Piano Industriale in Sicilia, il contentino di Cancelleri: “daremo infrastrutture da sempre attese”

StrettoWeb

Senza l’inserimento del Ponte sullo Stretto di Messina difficilmente si può immaginare di realizzare l’Alta velocità in Sicilia, però il Sottosegretario si vanta del risultato

Maxi progetto di investimenti su ferrovie e infrastrutture è stato previsto per la Sicilia. Il Piano Industriale 2022 – 2031 prevede uno stanziamento complessivo di oltre 20 miliardi di euro per sviluppare quattro diversi Poli: infrastrutture, passeggieri, urbanistica e logistica. Si tratta di risorse che serviranno a disegnare un rinnovato scenario di mobilità (ferroviaria ma anche stradale) più interconnessa, integrata, sostenibile. “Un piano ambizioso e pieno di sfide che stiamo affrontando da tempo per uno sviluppo sempre più sostenibile delle infrastrutture e della mobilità al servizio del Paese”, esulta per il risultato ottenuto il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili On. Giancarlo Cancelleri. A questo punto in molti potrebbero pensare: c’è di mezzo il Ponte sullo Stretto? E invece no, anche questa volta l’opera di collegamento stabile è la grande assente protagonista assente dai progetti del Governo italiano. Ma in realtà, dalle parole che seguono, riportate in una nota stampa, sembra importare poco. Anzi, danno l’impressione di un contentino.

“Sono orgoglioso di questi investimenti così ingenti, sicuro che il lavoro finora svolto al Ministero per la mia terra stia raccogliendo i suoi frutti. Dei 190 miliardi di investimenti in tutta Italia il Gruppo FS italiane ne destinerà, infatti, 20 miliardi alla nostra Isola. Tantissime risorse che aprono ad uno scenario di mobilità sempre più multimodale, digitale, condivisa ed ecologica”, commenta orgoglioso il Sottosegretario, che prosegue: “innovazione, digitalizzazione, interconnessione, non basta più la mobilità, è il tempo dei servizi digitali, interconnessi innovati. Nel piano di investimenti presentato ieri da FS tantissime opere ferroviarie e stradali da realizzare, potenziare e completare in tutto il territorio siciliano”.

Circa 14 miliardi sono destinati ai progetti su rotaie, quello più ambizioso è sicuramente il collegamento veloce Palermo-Catania-Messina. Altri interventi da annotare sono il nodo di Palermo e di Catania, il collegamento con l’aeroporto di Fontanarossa, l’elettrificazione della Line Palermo-Trapani via Milo, la Caltagirone-Gela, il bypass di Augusta, il potenziamento della Palermo-Agrigento-Porto Empedocle ed il collegamento con l’aeroporto di Trapani.
Circa 6 miliardi sono invece destinati alle infrastrutture stradali ed in particolare ai progetti della Ragusa-Catania, la Palermo-Agrigento, la tangenziale di Gela, la SS 284 Andrano-Paternò. Ancora, circa 1 miliardo è destinato al polo logistica e 400 milioni al Polo passeggeri in ambito ferroviario che si traducono in ulteriori treni per il trasporto locale e nel potenziamento del servizio diurno e notturno.

“Tanti progetti, molti cantieri all’attivo, tanti posti di lavoro, questo è lo scenario attuale e dei prossimi anni. Abbiamo lavorato per fare uscire la Sicilia da un immobilismo che durava da decenni ed ora siamo pronti a restituire agli italiani, ai siciliani ed al territorio quelle infrastrutture attese da sempre, necessarie per consentire lo spostamento di persone e merci in modo efficiente, sicuro e sostenibile”, sottolinea in conclusione il Sottosegretario. In realtà, tra le “infrastrutture da sempre attese” ci sarebbe anche il Ponte sullo Stretto, anche questa volta escluso dai giochi. L’opera di collegamento stabile tra Messina e Reggio Calabria non ci sarà, e neppure nel 2031. Resta a questo punto da capire come potrà mai arrivare l’Alta velocità fino in Sicilia, se tra dieci anni per attraversare le due sponde sarà ancora necessario prendere il traghetto, e come al tempo stesso si intende trasformare l’Isola nel vero e proprio Hub commerciale del Mediterraneo, obiettivo che le istituzioni locali si sono prefissate.

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