Strage di Capaci, Capitano Ultimo contro la politica: “Falcone? Lo sfruttano da morto”

StrettoWeb

“Lacrime di coccodrillo non hanno Amore”, afferma l’ufficiale che arrestò Totò Riina, uno dei boss responsabili della strage

“Il Circo dei pagliacci celebra la Strage di Capaci”. Utilizza queste parole Capitano Ultimo, soprannome di Sergio De Caprio, in merito agli eventi organizzati dai politici in tutte le piazze italiane. “Sulla strada ricordiamo il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Lo hanno ostacolato in vita, Lo sfruttano da morto. Lacrime di coccodrillo non hanno Amore. Lui combatte, Lui vive”, scrive ancora l’ufficiale che a capo dell’unità Crimor dei Ros dei Carabinieri, il 15 gennaio 1993, mise materialmente le manette a Totò Riina, uno dei boss responsabili della strage.

Sullo stesso tema, De Caprio si era già espresso nei giorni scorsi. “I giovani di oggi spesso purtroppo sanno poco o nulla di Falcone, Borsellino? Con loro è stato sbagliato il modo di dialogare – è il pensiero di De Caprio – , non possiamo fargli la lezioncina su cosa è bene e cosa è male. Non hanno capito che lo Stato sono loro, che il mondo appartiene a loro e non possono affidarsi alle vecchie generazioni. Chiediamogli, piuttosto, cosa vogliono e cosa gli fa schifo e aiutiamoli a costruire il mondo che desiderano. Noi, ormai, siamo spariti ed è un bene visto quello che sta succedendo con la guerra in Ucraina”.

Condividi