Caso Denise Pipitone, i dubbi su Jessica: il numero di telefono vecchio e l’intercettazione “Alice c’a diri chistu!”

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Spunta una nuova intercettazione sul caso Denise Pipitone: Jessica Pulizzi sembra consigliare alla sorella Alice come comportarsi con la polizia

Madre e figlia sono terribili, erano impassibili, come se la cose non le riguardasse. Sono due donne veramente capaci di tutto secondo me”. Si era espresso così Alberto Di Pisa, ex procuratore di Marsala, in merito ad Anna Corona e Jessica Pulizzi, due figure di primo piano nel caso della scomparsa di Denise Pipitone. Jessica Pulizzi in particolare, è stata la principale indagata nelle fasi iniziali del processo, a causa del presunto odio che provava verso Piera Maggio, madre della piccola: la ragazza è stata però assolta in tre gradi di giudizio.

Alcuni punti della sua storia restano però tutt’ora oscuri. Uno dei principali è legato al numero di telefono fornito agli inquirenti, un contatto che non usava più da tempo e che aveva sostituito con un numero nuovo. “Non mi ricordo di aver fornito una utenza più attiva, era il mio numero, ricordavo quello e ho dato quello, forse non ricordavo quello nuovo perché lo usavo da poco – dichiarò la ragazza – I poliziotti mi facevano accuse, dicevano che avevo preso la bambina, mi sono chiusa in me stessa perché io non avevo fatto niente. E perciò ho detto che ero stata a casa”.

Nell’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto?’, è stata mandata in onda un’intercettazione dell’11 ottobre 2004, registrata da una microspia. Nell’audio si sente Jessica Pulizzi parlare con la sorella minore Alice, all’epoca undicenne. La sorella maggiore spiega a quella più piccola come comportarsi durante gli interrogatori. “Non gli devi dire che tu non c’eri. C’a diri chistu (devi dirgli questo, ndr). Possibile che prendono le impronte. Ora ti gridano e ti scuotono”, comunica Jessica ad Alice.

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