Anche Bertolaso dice stop alla Dad per l’intera classe con un solo positivo: “si facciano i tamponi anziché mandare in quarantena”

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Niente dad e quarantena per l’intera classe con un solo positivo: le parole del coordinatore della campagna vaccinale lombarda

Un’intera classe in Dad e quarantena per un solo positivo, tra l’altro asintomatico. Nel Governo parlano di cambio di passo, ma in realtà è tutto esattamente come la scorsa Primavera. Una presa in giro nei confronti di chi parla di “scuola in presenza garantita da ora in poi”, e a dimostrarlo sono già le prime classi mandate a casa dopo soli pochi giorni di scuola. Anche Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale lombarda, è dello stesso parere: “si tratta di una misura che va rivista e corretta. I ragazzi devono andare a scuola. Si facciano tamponi anziché metterli tutti in quarantena, sempre in regioni dove la situazione è migliore: purtroppo oggi l’Italia da questo punto di vista non è tutta uguale”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.

L’ex capo della Protezione civile si è espresso, con scetticismo, anche sull’ipotesi di abbassare le mascherine al chiuso: “si potrebbe togliere in alcuni luoghi al chiuso, come i cinema e i teatri, in presenza di due requisiti: una copertura vaccinale a due dosi superiore all’80% degli over 12 e la garanzia di controllo del Green Pass. Obbligo vaccinale? Bisogna agire sull’intelligenza della gente. L’ultimo provvedimento sull’obbligo di Green Pass per i lavoratori è stato essenziale: abbiamo raddoppiato del 150% le prenotazioni. Oggi i lombardi vaccinabili che non hanno ancora aderito sono 1 milione e 50 mila: entro metà ottobre scenderemo sotto il mezzo milione”.

Scuola in presenza, il presidente dell’Associazione presidi di Roma: “chiediamo uniformità a livello nazionale nella gestione delle quarantene delle scuole e chiediamo che i vari assessorati alla Salute diano indicazioni alle Asl”

“Chiediamo uniformità a livello nazionale nella gestione delle quarantene delle scuole e chiediamo che i vari assessorati alla Salute diano indicazioni alle Asl, queste si muovono in maniera diversa a volte anche nello stesso territorio regionale, è il caos”. A riferirlo all’Ansa è Mario Rusconi, presidente dell’Associazione presidi (Anp) di Roma.

Il ministero della Salute, tramite il Comitato tecnico scientifico, spiega Rusconi, deve stabilire “quali sono le regole valevoli per tutti per la gestione delle quarantene. Noi dirigenti non siamo in grado di valutare se sia meglio creare le cosiddette ‘bolle’ con un numero più ristretto di ragazzi a casa perché a contatto con il positivo o se va messa in quarantena tutta una classe, quel che è certo è che servono indicazioni chiare alle Regioni e da queste alle scuole, altrimenti ci sono differenze persino nello stesso territorio nazionale perché le Asl fanno, agli istituti, richieste differenti”. Rusconi aggiunge inoltre che sono centinaia solo a Roma le cattedre scoperte, migliaia in Italia “e – in attesa che gli uffici ministeriali provvedano in merito – spetta alle scuole tentare di reperire supplenti”. “Non è in discussione che quest’anno le operazioni di nomina dei docenti si siano svolte con significativo anticipo rispetto al passato: circostanza che io per primo ho sempre ricordato ma esistono tutt’ora problemi, non riguardano solo le supplenze brevi e sono dovuti ad una serie di errori nelle graduatorie e di disguidi vari intervenuti nelle procedure”.

Scuola in presenza, il sottosegretario Costa in Calabria: “si valuti una riduzione delle quarantene”

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