Gli amici di Falcomatà continuano con i “gnè gnè” sui Bronzi di Riace: la politica della mediocrità sulla pelle della città

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Adesso gli esponenti di Pd e M5S reggini più vicini al sindaco (sospeso) Falcomatà rigirano la frittata: “la Regione ha escluso Comune e Città Metropolitana”, ma in realtà è successo l’esatto contrario (ed è documentato). Ad escludersi sono stati Versace e Brunetti da soli, e l’hanno annunciato pubblicamente con i loro comunicati stampa ufficiali

Si smentiscono da soli, fanno brutte figure e le fanno fare all’intera città: i politici locali reggini ne hanno combinata un’altra delle loro in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario dei Bronzi di Riace. Ieri abbiamo raccontato la messinscena dei facenti funzione, Versace e Brunetti, che hanno deciso di abbandonare il tavolo sui Bronzi per il “grave sgarbo istituzionale” (!!!) del mancato inserimento di Versace nella locandina del grande evento in programma per giovedì a Roma con i ministri Franceschini e Carfagna. Versace pretendeva di essere inserito nella lista dei rappresentanti istituzionali che avrebbero presentato l’incontro, dove invece c’era regolarmente l’altro “facente funzioniBrunetti che però ha rinunciato per solidarietà con il collega f.f., eppure a rappresentare il Comune c’è sempre e solo una figura per ogni città, mai s’è visto un tandem che viaggia in coppia. Nonostante questo, vista la particolare situazione reggina con un sindaco sospeso e due facenti funzione a Comune e Città Metropolitana, anche l’altro (e cioè Versace) è stato regolarmente invitato all’evento, con un posto riservato in prima fila e l’evidente possibilità di prendere la parola durante l’evento qualora avesse davvero così tanto voluto.

Con un pretesto così infantile, Versace e Brunetti non solo hanno rinunciato all’evento capitolino che per giunta ha il cappello del Ministro della Cultura Dario Franceschini (del loro stesso partito) e che avrà una grande rilevanza internazionale per la portata degli eventi che verranno annunciati direttamente alla Camera dei Deputati per celebrare le due statue bronzee simbolo dell’identità magnogreca della città. Versace e Brunetti, per l’occasione, hanno addirittura dichiarato di voler rinunciare ai fondi che la Regione guidata da Occhiuto aveva stanziato per gli eventi locali, destinandoli appositamente alle casse di Comune e Provincia: altro che “sgarbo istituzionale“, la Regione stavolta s’è comportata in modo così esemplare per Reggio (non per grazia improvvisa, ma soltanto per l’impegno della reggina Giusi Princi, vice Presidente della Giunta) che non solo ha pensato in grande per valorizzare la città nel mondo con le straordinarie iniziative di livello internazionale che saranno presentate giovedì a Roma, ma ha anche appunto finanziato le somme che hanno consentito a Comune e Città Metropolitana per organizzare altri eventi minori sul territorio. Eventi che adesso sono senza copertura finanziaria, in base agli annunci di Versace e Brunetti: dove prenderanno i soldi per gli eventi che presenteranno domani, rinunciando a quelli appositamente già stanziati dalla Regione?

Avrebbero semplicemente dovuto ringraziare per la collaborazione istituzionale, apprezzare finalmente una Giunta Regionale che lavora per Reggio, e ovviamente collaborare. Invece da Versace e Brunetti è arrivato lo strappo, per un pretesto infantile. Come una ripicca adolescenziale, e forse neanche perché oggi gli adolescenti sono più maturi di tanta bassezza. “Non mi hai messo nella locandina, gnè gnè. Io a Roma non ci vengo“: a chi lo fanno il dispetto i nostri prodi facenti funzione, se non alla città? 

