Salvini: “rompipalle chi paga caffè con bancomat”. E Giorgetti rincara: “cambi ristorante”

Visioni opposte da parte dei due Ministri Salvini e Giorgetti sull'assenza di obbligo di pagamento col Pos sotto i 60 euro

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Ancora non è entrata in vigore eppure ha già inasprito il dibattito: è la misura con cui il Governo non obbliga più i commercianti ai pagamenti con Pos sotto i 60 euro. Fino al 31 dicembre l’esercente non può sottrarsi al pagamento del cliente con bancomat anche di pochi centesimi, ma dall’1 gennaio potrà scegliere sotto i 60 euro di non farsi pagare con carta, solo contanti. La decisione ha diviso gli italiani tra chi la definisce una scelta “libera” e chi una che favorisce l’evasione. Su questo è intervenuto Salvini: “se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle, ha detto il ministro delle Infrastrutture parlando con i cronisti in una pausa del processo Open Arms a Palermo che lo vedo imputato per sequestro di persona. Salvini ha risposto alle domande dei cronisti a 360 gradi, in particolare su temi legati alla manovra 2023.

“Io sono orgoglioso di questa manovra. Letta dice che è un inno all’evasione fiscale? Mamma mia… Io la vedo in maniera diversa da lui. Questa è una buona manovra in tempi difficili che aiuterà tanta gente, soprattutto quelli che hanno bisogno, gli stipendi sotto i 20 mila euro annui e le pensioni minime guadagneranno più di altri. Sui 60 euro per i pagamenti elettronici io sono un liberale, ognuno deve essere libero di pagare come vuole. Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle. Io cerco di pagare solo in contanti, perché a me piace andare a prelevare al bancomat”, ha detto.

Sullo stesso argomento è intervenuto poi un altro Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: “credo che se tutti quelli che trovano dei ristoratori che rifiutano bancomat o carte di credito per il pagamento” cambiassero ristorante “probabilmente tutti si doterebbero della macchinetta”, ha detto Giorgetti in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Rivolgendosi a Luigi Marattin, secondo cui si toglie la libertà di scegliere come pagare, il ministro risponde: “ha la libertà di cambiare ristorante e le suggerisco di farlo”.

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