Reggina: così è reset totale, ma la piazza già si divide e il tempo stringe

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La piazza, a dieci giorni dall’arrivo della nuova proprietà, è già divisa: i “Diffidati Liberi” hanno diffuso un duro comunicato, mentre sui social in tanti non si sentono di giudicare già da subito l’operato dei “nuovi”. In ogni caso, al di là della condivisione o meno di questa o quella scelta, il dato di fatto è che il tempo stringe e che le operazioni vanno velocizzate

Nuova proprietà significa anche nuove idee e nuovi uomini, nel calcio così come in ogni altro settore aziendale. Spesso è così, quasi sempre, anche se non è un indicatore fisso o obbligatorio. In casa Reggina, ad esempio, la stessa figura tanto discussa nelle ultime ore, Massimo Taibi, era stata confermata dalla proprietà Gallo, nonostante provenisse da quella Praticò. Rappresentava uno dei simboli di continuità, di passaggio dal “vecchio” al “nuovo”, a tal punto che tanti tifosi – tra apprezzamenti e critiche – si identificavano in lui e si “affidavano” soprattutto a lui. Della società precedente, infatti, era quello che aveva masticato maggiormente calcio (e anche importante), da portiere; era colui che rappresentava la società nelle stanze del mercato; che aveva tessuto e continuava a tessere i rapporti con procuratori e dirigenti; che conosceva più di ogni altro l’ambiente Reggina, i suoi malumori, le sue tensioni, il suo entusiasmo, per averlo vissuto sia da calciatore che da dirigente.

Dalla serata di ieri è emersa questa forte spaccatura tra il Direttore Sportivo Massimo Taibi e la nuova Reggina. Una notizia che lascia tutti spiazzati, soprattutto perché l’ex estremo difensore era stato tra i protagonisti “attivi” del passaggio di proprietà da Gallo a Saladini, che conosceva molto bene. E poi era ancora sotto contratto, aveva “rassicurato” Stellone e stava già lavorando per quanto riguarda la costruzione della rosa, sondando alcuni nomi interessanti sulla linea dello svecchiamento e dell’abbattimento dei costi. Insomma, avrebbe potuto velocizzare le operazioni dal momento che il tempo è già poco e continua a stringere. Anche se la notizia è emersa ieri, però, alcuni screzi erano già presenti da giorni. La nuova proprietà, infatti, ha scelto di andare dritta su Gabriele Martino, anch’egli non ancora ufficializzato ma il cui accordo è già maturato nei giorni scorsi. Il ruolo di Martino non è ancora ben definito, ma l’ex dirigente del Lamezia andrebbe sostanzialmente ad occupare la casella di Direttore Generale, magari con la supervisione sull’aspetto tecnico. Un compito che inevitabilmente andrebbe a confliggere con quello occupato da Taibi, che in questi anni ha sempre svolto il suo ruolo con la giusta libertà, con la forza e il coraggio delle idee, con certamente qualche errore ma soprattutto con ottime scelte che hanno dato risultati concreti sul campo.

La piazza, a dieci giorni dall’arrivo della nuova proprietà, è già divisa: i “Diffidati Liberi” hanno infatti diffuso un duro comunicato contro queste due scelte, dimostrando apprezzamento per Taibi e non gradendo la scelta Martino, mentre sui social in tanti non si sentono di giudicare già da subito l’operato dei “nuovi”, ma anzi evidenziano i ringraziamenti per chi ha salvato il club dal fallimento. In ogni caso, al di là della condivisione o meno di questa o quella scelta, il dato di fatto è che il tempo stringe e che le operazioni vanno velocizzate. E il tempo già stringeva prima, con Taibi e Stellone confermati e con uno zoccolo duro a cui aggiungere qualche pedina su cui si stava già lavorando. Adesso, con questa doppia scelta (tripla considerando Stellone), i tempi si dilatano notevolmente. La Reggina, ad oggi, è l’unica società di Serie B senza allenatore (e senza DS, che solitamente è colui che sceglie l’allenatore); non ha ancora scelto la sede del ritiro, che dovrà partire a brevissimo anche perché il campionato inizia prima del solito e dovrà lavorare molto sul Granillo (manto erboso e anche impianto anti-incendio, che come da noi verificato non è funzionante attualmente e va riparato entro l’inizio del campionato).

Sia chiaro, nessuno condanna nessuno. Che il tempo stringa non è di certo colpa della nuova proprietà, anche perché acquistare una società in una situazione del genere (tanti debiti e Presidente ai domiciliari, con supervisione del Tribunale) non è come acquistare una cassa d’acqua al supermercato. Si è lavorato sul passaggio di consegne e si è messo in stand-by tutto il resto. Di certo, in ogni caso, che le operazioni vadano velocizzate resta un dato di fatto e in tal senso sono da attendersi diverse novità a breve.

*AGGIORNAMENTO – Reggina, ufficiale il nuovo organigramma: Martino DG, c’è Taibi

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