Reggina, alla scoperta del main sponsor: cosa (e chi) c’è dietro Dalia srl

StrettoWeb

L’intervista di StrettoWeb al Direttore commerciale e amministrativo di Dalia Srl, Alessandro Trerotoli, per andare alla scoperta del main sponsor che da Vicenza è presente sulle divise da gioco degli amaranto

La maglia, per un tifoso, è tutto. Tutto. E’ identità, è passione, è colore, è appartenenza non solo a una squadra, ma a una città, a un territorio, a una cultura. Ovunque, ma a Reggio Calabria ancor di più, molto di più. “La maglia”, in questo senso, è metafora. Ma è anche icona, simbolo. E con essa tutto ciò che si impegna a renderla tale. Gli sponsor, ad esempio. Quanti sponsor sono rimasti iconici nella mente del tifoso amaranto? Dall’introvabile “Kalabria” a “Mangiatorella” e “A&O”, passando per lo storico “Caffé Mauro”, piacevolmente ricordato per essere stato l’anello di congiunzione tra Serie B e la prima Serie A. Poi l’internazionale “Credit Suisse”, ma anche “Gicos”. Insomma, tanto, davvero tanto. Anche se forse ciò che più di tutti rendeva orgogliosi era proprio il marchio del territorio impresso. Come non dimenticare “Reggio è passione”, infatti, utilizzata per qualche gara, o anche “Provincia di Reggio Calabria”. Il tifoso, e quello amaranto più di altri, associa il nome principale del marchio all’epoca vissuta. E quando il marchio è assente, la curiosità aumenta.

Dalle parti dello Stretto, tra le tante curiosità di queste settimane, c’era quella legata proprio al main sponsor. Motivo? Semplicemente perché si è… “fatto attendere”. Non era presente, fino alla gara di Vicenza. Comunicato proprio sabato scorso, dalla partita del Menti è presente sulle maglie da gioco e così sarà fino (almeno) a fine stagione. Non aveva fretta di scegliere, il club amaranto. Lo aveva annunciato ai nostri microfoni il General Manager del club amaranto Fabio De Lillo due mesi fa circa: “noi non vogliamo svendere la nostra maglia, ha un valore e le squadre importanti devono affidarsi a sponsor importanti. Sono sicuro che c’è grande interesse intorno a questo argomento e ci sono state delle offerte. Deve essere sicuramente uno sponsor di livello e di nostro gradimento, non vogliamo sponsorizzare il primo che capita, abbiamo bisogno di tutti ma il presidente Gallo può andare avanti anche da solo come sempre ha fatto. Lo sponsor deve seguire un percorso insieme a noi e la maglia non va svenduta”, aveva detto. Presto fatto. Prima Soseteg, poi Dalia srl, che vanno ad aggiungersi – sulla divisa – a Puliservice, Caffé Mauro e Caracciolo.

Dopo l’annuncio del principale, Dalia srl, la curiosità è però aumentata, quantomeno da parte della nostra redazione. Dalia è un centro diagnostico di Lequile, a Lecce. E come mai da Lecce si è voluto investire a Reggio Calabria? Questa, ma tante altre, sono le domande che hanno spinto StrettoWeb ad approfondire l’argomento, partendo proprio dall’azienda e dalla sua storia. Delle difficoltà sono sorte, è giusto ribadirlo, in fase di ricerca. Digitando in rete il nome di Dalia srl, infatti, non si trova alcun tipo di riferimento al centro poliambulatoriale pugliese, alcun sito internet e alcun contatto telefonico o e-mail. Come mai? Azienda nuova di zecca o nome da poco cambiato? Dopo aver chiesto delucidazioni di nuovo a De Lillo, che ci ha spiegato gli obiettivi perseguiti da Dalia nell’intervista a noi concessa qualche giorno fa, siamo andati a fondo, contattando anche “l’altra parte”.

“L’altra parte” è Alessandro Trerotoli, Direttore commerciale e amministrativo di Dalia srl: “la nostra è una start-up che sta nascendo, dovremmo aprire tra metà dicembre e inizio gennaio“. Ecco spiegata, dunque, l’assenza di riferimenti e contatti in rete. L’obiettivo è quindi essere già conosciuti e pronti all’effettiva entrata in campo del centro. Ma, dicevamo, perché Reggio Calabria e non, ad esempio, Lecce? “Si è voluto investire sulla Reggina – afferma Trerotoli – perché il Sud in generale ha bisogno di essere trainato. Lecce è una città già trainata, mentre Reggio Calabria va accompagnata per dare espansione a tutto il territorio. Noi del Sud abbiamo un territorio enorme da sviluppare, ma non ci riusciamo”. E da qui entrano in gioco gli obiettivi dell’azienda in sé e per sé: quelli legati all’ambito medico. “La logica sanitaria – dice il direttore commerciale di Dalia – è la stessa: in Calabria le problematiche sono molto similari a quelle pugliesi”.

Questa importante partnership tra Dalia srl e la Reggina non si fermerà al solo sponsor e non sarà limitata a quest’anno. Lo anticipa Trerotoli:vorremmo investire anche in Calabria nel medio-lungo termine – afferma – anche perché in questo settore non c’è limite territoriale. Se riesco a investire anche su Reggio si potrebbe pensare ad una giornata dedicata. La collaborazione con la Reggina non si fermerà solo a quest’anno e non sarà limitata allo sponsor. Se siamo stati noi a cercare la Reggina o viceversa? Diciamo che il club amaranto ha voluto ampliare gli orizzonti a livello nazionale e noi ci siamo trovati in accordo per sviluppare questa partnership”.

E adesso, così, la Reggina ha anche un tifoso in più. Alessandro Trerotoli non è calabrese e, a dir la verità, non è neanche un appassionato di calcio: “seguo molto Tennis e Squash – dice – e poco il calcio, ho avuto anche difficoltà ad accompagnare mio figlio allo stadio a Torino, ma devo ammettere che sto cominciando ad appassionarmi ed è nata anche una simpatia verso la Reggina”.

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