Tra un sanguinaccio ed un carciofo ripieno Nino Spirlì sbeffeggia l’ultima regina d’Italia: se questo è stato un presidente di regione…

Emanuele Filiberto di Savoia pubblica sui social un dolce ricordo della nonna e Nino Spirlì lo sbeffeggia senza ritegno

StrettoWeb

Il profilo Facebook di Nino Spirlì, ex presidente facente funzioni della Regione Calabria, è ricco di materiale utile per un esperimento sociale. E’ passato diverso tempo da quando Spirlì, ancora in carica, attraverso quelle pagine, sparava a zero su tutti i genitori che chiedevano di non chiudere le scuole con quella frequenza che solo la Calabria ha vissuto durante la pandemia. Il governo riapriva le scuole e Spirlì, in Calabria, le chiudeva. I ricorsi al Tar vinti dai genitori assennati che volevano le scuole aperte sono stati diversi. Eppure lui lasciava che quegli stessi genitori venissero messi alla gogna sui social. Come se le lezioni in dad fossero la panacea di tutti i mali. E invece il fallimento di quei lockdown serrati è oggi più chiaro che mai.

Finita la pandemia, e soprattutto finito l’incarico di Spirlì, la sua pagina social è diventata una sorta di blog di cucina. Negli ultimi giorni, ad esempio, hanno tenuto banco sanguinaccio e carciofi, ma andando a ritroso il menù diventa ricco e variegato. Nulla da eccepire, ovviamente, anche perché a volte i post culinari risultano anche simpatici e ‘scaldacuore’ per noi calabresi amanti della tradizioni. Peccato però che, tra una leccornia e l’altra, l’ex presidente f.f. decida di commentare fatti di attualità o altro cose a caso. Come quella di stasera. Spirlì ha condiviso un post di Emanuele Filiberto di Savoia, in cui l’erede dell’ultima famiglia regnante italiana ricorda la nonna, la bellissima Maria José del Belgio, moglie di re Umberto II.

Un ricordo di famiglia, dunque. Una famiglia che può piacere o non piacere (e a ben vedere un attuale giudizio da parte di chicchessia risulta a dir poco anacronistico), ma che per Emanuele Filiberto resta pur sempre famiglia. Un valore, quest’ultimo, che lo stesso Spirlì cerca di trasmettere attraverso i propri post. Eppure, questa sera, l’offesa gratuita ad una donna ricordata in quanto nonna, stona con il buonismo sbandierato ai quattro venti dall’ex
facente funzioni. Emanuele Filiberto ha postato una foto della nonna con una dedica:

Per Emanuele Filiberto
Sua nonna affezzionata
Maria José di Savoia”.

E su quella doppia zeta di ‘affezzionata’ Spirlì ha ritenuto opportuno profanare il ricordo del nipote sbeffeggiando la nonna con motivazioni che sembrano sbarcate direttamente dal 1861: “Avvisate i piemontesi che avevano una regina ignorante: affezionata si scrive con UNA zeta! E si scriveva con UNA sola zeta anche nel 1988!!! E voleva essere la regina d’Italia…”, scrive Spirlì.

Peccato che la “regina ignorante” non solo era belga, quindi non madrelingua italiana, ma conosceva almeno cinque lingue. La doppia z è evidentemente una svizsta. Visto? Può capitare anche a noi! Sempre che la dedica sia effettivamente stata scritta da lei. Insomma, sarebbe stato meglio se Spirlì avesse postato un piatto di frittole. Avremmo messo like, cuori, sorrisi e avremmo detto: “Che brav’uomo che era il nostro ex presidente f.f.”. E invece ci tocca dire: “Come avrà fatto la Calabria ad uscire indenne da una pandemia con un presidente così?”. Ma poi ci torna in mente che, effettivamente, non ne siamo usciti indenni – socialmente ed economicamente – e tutto torna. Dove volevamo arrivare messi così?

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