo Stretto

“Il progetto a campata unica non è attuale, non risponde ad alcuni criteri e regole che nel tempo sono intanto cambiate. Anche se si volesse andare avanti quindi, non c’è un progetto”. E’ con queste parole che lo scorso agosto il Ministro Enrico Giovannini ha scartato il progetto del Ponte sullo Stretto a campata unica, l’unico in realtà ad essere cantierabile ed già approvato dai migliori esperti da ogni punto di vista. Ad alzare la voce il Professore Enzo Siviero, che non ci sta assolutamente a vedere scartato quel progetto. Il Piano sarebbe utile non solo ad unire le città Messina e Reggio Calabria, ma porterebbe anche la costruzione “di viadotti e gallerie per rendere possibile i collegamenti autostradali e ferroviari con le reti di trasporto esistenti e programmate. In effetti non è stato progettato solo il Ponte, ma tutto il collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia e Continente, ivi compresa la realizzazione della Metropolitana, lo spostamento della Stazione Ferroviaria di Messina, la riqualificazione dei due Waterfronts Messina-Villa San Giovanni, nonché tutte le opere di mitigazione ambientale”. Il Rettore dell’Università eCAMPUS ha fatto presente questi aspetti al Premier Mario Draghi con una lettera aperta che smentisce le dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Di seguito il testo completo:

“Pregiatissimo Presidente Mario Draghi,

ho il piacere di trasmettere a nome dei colleghi professori Ballio, Borri, Castellani, D’Asdia, Muscolino e Prestininzi, già componenti del Comitato Scientifico della già concessionaria di Stato Stretto di Messina SpA, una nota che vuole dare un contributo di chiarezza ad alcune tematiche emerse recentemente così come enunciate dal Ministro Prof. Enrico Giovannini, che non sembrano corrispondere alla realtà dei fatti.

Molto ho già personalmente esplicitato in sede di audizione il 30 ottobre 2020 resa all’apposito gruppo di lavoro MIT.

Peraltro già nel 2009 era stato pubblicato il libro “THE MESSINA STRAIT BRIDGE A CHALLENGE AND A DREAM” editato in inglese da CRC Group e scritto da alcuni dei più importanti artefici  del progetto nei propri settori di competenza. Inoltre nel 2011, in occasione dell’approvazione da parte del CdA di Stretto di Messina del progetto definitivo è stato preparato un corposo rapporto direzionale che partendo dall’organizzazione e dalle procedure messe in atto dalla SdM descrive gli studi, le attività svolte e le soluzioni progettate.

Infine sul tema “Ponte del Mediterraneo” ho recentemente editato il numero speciale 248 della rivista on line Galileo che dirigo da oltre 30 anni reperibile al sito www.collegioingegneripadova.it

Mi piace sottolineare come per il collegamento tra il Ponte e la viabilità locale, è stata portata avanti e sviluppata dalla società concessionaria una progettazione complessa, grazie anche al decisivo contributo delle Autorità ed Università locali.

Ancora corre l’obbligo di ricordare che circa la metà del costo del “progetto ponte” è destinata alla realizzazione di viadotti e gallerie per rendere possibile i collegamenti autostradali e ferroviari con le reti di trasporto esistenti e programmate. In effetti non è stato progettato solo il Ponte, ma tutto il collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia e Continente, ivi compresa la realizzazione della Metropolitana, lo spostamento della Stazione Ferroviaria di Messina, la riqualificazione dei due Waterfronts Messina-Villa San Giovanni, nonché tutte le opere di mitigazione ambientale. Va da se che eventuali altre soluzioni comporterebbero ulteriori studi stravolgendo completamente il lavoro fatto e le soluzioni progettate, con conseguenti tempi e costi difficilmente prevedibili.

Confidiamo nel Ministro Giovannini affinché evidenzi, come del resto fatto dalla “Commissione De Micheli”, i fondamentali motivi che rendono indispensabile e non più procrastinabile questa grande opera che, unitamente alle altre infrastrutture necessarie per il Sud, consentirebbe al Mezzogiorno d’Italia di non “allontanarsi” sempre di più dal Nord e dall’Europa (già nel 2003 la Commissione Van Miert aveva inserito il Ponte nel Corridoio prioritario europeo n.1 Berlino-Palermo).

Al riguardo non possiamo non considerare il lento ed inesorabile spopolamento della Calabria, ormai divenuta la Regione con la minore densità abitativa d’Italia, con il suoi 1.8 milioni di abitanti, così come la Sicilia che vede sempre più numerosi suoi cittadini spostarsi altrove. Solo nell’ultimo decennio l’emigrazione ha registrato numeri che vanno ben oltre le 100 mila unità, e se dovesse continuare l’accelerazione iniziata nel 2018, nel 2045 l’isola sarà sotto i 4 milioni.

L’opera darebbe impiego a quanti, oggi, risultano sotto-impiegati ed hanno necessità di sussidi statali: operai in cassa integrazione.

Né può essere ignorato il costo dell’insularità siciliana reso noto, sulla base di uno studio regionale, dal vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao in oltre 6 miliardi di euro all’anno (il costo dell’intero collegamento stabile comprese le opere a terra).

Infine corre l’obbligo di segnalare che il dibattito pubblico è già stato ampiamente svolto prima dell’approvazione del progetto definitivo e riproporlo nuovamente farebbe slittare ulteriormente e di molto, una decisione operativa che è ormai improcrastinabile.

Un’ultima considerazione riguarda l’incoerenza di chi si straccia le vesti per il pericolo rappresentato dal cambiamento climatico e dall’eccessivo inquinamento, mentre, nel contempo, si accetta l’incremento delle emissioni climalteranti intensificando il traghettamento sullo Stretto, al solo scopo di rinviare la realizzazione di un’opera che, trascorso il breve periodo dei lavori, eliminerebbe il problema alla radice.

Da qui una esortazione: si sono persi 10 anni! Non perdiamone altri 10.

Signor Presidente La ringrazio per la cortese attenzione. Sono certo che vorrà valutare positivamente questo contributo di conoscenza reso a beneficio della collettività.

Sia io sia i colleghi siamo disponibili ad esporre personalmente quanto indicato.

Resto in attesa di un cortese riscontro.

Distinti saluti

Enzo Siviero

Direttore responsabile della rivista Galileo

Rettore dell’Università eCAMPUS”.

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