Oggi, intanto, abbiamo avuto dalle mailing list stampa l’opportunità di ricostruire la regia dietro l’accaduto: con due comunicati stampa surreali, il deputato grillino Federica Dieni, da sempre molto legata a Falcomatà, e il Segretario della Federazione Metropolitana del Partito Democratico Antonio Morabito, hanno tentato di rigirare la frittata. L’esponente del Movimento 5 Stelle, in parlamento da 9 anni senza alcun risultato concreto che la città possa ricordare, è addirittura arrivata ad ipotizzare un grande complotto ordito contro Comune e Città Metropolitana, sostenendo che “la Regione Calabria ha messo in atto azioni poco chiare per escludere dalle iniziative sia la Città metropolitana che il Comune di Reggio, i due enti che si erano mossi per tempo per assicurare celebrazioni all’altezza della fama e della bellezza dei Bronzi. Simili, oscure, manovre, realizzate nell’anno che precede le elezioni politiche alimentano più di un sospetto circa la volontà di strumentalizzare l’anniversario dei Bronzi a fini elettorali. L’auspicio è che la Regione Calabria sappia porre rimedio a queste gravi sgrammaticature istituzionali, al fine di coinvolgere in maniera fattiva Metrocity e Comune. Mi auguro che la Regione Calabria sappia porre rimedio a quanto avvenuto finora e che riesca ad assicurare contributi economici in linea con le aspettative di Metrocity e Comune di Reggio“. Eppure a Reggio nessuno conosce quali “celebrazioni all’altezza della fama e della bellezza dei Bronzi” il Comune e la Città Metropolitana si erano mai prodigate a realizzare: domani a Palazzo Alvaro presenteranno gli spettacoli locali che avrebbero dovuto presentare a Roma con il ministro Franceschini giovedì. Ma alla Dieni sfugge che tutte le testate giornalistiche hanno ricevuto i comunicati stampa di Versace e Brunetti in cui sono proprio i facenti funzioni di Comune e Città Metropolitana ad annunciare di volersi auto-escludere dalle iniziative per il “grave sgarbo istituzionale” del mancato inserimento di Versace nella locandina di giovedì. E le sfugge anche che sono stati sempre i facenti funzione reggini ad annunciare di voler rinunciare ai finanziamenti che la Regione aveva già previsto di assegnargli per le celebrazioni locali dei Bronzi.

Riepilogando: la Regione stanzia i soldi e li destina a Comune e Città Metropolitana. I sindaci facenti funzione di Comune e Città Metropolitana dicono di voler rinunciare a quei fondi per una ripicca di basso profilo, e il parlamentare di maggioranza della città chiede alla Regione di stanziare i fondi per non fare un torto agli enti locali! Fondi che però sono già stanziati e a cui i massimi esponenti degli enti locali hanno detto di voler rinunciare: facciano pace con sé stessi.

Come se non bastasse la giravolta di Federica Dieni, nel pomeriggio ha rincarato la dose Antonio Morabito. Il segretario cittadino del Partito Democratico, evidentemente inconsapevole del fatto che gli amministratori locali si stanno contrapponendo al ministro Franceschini che del suo partito è uno dei leader più influenti, in una nota stampa scrive che “Ancora una volta, dalla Regione Calabria arriva una grave scorrettezza nei confronti della Città di Reggio Calabria e della sua comunità. L’ultima, in ordine di tempo, da parte della banda Occhiuto si è registrata con la vicenda relativa alla presentazione delle iniziative legate al cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Direttamente dall’entourage del Governatore, infatti, pare sia arrivato il niet alla presenza della Città Metropolitana alla conferenza stampa organizzata a Roma. Un grave sgarbo istituzionale, un vero e proprio strappo…“. Morabito, quindi, rilancia la teoria del complotto già in mattinata anticipata dalla Dieni, lasciando immaginare un’unica regia politica di tutta questa pretestuosa e strumentale posizione. Ordita per altro dalla “banda Occhiuto“, che potrà anche commettere degli errori politici ma non ci risulta essere un criminale a capo di una “banda” tra l’altro così etichettato da chi rappresenta a Reggio Calabria un Sindaco sospeso per una grave condanna rimediata per gli abusi nella gestione di un bene pubblico come il Miramare, e un capogruppo consiliare già arrestato nell’inchiesta sui brogli elettorali che ha già documentato come il Pd otteneva irregolarmente i voti di persone morte e allettate.

Anche Morabito, come Dieni, tenta di ricostruire una sorte di “esclusione” degli enti locali da parte della Regione. Eppure è stato Versace in persona, tre giorni fa, a diffondere un comunicato stampa in cui annuncia autonomamente la volontà di tirarsi fuori dal tavolo sui Bronzi, di non andare a Roma e di organizzare un’altra provinciale conferenza domani a Reggio. Una conferenza che non sta tra l’altro riscuotendo grande successo, se stamani gli addetti stampa comunali sono stati costretti a rinnovare l’invito di partecipazione alle testate, dopo averlo già inviato tre giorni fa (solitamente di email di convocazione ne arriva solo una, ndr). Siamo al solito teatrino: Comune e Città Metropolitana hanno deciso di tirarsene fuori, e adesso chiedono alla Regione di non escluderli. Avete presente la fidanzatina che ti lascia e poi ti rinfaccia di averla lasciata? E’ esattamente quello che stanno combinando i nostri eroi!

La verità è che, come già accaduto con Falcomatà ai tempi della povera Jole Santelli, i politici reggini tentano di mascherare la loro incapacità inventando strane teorie del complotto e accusando l’ente Regionale di tutti i mali di Reggio: prima era colpa di Santelli, ora di Occhiuto, dipinti come “mostri che vogliono il male di Reggio” mentre in realtà Reggio si è sempre fatta male da sola. E continua ad autoflagellarsi, sempre più forte, ancora oggi.

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