Reggina, Taibi: “Dedico la vittoria al presidente. Non c’è un caso Menez. Critiche? Me le prendo, ma…”

StrettoWeb

Massimo Taibi si gode il bel successo di ieri a Ferrrara. Il direttore sportivo della Reggina ha parlato a Gazzetta del Sud della sfida vinta meritatamente a cospetto della Spal: “Non so se sia stata la migliore prestazione – dice – ma di certo la squadra merita i più sinceri complimenti per questa vittoria meritatissima contro una delle corazzate del torneo. Bisogna dar merito a mister Baroni non solo per i miglioramenti a livello tecnico ma anche per quanto riguarda la gestione del gruppo. Tuttavia non abbiamo fatto ancora nulla, bastano due partite sbagliate per rimandare tutto all’aria. Il nostro unico pensiero si chiama ora Empoli”.

Reggina, Taibi: “Dedico la vittoria al presidente Gallo”

La vittoria ha una dedica speciale: “Dedico il successo al presidente Galloafferma Taibi – che ha sofferto durante questo periodo critico, ma il suo amore ed il suo attaccamento verso Reggio e la Reggina non sono mai venuti meno, anzi sono raddoppiati come dimostrano gli sforzi compiuti in un momento così delicato per il calcio e l’economia in generale. Adesso che stiamo tornando a sorridere è giusto che sia lui a godersi il momento”.

Reggina, Taibi: “Le critiche è giusto prendersele, ma il tempo è galantuomo”

Taibi risponde in merito alle critiche ricevute nei mesi scorsi specialmente per quanto riguarda il mercato: “Questa città e questa tifoseria le porto nel mio cuore, le sento mie a livello affettivo. Le critiche è giusto prendersele, ma sono rimasto sereno perché ero convinto delle qualità di questi ragazzi e consapevole che il tempo sarebbe stato galantuomo. Dispiace per qualche cattiveria gratuita e per qualche presa di posizione che in sede locale va avanti da tempo, ma ciò che conta è la risalita della squadra e l’impegno che dobbiamo mettere per onorare la storica maglia che rappresentiamo”.

Reggina, Taibi: “Non c’è un caso Menez”

In conclusione, la precisazione su Menez: “Ho sentito parlare di un caso Menez e sinceramente mi viene da ridere. Jeremy, come tutti gli altri, accetta senza discutere ogni scelta della guida tecnica. Certo, è normale che un calciatore quando non gioca sia dispiaciuto o amareggiato, ma questo è un bene. Se vedessi un calciatore andare in panchina e ridere, gli direi che può cambiare mestiere”.

Condividi