Juventus, quale destino per Andrea Agnelli dopo il fallimento Superlega? I successori in caso di dimissioni

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Juventus, in bilico il futuro di Andrea Agnelli: la Superlega ha distrutto i rapporti con UEFA, FIFA e club di Serie A, le alternative non mancano

Quanto è successo mi darà il tempo per concentrarmi al 110% sulla Juventus. Continuerò a farlo con la passione che ho sempre avuto“. Si era espresso così Andrea Agnelli, facendo riferimento ai microfoni di ‘Reuters’ circa le dimissioni incarichi internazionali (presideza Eca e posto nell’Esecutivo UEFA) presentate dopo l’adesione alla Superlega, progetto ormai naufragato. Il numero uno della Juventus avrà più tempo da dedicare al club bianconero, ma dovrà fare i conti con il raffreddamento, per usare un eufemismo, dei rapporti con UEFA, FIFA e i presidenti di Serie A. Dopo ‘tradimento’ che ha portato alla Superlega, il presidente UEFA Ceferin ha indicato proprio in Andrea Agnelli il nemico numero 1, l’unico con il quale “è una questione personale“.

Se è vero che da un lato Agnelli ha portato il valore di mercato della Juventus dai 160 milioni del 2010 a oltre un miliardo, è anche vero che attualmente i danni della pandemia e le spese dell’ultimo triennio (i 3 anni di Cristiano Ronaldo per intenderci) sono diventate insostenibili per le casse di un club che ha registrato 113.7 milioni di perdite nella semestrale di febbraio. Le alternative al nome di Agnelli non mancano. Il cugino Alessandro Nasi, vicepresidente di Exor, è il primo candidato nella lista dei successori. Evelina Christillin, rieletta nel Consiglio FIFA, sarebbe il candidato perfetto per ricucire i rapporti internazionali. Da non escludere anche il nome di un grande ex di ‘estrazione calcistica’ come Marcello Lippi che ha più volte parlato di un possibile ritorno alla Juventus.

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